Mondiale Trial 2016: Toni Bou “il demolitore d’Inghilterra”

Andrea Buschi
Continua il dominio di “King” Bou, che vince il penultimo Gran premio stagionale e avvicina al decimo titolo consecutivo. Presenti anche le donne, con il dominio dell’inglese Emma Bristow
25 luglio 2016

Dopo quattro anni a Carlisle, ai confini con la Scozia, il Gp d’Inghilterra da questa stagione si trasferisce a Tong, nello Yorkshire, patria del Trial inglese e luogo di nascita del Trial mondiale, dove esordisce anche il Campionato Mondiale Femminile con due delle cinque manche previste quest’anno.

Il luogo prescelto per questo prestigioso, e molto sentito Gran premio, è situato all’interno di una vasta tenuta nella Tong Valley, e fa parte di un complesso sportivo dedicato a Enduro, Quad e Trial: vi si trovano molte zone artificiali (oltre all’immancabile fangone accanto al caratteristico ruscello), costruite con maestria dall’esperto Graham Jarvis grazie ai mezzi messi in campo dall’organizzatore Dirtbike Action. Inoltre sono disponibili ampi spazi per il pubblico, sempre molto presente all’evento mondiale, con un’ottima logistica delle dodici zone, ben visibili e facilmente raggiungibili a piedi nei tre giri in programma.

La stagione estiva inglese, caratterizzata da giornate fredde e nuvolose, ha graziato l’evento regalando sprazzi di sole durante la gara, con solo una mezza giornata di pioggia il venerdì durante la fase di test e la visita alle zone. Quindi, un terreno sostanzialmente asciutto nelle zone artificiali maggiormente esposte al sole, che facevano da contraltare alle sezioni 2/3/4/5/6/9, posizionate lungo il ruscello e caratterizzate da una buona presenza di fango tipicamente britannico.

In queste particolari condizioni hanno prevalso ancora una volta gli specialisti inglesi, oltre naturalmente a “Dynamite Bou” che ha letteralmente annichilito gli avversari facendo gara a sé nella giornata di sabato, mentre ha “solo” doppiato i rivali la domenica. Fenomeno catalano a parte, è stata comunque una bella gara, con contenuti tecnici importanti alternati a passaggi molto alti e spettacolari di chiaro richiamo indooristico.

Visti i precedenti round in Carlisle, quello di Tong sicuramente si può definire un moderno trial inglese, che mutua la necessità di trovare spazi per poter svolgere allenamenti e gare, con l’evoluzione della tecnica che vuole il superamento di grossi ostacoli (elemento non certo caratteristico delle campagne inglesi). Ecco quindi che a Tong viene mostrato ciò che, con buona probabilità, sarà il futuro della disciplina, un compendio di tecnica moderna ed antica esercitabile in specifiche aree chiuse autorizzate alla sola pratica degli sport motoristici a due ruote. Certamente la sensazione di essere rinchiusi in “riserve indiane” non è il massimo per i trialisti abituati a vivere la disciplina in totale libertà, ma in questo momento, dove la sopravvivenza della stessa sembra legata ad un filo, potrebbe essere decisamente il male minore.

 

 

Day 1

TRIAL GP - Come accennato in esordio, un GP senza storia almeno per il Campione catalano Toni Bou, che con la sua Honda Repsol letteralmente umilia gli avversari chiudendo i tre giri con sole 4 penalità contro le 35 del profeta in patria James Dabill (su Vertigo), che si mette alle spalle un Adam Raga su TRS, con 42 penalità, apparso leggermente meno determinato rispetto allo standard abituale. Al quarto posto, ma più staccato, c’è Albert Cabestany su Sherco, che precede di due soli punti il giapponese Fujinami su Honda e Jeroni Fajardo su Vertigo. Sebbene sia giunto settimo, non è sembrata particolarmente brillante la prestazione di Jaime Busto, che precede di un solo punto il sempre più determinato tedesco Kadlec che, insieme a Karlsson e Noguera, chiude una top ten abbastanza giovane. Da segnalare purtroppo in negativo la prestazione dei “veterani” Casales, Ferrer e Gubian, che subiscono il percorso inglese confermando la sensazione che quando le zone sono da “pelo” i giovani attaccano ed i vecchi arrancano (eccezion fatta per il nostro Grattarola che perde un’ottima occasione compromettendo tutto con un pessimo primo giro).

