ORPI Maroc 2004. Assa, 2 giugno 2004

ORPI Maroc 2004. Assa, 2 giugno 2004
3 giugno 2004
Rally ORPI Maroc 2004. 2-6 Giugno 2004 NPO Organisation - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Assa, 2 Giugno 2004. Dai 15 ai 35 gradi all’ombra. “Golfino” sul bordo della piscina ad Agadir e ansia di una Coca-Cola al primo bivacco del Rally del Maroco, quinta edizione della nuova gestione NPO (Cyril Neveu e Jean Christophe Pelletier, gli stessi del Tunisia). Di colpo, dopo la consueta, sonnolenta fase preliminare, la corsa è entrata nel vivo. Ed è tocccato a Matteo Graziani di aprire le ostilità. Il forlivese, “punta di diamante” de Il Team, la formazione di Enzo Campione, è infatti stato il prescelto dal sorteggio per il primo ordine di partenza della prima tappa del Rally, la Agadir-Assa. Poco più di 350 km totali, ed una speciale di 248, tutta pietre, sassi ed un lungo oued infernale da percorrere come una zona di trial. E di colpo, dicevamo, la mannaia del caldo calata sui 51 partenti di questa edizione. Tornati Meoni e Roma, che avevano dovuto saltare la prima prova di Campionato del Mondo (e schierata dunque la formazione ufficiale KTM al gran completo) e numero uno sulla tabella di Cyril Despres, campione del mondo uscente, capoclassifica dopo la prima e vincitore della edizione passata del rally marocchino. Non c’è che dire, un “piatto” decisamente ricco. Ed eccoci alla prima speciale, “anticipatamente” vinta da Despres davanti a Sainct, Coma ed Esteve. Primo successo per il più giovane dei talenti francesi, e primo calvario per i nostri piloti più rappresentativi. Per Meoni, al rientro dopo quasi sei mesi di lontananza dalla sua Africa, è stata dura portare il suo “Blue Long Vehicle” alla fine della prova. La bicilindrica KTM, infatti, predilige ben altri tipi di terreno, e non certo la “sassaia” della prima speciale vista in Marocco. Nono in classifica a dieci minuti dal vincitore di giornata, Meoni vede profilarsi una lunga e massacrante marcia verso una rimonta, peraltro tutt’altro che fuori dalla sua portata, soprattutto se questa edizione della corsa marocchina rispetterà la promessa degli organizzatori di essere un rally “più africano”. Per Matteo Graziani sorte diversa ma ugualmente penosa: colpito da un virus intestinale ad Agadir, Graziani ha dovuto stringere i denti per portare a termine la tappa, quasi disidratato e devastato dagli attacchi di nausea. Il suo ottavo posto, alla luce dei fatti, deve dunque esssere visto come un effettivo segnale di grande forza di carattere (sul potenziale tecnico del forlivese non si discute). E domani, tanto pergradire, la tappa più lunga del Rally, con la speciale più lunga della storia di NPO: 420 chilometri!!!

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