Stewart mattatore della Monster Cup; paurosa caduta per Villopoto

Stewart mattatore della Monster Cup; paurosa caduta per Villopoto
Massimo Zanzani
L’ufficiale Suzuki sbanca la posta del Supercross a invito che ha chiuso la stagione statunitense; Villopoto fuori dai giochi dopo una spettacolare caduta nella seconda manche | M. Zanzani, Las Vegas
21 ottobre 2013


Pronostici disattesi nella terza edizione della Monster Cup che ha visto un rinnovato James Stewart imporsi in due manche su tre e intascarsi il fantastico montepremi messo in palio dall’azienda californiana produttrice di bibite energetiche nella gara più atipica della stagione d’oltreoceano. Con le sue tre manche da dieci giri, la partenza divisa in due cancelletti distanti un centinaio di metri e confluenti sullo stesso tracciato dopo una veloce chicane e soprattutto la Joker Line (pezzo di percorso cosparso di whoops dove i piloti erano costretti a transitare una volta per ogni manche a loro discrezione riguardo la tempistica), hanno reso unica e avvincente questa terza edizione corsa sul velocissimo e molto vario tracciato disegnato in punta di penna da Ricky Carmichael.
 

Dopo Ryan Villopoto e Justin Barcia questa è stata la volta di uno Stewart particolarmente maturo e sicuro di se che ha messo a frutto la sua incisività, determinazione e velocità per spuntarla sull’agguerritissima concorrenza. A parte la prima manche, dove ha perso la concentrazione ed è anche caduto ripartendo nelle retrovie a causa della perdita di concentrazione dopo le false partenze dovute al cancelletto sceso solo da una delle due parti nelle quali era partito in testa, l’ufficiale Suzuki non ha sbagliato un colpo vincendo di prepotenza la seconda batteria e spuntandola anche in quella successiva dopo aver avuto la meglio su Ken Roczen.


Il tedesco ha fatto il suo debutto alla Monster Cup in sella alla KTM 450 con la quale correrà la prossima stagione Supercross e outdoor, ed il risultato visto la concorrenza in campo è andato oltre le aspettative aggiudicandosi il terzo gradino del podio dopo essere terminato quarto in tutte e tre le manche. Davanti a lui il compagno di squadra Ryan Dungey, il cui posto d’onore sommato alla vittoria della Red Bull Give Me Five ha dato un colpo di spugna alla sua opaca e inspiegabile prestazione dello scorso Nazioni.


Chi ha mancato del tutto le aspettative è stato Ryan Villopoto, velocissimo come sempre tanto da vincere a occhi chiusi la prima manche, terminata con un colpo di scena finale. All’ultimo giro dopo aver condotto in testa tutta la gara dopo essere passato dalla Joker Line si è trovato davanti Dungey che gli era in scia ma anche se l’ufficiale KTM è passato per primo davanti la bandiera a scacchi la vittoria è andata a Villopoto in quanto Dungey nella foga della gara si era scordato di transitare anche lui dal segmento ad handicap ed è stato ammonito di cinque posizioni.


Quarta piazza per Eli Tomac che ha preceduto Marvin Musquin, che come Cairoli ha dato la preferenza alla Kappa 350, mentre il campione in carica Justin Barcia si è dovuto accontentare dell’ottava piazza in quanto do un settimo ed un secondo posto nella battuta conclusiva è uscito di scena al quarto giro con la moto a spinta.