Tourist Trophy. Un'intervista molto particolare

Una sera a casa, davanti al computer, tanta passione, grande curiosità. Una miscela magica che ha permesso all’autore di improvvisare una vera intervista a due incredibili piloti come Conor Cummins e Stefano Bonetti
20 febbraio 2012


Ciao ragazzi vi scrivo perché mi è accaduta una piccola magia!
Una sera mentre fuori era freddo e nevicava mi sono collegato a Facebook e tra mille notizie , mille condivisioni ecc… ho notato che in chat c’erano dei ragazzi “interessanti” Conor Cummins (guarda il suo sito) e Stefano Bonetti (guarda il suo sito).
Due ragazzi diversi, uno che vive all’Isola di Man e uno a Bergamo… Uno che corre il campionato Superbike inglese e uno che corre il campionato di gare in salita, ma tutti e due corrono il Tourist Trophy e la Northwest 200 con un unico scopo: vincere ed essere il migliore.
E allora mi è saltata l’idea di scrivere ad entrambi un “ciao sono un tuo fan”... Tra me e me pensavo che non avrebbero mai risposto ma per magia entrambi mi rispondono:"ciao".  "Oh c.zzo! adesso che faccio!!!?? cosa dico!!!??" e in un secondo ho pensato, ma perche non fare una piccola intervista doppia… io ci provo... ed ecco il risultato.


Per prima cosa volevo chiedervi se voi siete marziani su due ruote o se siete persone normalissime?

Conor:
"No, siamo tutti persone normali che amano correre con le nostre moto molto veloci su strade pubbliche. È normale per noi".

Bonny:
"No, Normalissimi! Anche più prudenti di tanti ragazzi che corrono per strada!"


Quale è stato il tuo incidente più brutto?

Conor:
"Mi sono rotto la schiena in cinque punti nella gara Senior TT 2010. Ho anche rotto la gamba e reciso tutti i tendini e legamenti del ginocchio, mi sono spezzato il braccio sinistro in quattro punti causandomi danni ai nervi e poi mi sono fratturato la scapola. E' stato un po' doloroso, ma ho ancora voglia di correre con la mia moto!".


Bonny:
"Northwest 200 nel 2006 subito dopo la partenza c’è la prima rotonda ero in scia a Guy Martin e ho cercato di sorpassare 2 piloti ma non ce l’ho fatta a frenare e sono saltato sopra alla rotonda, un gran botto!! Lividi da tutte le parti e dito staccato (staccata la falange) che mi hanno riattaccato all’ospedale in qualche modo".

Come è stato tornare in sella dopo lo spaventoso incidente dell’ anno scorso? Hai avuto paura?

Conor:
"No, ad essere onesto, non ho avuto paura. Volevo solo tornare in sella e correre di nuovo. C'è stato un tempo durante il mio recupero che ho pensato che le mie ferite avrebbero potuto fermare la mia carriera per sempre ma per fortuna non è successo e ora sono in grado di correre ancora. Il pensiero di essere già un “pensionato” è stato più doloroso delle ferite!".


Bonny:
"Abito e lavoro a Castro in provincia di Bergamo, paesino normalissimo , lontano dai grandi centri urbani. Per i miei concittadini sono un ragazzo come tanti che hanno visto crescere. Sì ho qualche tifoso...ma diciamo che seguono con più interesse le prestazioni della squadra di calcio del paese!".

Diventare un road racer non è cosa che si decide da un giorno all’ altro: come sono state le tue
prime esperienze? Che qualità ci vogliono?

Conor:
"Quali qualità occorrono? La mia prima corsa su strada è stata la North West 200 nel maggio del 2006. Mi è piaciuto e subito capii che era quello che volevo fare. Pensai che ci volesse un buon pilota per poter correre veloce sulle strade invece tutto quello che devi fare è volerlo e godertelo!".


Bonny:
"Iniziamo con il dire che la passione per le moto mi è venuta per la strada… un po’ come tutti i ragazzi….poi ho scoperto le gare in salita! La prima nel 1996 ( una figata!!) e poi con le mitiche videocassette Mondocorse , la voglia è cresciuta sempre di più fino a che il sogno si è realizzato! Qualità che ci vogliono?... passione! Oltre a memorizzare il percorso (curve dossi buche) e ragionare, ed essere sempre concentrati durante la corsa. La prima volta che ho partecipato al TT è stato bellissimo, emozionante. Prima lo vedevo in Vhs ora lo facevo, che emozione! Comunque non ho esagerato e non ho preso nessun rischio , la voglia di concludere la gara era troppa!".


Vorrei parlare della vita da paddock: l’atmosfera mi sembra quella di una grande famiglia: come fate ad essere così sereni, a firmare autografi e a parlare con i fans, pochi minuti prima di affrontare gare del genere?

Conor:
"Ho sempre avuto un approccio tranquillo alle gare. Non credo che si ottenga molto ad essere nervosi prima di salire sulla moto. Penso che sia importante parlare al pubblico nel paddock, così come è importante mantenere una buona immagine del TT verso i fans".
Stefano Bonetti nel paddock
Stefano Bonetti nel paddock


Bonny:
"E' una mentalità diversa, qui i piloti sono rivali solo in pista fuori sono amici. Poi comunque per il TT è diverso, è una lotta contro il tempo non c’è la bagarre della partenza , “sono io contro il tempo”. I team sono disponibili i meccanici sono fantastici, molte volte vedi meccanici chiedere dei pezzi/attrezzature ad altri team qui la mentalità è diversa".


