Sempre e solo Spagna nel Trial delle Nazioni

Andrea Buschi
Sull’isola mediterranea di Ibiza è andato in scena l’ultimo atto della stagione World Trial con il classico evento conclusivo del Trial delle Nazioni
9 ottobre 2019

Una location insolita e spettacolare, che naturalmente ha visto l’ennesima schiacciante vittoria della compagine spagnola formata dal super campione Toni Bou (Repsol Honda), da Adam Raga (TRRS) e da Jeroni Fajardo (Gas Gas), che allungano l’incredibile striscia ininterrotta di vittorie iniziata nel lontano 2004.

Giusto per ribadire la supremazia della scuola iberica, nel Trial internazionale è giunta perentoria anche l’affermazione nel Trofeo Femminile, dove Sandra Gomez (TRRS), Berta Abellan (Vertigo) e Neus Murcia (Gas Gas) hanno sfilato l'ambito titolo alla Gran Bretagna, campione uscente.

Nella categoria Internazionale, dedicata alle compagini maschili di seconda fascia, ad imporsi è la Germania, che riguadagna immediatamente il posto nel ranking principale grazie all’ottima prestazione di Hendrik Binder (Beta), Franz Kadlec (TRRS) e Paul Reumschuessel (TRRS).

La scelta della Federazione spagnola di incaricare il locale Moto Club Eivissa per questa conclusiva prova si è sicuramente rivelata azzeccata, infatti il sole e il caldo estivo delle Baleari hanno reso onore agli sforzi organizzativi ripagati con un buon successo di pubblico ed il gradimento del percorso da parte dei piloti: una vera e propria festa, così come da anni viene vissuto il Trial delle Nazioni.

Dicevamo di un bel percorso di gara che si è snodato attraverso le aree centrali e portuali di Ibiza, con zone spettacolari ma decisamente fattibili come da tradizione per il TDN, caratterizzate per lo più da grandi rocce a picco sul mare dall’altissimo coefficiente d’aderenza.

Ma veniamo alla gara, che come anticipato ha visto gli spagnoli dominare sin dall’inizio con sole 4 penalità sui due giri, dimostrandosi ancora una volta irraggiungibili. "Abbiamo iniziato bene ieri con una grande qualifica", ha dichiarato Raga. “Abbiamo continuato anche oggi a marciare decisi, la gara non è stata troppo dura e per questo non abbiamo commesso errori. Abbiamo una grande squadra e siamo molto contenti di questa vittoria".

Più serrata, come sempre, la lotta tra gli inseguitori, che vede classificarsi nell’ordine al secondo posto il Giappone, rappresentato da Takahisa Fujinami (Repsol Honda), Kenichi Kuroyama (Yamaha) e Tomoyuki Ogawa (Montesa) con 19 penalità; la Francia, con Benoit Bincaz (Beta), Alexandre Ferrer (Sherco) e Teo Colairo (Gas Gas), come lo scorso anno  si conferma sul terzo gradino del podio con 24 penalità, giusto davanti ad una scellerata Gran Bretagna a due facce: la compagine vicecampione uscente con James Dabill (Beta), Jack Price (Gas Gas) e Toby Martyn (Gas Gas) termina un primo giro pessimo a 25 penalità dietro anche all’Italia, ed un secondo da record a 2, come gli spagnoli.

Purtroppo, per noi arriva l’ennesimo quinto posto, molto staccati dal quartetto di testa anche su un percorso facile che teoricamente avrebbe dovuto invece ridurre i margini di distacco con i nostri storici rivali: un vero peccato per i nostri colori, perché Matteo Grattarola (Honda), Luca Petrella (Beta) e Gianluca Tournour (Gas Gas) anche quest’anno non hanno mancato di mettersi in evidenza in ambito internazionale.

Purtroppo ad oggi sembrano lontanissimi i podi conquistati tra il 2009 ed il 2012, e ci domandiamo come mai, visto l’indiscusso valore dei nostri piloti.

Abbiamo sentito a fine gara Luca Petrella (Beta): “Sono dispiaciuto per il risultato finale, come sempre l’impegno è stato massimo ed io in queste zone mi sono trovato particolarmente a mio agio: ho avuto un piccolo problema meccanico che fortunatamente non ha condizionato la mia prestazione che, risultato complessivo a parte, secondo me è stata buona.”Deluso anche Matteo Grattarola (Montesa): “Come sempre siamo partiti per far bene e nelle qualifiche abbiamo ottenuto una buona terza posizione, utile a gestire bene una gara che purtroppo dopo un discreto primo giro non siamo riusciti a migliorare, noi piloti come sempre ce l’abbiamo messa tutta.” 



