Trial delle Nazioni 2017 a Baiona. Dominio spagnolo

Andrea Buschi
La carovana del Trial si è spostata in Spagna per il Trial delle Nazioni, tradizionale evento che conclude la stagione outdoor e celebra idealmente tutte le nazioni attive in questa disciplina
25 settembre 2017

Teatro di questa festosa manifestazione è stata la magnifica località marinara di Baiona, antica base portuale della Galizia dove, nel 1493, approdò “La Pinta” una delle caravelle di Colombo di ritorno dal viaggio nelle Americhe. Questa bellissima location, già sede di numerose prove di campionato spagnolo, e nel 2010 del mondiale individuale, ha offerto al numerosissimo pubblico presente lo spettacolare percorso tracciato lungo il perimetro della fortezza di Monterreal, edificato a picco sul mare.


Con buona pace del numeroso pubblico presente, si è nuovamente assistito alla celebrazione della nazione numero uno al mondo per il Trial, ovvero la Spagna: se da una parte la categoria maschile non offriva sulla carta grandi sorprese, il Team España metteva in campo i primi tre classificati della categoria Trial GP, leggi Toni Bou, Adam Raga e Jaime Busto; meno scontata era invece l’affermazione della compagine femminile che con grande determinazione ha colmato il gap con la favorita Inghilterra andando a completare il successo degli Iberici in questa stagione 2017.


Esordio anche per la nuova formula di gara concordata con il promoter, che ha visto nella giornata di venerdì la qualifica con un solo pilota dei tre previsti per la gara a competere per aggiudicarsi il miglior tempo, e quindi la più favorevole posizione di partenza. Cambia come nel Trial GP la competizione: 15 zone per due giri e la pausa di mezzora tra un giro e l’altro sono la novità 2017, oltre alla conferma dei migliori due punteggi validi sui tre possibili.


Adeguato e molto spettacolare il livello tecnico del percorso, che ha visto sfidarsi le 20 nazioni tra uomini e donne presenti qui a Baiona, sicuramente un evento da ricordare per l’insolita cornice marina, cosa non certo abituale per una disciplina abituata a ben altre altitudini. La scelta di una location così facilmente raggiungibile per il pubblico, che ha potuto seguire a piedi tutta la gara, unita alla vicinanza al centro abitato, hanno decretato il successo della manifestazione e lanciato un chiaro segnale agli organizzatori futuri su come si debba dare la giusta visibilità a questo magnifico Sport. Chiampo 2016 docet.


Ma veniamo alla gara, che, come detto, si è aperta il venerdì con la formula delle qualifiche, mentre il sabato è stata appannaggio della gara femminile.
 


TDN Women

In questa categoria, sempre molto aperta per la definizione della nazione migliore, ancora una volta si è ripetuto il duello tra Inghilterra e Spagna, con le nazionali della Germania e della sorprendente Norvegia ad animare la lotta per il gradino più basso del podio. A vincere e ad onorare il pubblico casalingo è stata proprio la Spagna, con Sandra Gomez, Berta Abellan e Maria Giro, che ha preceduto di poco il dream Team Inglese che poteva vantare la presenza della campionessa mondiale in carica, Emma Bristow, l’esperta Donna Fox e l’esordiente Jess Brown, mentre sorprendente è stato il terzo posto a ridosso delle prime da parte della Norvegia, che nel giro di pochi anni è passata dalle posizioni di rincalzo al podio: onore quindi alle impronunciabili Haakonsen Ingsveig, Fidje Mette e Barkved Huldeborg. Più staccate, al quarto posto, le tedesche che gettano alle ortiche il podio con un pessimo secondo giro, mentre degno di nota è il recupero della nostra nazionale, che dopo un pessimo primo giro consolidano il quinto posto finale con un parziale da podio. Da segnalare che i punteggi sono stati molto bassi per le prime cinque squadre classificate, e questo ha naturalmente livellato i valori consentendo una lotta serrata tra le nazioni favorite; il sole ha poi aiutato a mantenere asciutte le traiettorie, al contrario di quanto è poi accaduto la domenica durate la gara maschile, che ha visto il secondo giro caratterizzarsi da una pioggia insistente.
 


TDN Men

Come già detto, la pioggia ha reso un poco più selettivo il percorso nel corso del secondo giro anche se questo non ha modificato i valori in campo: quindi, se da una parte si assisteva all’imbarazzante monologo dei tre moschettieri spagnoli, dall’altra la gara si animava per la sfida tra Inghilterra e Giappone per la definizione del podio, ed uno scalino più sotto un super classico per il quarto posto tra Italia e Francia; decisamente fuori dai giochi invece le compagini di Norvegia e Germania, significativamente molto distanti. Nessun problema per la Spagna, che con sole 6 penalità si aggiudicava il quattordicesimo titolo a squadre consecutivo, dei ventiquattro conquistati in totale dal 1984.