Chi è il più simpatico all’ interno del paddock? Chi ti è più amico? C’è invece qualcuno che non sopporti?

Conor:
"Tutti i piloti sono i miei rivali così non mi avvicino troppo a nessuno. Non perché sono ostile, ma perchè devo restare concentrato".

Bonny:
"Bruce Anstay! Un pilota argentino di nome David Palese e una volta Guy Martin".


Se l’ambiente della Moto GP può essere paragonata alla F1, voi vi sentite il Rally delle due ruote?

Conor:
"Suppongo che si potrebbe facilmente fare il confronto però non c'è niente come correre su strade pubbliche come facciamo noi. Niente è comparabile alle 200 miglia all’ora su un circuito stradale!".

Bonny:

"Sì, il paragone regge ma non dimentichiamoci dell’enduro!".


Come riesci a finanziare la tua carriera nelle corse? Gli sponsor aiutano molto? Si guadagna tanto
vincendo un TT?


Conor:

"Trovo i miei sponsor per finanziare la mia stagione sportiva da un anno all'altro. Questo a volte è difficile, ma mi piace perché ho la possibilità d’incontrare nuove persone. Possiamo vincere premi in soldi ma dobbiamo finire la gara, cosa che non sempre accade".

Bonny:
"I soldi per correre li trovo anno per anno, dagli sponsor e dalla mia officina. Soprattutto dalla mia officina che chiudo dal 10 maggio al 10 giugno (Northwest 200 e TT) quindi devo lavorare una cifra. Comunque ad Agosto si recupera il tempo perso! Quest’anno 2011 mi è andata bene sono arrivato 14° nella superbike e ho vinto 800 euro!!! Il primo vince 24 mila euro!
La passione e l’adrenalina mi ripaga di tutto quello che spendo!!!".

Come vivi quei momenti prima della partenza della gara quando chiudi la visiera e sai che anche un minimo sbaglio può esserti fatale? E cosa pensi invece quando porti la moto al limite su quelle strade?

Conor:
"Avvicinarsi alla partenza di un TT è allucinante. E’ la più grande scarica di adrenalina che si possa provare. Quando sono pronto a partire sono pronto ad andare all'inferno e rischiare la pelle. Questo momento mi fa pensare molto. Noi non prestiamo alcuna attenzione a ciò che ci 'potrebbe' accadere se andasse male perché altrimenti non saremmo competitivi. E' solo una parte del gioco".


Bonny:
"Quando sono sulla linea di partenza penso solo e solamente alla strada".


Quali sono i tuoi idoli? Anche al di fuori delle gare stradali.


Conor:
"Non ho nessun idolo, ma certamente ho molto rispetto per i miei colleghi. Ho anche un sacco di rispetto per i piloti SBK e MotoGP. Loro sono la poesia della luce in movimento".

Bonny:
Capirossi, Bruce Anstay. Capirossi , perchè è un ragazzo umile ; un paio di anni fa era venuto al TT e abbiamo chiacchierato molto su tantissime cose… È stato bellissimo confrontarsi con un pilota come lui . Bruce perché ogni anno mi viene a trovare nel mio camper officina, mi chiede come sto come va la mia officina, se tutto va bene a casa… poi si ferma a mangiare e a bere. Un amico, un gran campione in tutto!".


Cosa fai quando sei lontano dalle gare? E come ti diverti? Dicoteca o pub? Bere tutta la notte o
stare a casa? E’ vero che essere pilota “fa figo” con le ragazze?

Conor:
"Nella stagione delle corse tendo a rimanere concentrato sulle gare e non andare a bere. Preferisco divertirmi a casa e rilassarmi con i miei amici e la famiglia e andare sulla mia mountain bike o a fare motocross. E’ figo parlare con ragazze a volte!"

Bonny:
"Se non corro qualche gara in giro lavoro tutti giorni dalle 7 di mattina alle 8 di sera, faccio il meccanico di tutto quello che è moto. Moto da cross, moto sportive, scooter, motoslitte. E alla sera dopo il lavoro vado al pub a bere una buona birra insieme agli amici. Ragazze?... dipende, essere un pilota ha un suo fascino, ma dipende se sei ufficiale, se hai sponsor".


Mangiare preferito?

Conor:
"Amo il cibo italiano".

Bonny:
"McDonald".

Il tuo drink preferito?


Conor:

"Succo d’arancia".

Bonny:
"Bud".


La tua musica preferita?

Conor:
"Rock: Eagles of Death Metal, Queens of the Stone Age, Them Crooked Vultures".

Bonny:
"Tutta la musica".


Moto preferita?

Conor:
"Mi piacerebbe avere una moto classica come la Matchless G50 Seeley".

Bonny:
"Honda, ma uso quotidianalmente uno scooter Gilera Runner 180".

Hai mai fatto una vacanza in moto? Usi mai la moto al di fuori delle competizioni?

Conor:
"Sì, ho la patente ma cerco di rimanere fuori dalle strade aperte al traffico perché spesso sono troppo pericolose. Non so quando ma ad un certo punto della mia vita vorrei fare un tour in Europa per vivere la strada".

Bonny:
"Uso sempre qualcosa a motore… per il quotidiano ho sempre il mio scooter, poi a seconda della stagione mi diverto con le diverse moto che ho, esempio ora faccio delle gran belle gare in motoslitta durante il fine settimana".
 

Grazie Conor, bellissima chiacchierata!
Grazie Bonny e grazie ancora per il 2005 quando ti sono venuto a trovare nel paddock (sicuramente non te lo ricorderai) e mi hai offerto da bere a da mangiare!


 
Giamba

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