Sardegna, l'isola felice del Trial

Andrea Buschi
Tra una natura maestosa e un'accoglienza impareggiabile, il Trial ospite in terra sarda
28 novembre 2016

Spesso nella vita ci capita di incontrare luoghi, persone o situazioni che toccano nel profondo le corde delle nostre emozioni e passioni: questo è esattamente ciò che mi è accaduto in occasione di una Scuola Trial svolta recentemente in Sardegna. Un’Isola di straordinaria bellezza paesaggistica, abitata da persone fiere ed orgogliose della propria identità, che purtroppo conoscevo poco, sono state il contesto per una meravigliosa esperienza.


L’occasione per la scoperta di questi luoghi è nata agli inizi di ottobre, quando vengo contattato dall’amico trialista Paolo Zedda, promotore e divulgatore della disciplina sull’isola da circa una trentina d’anni, per l’organizzazione di un corso da tenersi nell’ultimo fine settimana di novembre. Messe a punto le modalità d’intervento e la logistica di viaggio, ci diamo appuntamento direttamente in aeroporto a Cagliari per avviare questo progetto di formazione.


Avevo conosciuto superficialmente la Sardegna in occasione della prova di Campionato Italiano Trial tenutasi a Dorgali, nel lontano 2003: in quel tempo gareggiavo, e non avevo avuto modo di apprezzare al massimo le opportunità che un luogo del genere può offrire al motociclista amante del Trial. Eccomi quindi tornare, tredici anni dopo con grande curiosità, questa volta nella zona a sud-ovest della Sardegna, con base logistica a Siliqua, nella pianura del Campidano, mentre i luoghi delle nostre giornate d’insegnamento saranno l’Iglesiente ed il Sarcidano. In queste aree, come in tutta la Sardegna, si apprezza una presenza demografica decisamente bassa e la natura qui regna ancora sovrana: tutto questo regala scorci paesaggistici eccezionali, ma anche, e soprattutto, molteplici percorsi trialistici.


Il corso, per i 5 selezionati alla partecipazione, si è tenuto con successo e mi ha dato modo di scoprire ed apprezzare il buon livello generale dei piloti isolani guidati, come già detto, dall’inossidabile Paolo Zedda, che ci ha raccontato come questa realtà, seppure numerosa - sono più di un centinaio i praticanti - non riesca a costruire una solida attività sportiva, organizzata attraverso un campionato regionale o comunque delle competizioni che possano accrescere il potenziale sardo. Oltre a Paolo, infatti, negli anni sono emersi a livello nazionale anche il talento di Livio Cuccurru, che giusto una quindicina di anni fa aveva frequentato con successo il Campionato Italiano, testimonianza limpida di una realtà che deve tornare a contare.


Prevedibilmente, il clima favorevole, seppure leggermente condizionato da una mattinata di pioggia il sabato, ci ha regalato delle stupende giornate, con temperature di venti gradi assolutamente sconosciute da quelli come me, che abitano ai piedi delle Alpi ed in questo periodo normalmente si preparano alla risalita delle nebbie dalla bassa Padana.


Come già anticipato sopra, ciò che mi ha veramente colpito è la grande possibilità di poter praticare un fuoristrada consapevole come solo il Trial può garantire. Ho potuto trovare in questi luoghi un terreno perfetto per allenamenti di alto livello, così come sentieri impervi adatti ad un escursionismo moto-alpinistico decisamente impegnativo, tutto ciò con il mare all’orizzonte a farci compagnia. La possibilità di passare in pochi km dalle montagne al mare permette di variare il terreno di allenamento con la costante di un clima sostanzialmente asciutto, che garantisce un grip ideale per osare passaggi apparentemente impossibili: dalle montagne alle scogliere è tutto un susseguirsi di opportunità trialistiche, insomma, un luogo che deve essere rivalutato dal punto di vista del turismo a due ruote sia sportivo che ludico.


In conclusione, senza nessuna discriminazione verso le altre specialità “del fuoristrada”, va riconosciuto al Trial, per le sue particolari caratteristiche costruttive, il ruolo di veicolo a bassissimo impatto ambientale che trova proprio qui, nei territori aspri e selvaggi della Sardegna, il luogo ideale per vivere in pieno la propria passione motociclistica, nel rispetto delle regole, del territorio e dei suoi abitanti.

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