La lotta per il secondo posto ha invece riproposto la sfida dello scorso anno, con la vendetta della giovane compagine inglese sui vecchi giapponesi: una battaglia durata tutta la gara, che ha visto prevalere per tre sole penalità il terzetto più giovane composto da James Dabill, Jack Price e dal neo campione del mondo Trial 2 Iwan Roberts; onore comunque per i Samurai giapponesi Takahisa Fujinami, Kenichi Kuroyama e Tetsuya Ogawa, che, forse un poco penalizzati dal percorso facile, hanno ceduto una posizione rispetto al 2016 e comunque continuano a rappresentare una squadra temibilissima nonostante l’età avanzata dei suoi componenti.


Bella lotta per il quarto posto quella offerta dalla nostra nazionale contro gli storici rivali transalpini: il nostro collaudato terzetto, composto da Matteo Grattarola, Gianluca Tournour e dal veterano Daniele Maurino (scelto in extremis dopo la rinuncia del giovane astro nascente Petrella), si imponeva su Alex Ferre, Benoit Bincaz e Theo Colairo, al fotofinish conclusosi a nostro favore per due sole penalità. Con questo risultato la nostra équipe torna dopo quattro anni a sopravanzare i cugini d’oltralpe, e questo rimarrà negli annali. Quello che purtroppo però salta all’occhio, ad una lettura più accurata della classifica, è che il gap con inglesi e giapponesi è paurosamente cresciuto, ed i nostri rivai francesi si sono presentati con una squadra molto più debole rispetto al passato, praticamente allo sbando. Questa chiave di lettura mette in risalto la crisi che Italia e Francia stanno vivendo nel ricambio dei piloti di vertice, cosa che invece non tocca gli inglesi, in grado di portare sul secondo gradino del podio un pilota esperto come Dabill insieme a due giovanissimi come Price e Roberts; e tantomeno la corazzata spagnola, capace di monopolizzare con un costante ricambio le classifiche internazionali, prenotando già il dopo Cabestany, Raga etc.


Agli ultimi due posti troviamo Norvegia e Germania che, seppure capitanate da piloti di livello come Pedersen e Kadlec, pagano un gap tecnico complessivo ancora troppo elevato per impensierire le nazioni tradizionalmente più forti che le precedono.
 

TDN International Class

Sempre molto bella e combattuta la categoria International: riservata alle nazioni meno qualificate tecnicamente ed impegnate su un percorso più semplice ed adeguato, regalano emozioni e stimoli alle tredici nazioni partecipanti, altrimenti mortificate dal livello elevatissimo della categoria superiore.


A vincere con sorpresa questa edizione sono stati gli australiani, capitanati da Middleton, davanti agli statunitensi del funambolico Pat Smage e dai Ceki di Martin Kroustek, tutti racchiusi in una decina di penalità.


A Baiona si è compiuto l’ultimo atto della stagione agonistica Trial GP 2017: cala quindi il sipario sulla nuova gestione attuata dal Promoter Sport Seven, che sicuramente ha attuato alcuni rinnovamenti importanti che sembrano aver portato maggiore interesse al pubblico non esperto, e qualche perplessità agli addetti ai lavori. Il prossimo anno sicuramente avremo qualche elemento in più per giudicare oggettivamente i benefici.

 

Radio Paddock

Veramente bella la location di paddock e servizi, difficile trovare di meglio: paddock su asfalto fronte mare, praticamente contiguo al percorso di gara, sufficientemente vicino agli hotel e non molto distante dall’aeroporto di Vigo.


Ultima partecipazione per  Daniele Maurino al TDN: il pilota piemontese ha come sempre offerto una prestazione importante quando lo spirito di squadra lo esige.


Presenza in grande stile per la Yamaha, in gara con la special di Kenichi Kuroyama, ha potuto avvalersi del bilico messo a disposizione dall’italianissimo Team Lacroce.


Sempre per quanto riguarda la Casa dei tre diapason, sembra molto prossimo un rientro in grande stile nel circuito mondiale, probabilmente con un mezzo tutto giapponese.


Tornando in tema di piloti, pare certa la presenza di Francesc Moret nel campionato italiano, ma alla guida di una fiammante TRS!


Continua il mistero sul destino di Luca Petrella, che molti danno per certo alla Beta, e comunque non più in TRS.