 

Femminile

La categoria femminile, da sempre la competizione più combattuta, ha visto quest’anno la rivincita della nazionale iberica, che ha saputo ben avvantaggiarsi del fattore campo.  

Le ragazze spagnole iniziano in testa la gara con il punteggio sul giro iniziale di sole due penalità, sei avanti alla squadra britannica. Rappresentate dalla sei volte campionessa del mondo Emma Bristow (Sherco) insieme a Donna Fox (Montesa) e Jess Brown (Scorpa), le ragazze inglesi hanno reagito con caparbietà, ma il loro secondo giro totale di due era ancora di un punto dietro la squadra spagnola.

"Abbiamo lavorato insieme come una squadra", ha detto Gomez, "ed è stato davvero bello vincere in Spagna. È bello vincere ed essere in cima al podio, e sapere che anche i maschi sono i vincitori.”

Dopo aver terminato la qualifica al secondo posto del sabato la Norvegia ha mantenuto lo slancio, e la squadra di Huldeborg Barkved (Gas Gas), Ingveig Hakonsen (TRRS) ed Erika Melchior (Sherco) ha concluso l'evento con un ottimo terzo posto, otto punti dietro la Gran Bretagna e quattro in vantaggio sueel tedesche Theresa Bauml, Vivian Wachs e Sarah Bauer, tutte alla guida della TRRS. Il team USA, composto da Kylee Sweeten (Sherco), Maddie Hoover (Gas Gas) e Louise Forsley (Scorpa), ha sorpreso con un ottimo quinto posto, arrivato grazie anche alla incredibile defezione della nostra Nazionale e della quale ci occuperemo qui sotto.

 

International

Nella categoria International è ancora una volta la Germania a farla da padrone grazie anche alla presenza del pilota TrialGP Franzi Kadlec su TRRS, mentre più serrata la lotta per la seconda posizione finita di un solo punto a favore della Svezia di Daniel Andreasson (Gas Gas), Eddie Karlsson (Sherco) e Linus Almthen sui simpatici statunitensi capitanati dallo spettacolare Pat Smage (Sherco), Josh Roper (Sherco) e Daniel Blanc Gonnet (Gas Gas).

"Siamo molto felici", ha detto Kadlec. "le zone molto facili hanno contribuito a rendere più combattuta la gara, quindi non potevamo permetterci di fare errori ed abbiamo guidato tutti bene."

 

Scarica le classifiche

Prima di concludere questa cronaca, occorre sottolineare un fatto molto grave per gli appassionati e tesserati italiani circa la mancata partecipazione della nostra Nazionale Femminile. In breve i fatti sono questi: nella convocazione dei piloti, ad agosto, il C.T. Fabio Lenzi decide di limitare la convocazione a sole due ragazze: Alex Brancati (Beta) e Martina Gallieni (TRRS), quando il regolamento permette di iscrivere fino a tre piloti, dai quali poi estrapolare in gara i migliori due risultati. 

Accade però malauguratamente che Martina il martedì precedente la gara si fratturi una clavicola in allenamento, togliendo di fatto la possibilità di difendere le chance della nostra nazionale poiché un solo pilota non può partecipare, con il risultato di inviare contro voglia ad Ibiza la simpatica Alex e i due assistenti previsti.

Ci domandiamo come mai non si sia convocata una terza ragazza, come si è sempre fatto in passato? Nel ranking italiano abbiamo Emanuela Spadoni, tredicesima classificata nel Campionato Europeo 2019, e una sua convocazione avrebbe anche rappresentato un significativo stimolo e ringraziamento per l’impegno profuso nella ricerca del miglioramento. E ancora: come mai non si è intervenuti tempestivamente per sostituire l’incolpevole Gallieni, facendo valere la diplomazia FMI, che ricordo essere tra le federazioni più importanti al mondo?

Infine, se proprio nulla si è potuto fare come è successo, non era forse il caso di annullare il viaggio della compagine femminile limitando almeno il danno economico, visto che quello all’immagine oramai era stato fatto?

Ci auguriamo che il futuro delle Squadre Nazionali ci regali ben diverse soddisfazioni: il Trial agonistico Nazionale ha bisogno di una potente iniezione di fiducia per potersi risollevare, e queste figuracce purtroppo non aiutano.

 

Foto: da Facebook

 

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