TRIAL 2 - Questa interessante e combattuta categoria ha nuovamente visto primeggiare l’inglese Jack Price su Gas Gas, che contro ogni pronostico ha conquistato vittoria e titolo con una prova di anticipo. Il dominio inglese in questa prova casalinga si è palesato con il secondo posto di Ewan Roberts (Beta Top Trial Team), e con il quarto e il quinto posto dei locali Peace e Spencer: ci hanno pensato il francese Chatagno (terzo) ed il nostro Petrella su TRS, sesto, ad interrompere questa egemonia. Purtroppo solo quindicesimo Filippo Locca, e sedicesimo Pietro Petrangeli: entrambi patiscono le difficoltà del percorso inglese, pur mostrando a tratti belle cose.

TRIAL 125 - si conferma come da copione il giovane Jack Peace che precede il solito tedesco Max Faude ed un nutritissimo stuolo di piloti: ben diciotto infatti sono i presenti in questa manche inglese.

WOMEN - La prima prova femminile ha in verità intimorito non poco la direzione di gara, che ha optato per due giri anziché i tre riservati al maschile, proprio per evitare le code che i 105 partecipanti totali avrebbero potuto creare. Le 35 sfidanti, di livello molto eterogeneo, hanno visto primeggiare nuovamente la venticinquenne inglese Emma Bristow. Mai in discussione la sua vittoria sulla rivale connazionale Rebekah Cook, su TRS, e sulla spagnola Sandra Gomez su GAS GAS. Seguono poi le giovani Abellan e Bahuml, rispettivamente catalana e tedesca; un poco al di sotto delle aspettative la nostra Sara Trentini che, seppur a pochi punti dalla top five, si ferma ad un decimo posto che non le rende onore. Presente anche la giovanissima Alex Brancati, su Beta Top Trial Team, che alla sua prima esperienza mondiale si piazza ad un onorevolissimo ventiquattresimo posto, dimostrando un talento ancora da scoprire. Il percorso femminile in comune con il maschile, caratterizzato da porte specifiche, si è rivelato in generale piuttosto facile a causa del meteo inaspettatamente estivo, cosa che ha un po’ indispettito le migliori ed ha costretto tutte le ragazze in gara a lunghe code dietro ai big driver della Trial GP.

 

 

Day 2

TRIAL GP - Con il perdurare del bel tempo, la seconda prova domenicale ha visto l’inasprimento di quattro delle dodici zone, rese più selettive dalla direzione di gara. Le cose al vertice non sono cambiate di molto, con Bou nuovamente primo, ma questa volta con solo la metà dei punti di vantaggio sull’eterno rivale Adam Raga, ed ancor più sul sempreverde Cabestany, che completa il podio nuovamente spagnolo. Al quarto posto Fajardo precede i piloti Honda Fujinami e Busto, mentre scende al settimo posto il britannico Dabill dopo l’exploit del sabato; chiudono la magica top ten i giovani Karlson, Gelabert e Kadlec, che si rimettono pericolosamente in corsa per una posizione nei dieci di campionato ai danni di Casales, solo undicesimo, e soprattutto del nostro Grattarola, che ha purtroppo terminato tredicesimo a causa di una brutta storta alla caviglia subita in una caduta.

TRIAL 2 -  Molto movimentata anche la categoria cadetta, dove il campione Price si rilassa un poco e favorisce la vittoria del compagno di Team, Dan Peace. Chiude il podio l’altro inglese, Roberts, suggellando il dominio nazionale in questa classe. Seguono a poca distanza il francese Chatagno ed il nostro Luca Petrella, che si sta dimostrando molto consistente e sicuramente uno dei favoriti alla vittoria per il prossimo GP d’Italia. Solo decimo uno dei favoriti alla vittoria finale, Arnau Farre, che precede il nostro Pietro Petrangeli (undicesimo), in discreto recupero rispetto al sabato. Una menzione particolare per l’altro italiano in gara, Filippo Locca, il quale, pur chiudendo quarto il primo giro, precipita al ventunesimo posto a causa di due giri scellerati durante i quali ha sofferto un’inaspettata crisi motivazionale. Filippo è l’unico italiano che partecipa continuativamente al mondiale dal 2013, e siamo certi che lo stress di queste impegnative stagioni trialistiche abbia prodotto questa temporanea condizione negativa.

TRIAL 125 - Decima vittoria stagionale per il giovane Jack Peace, mentre è il britannico Green a salire sul posto d’onore davanti allo spagnolo Miquel. Solo quarto il tedesco Faude.

WOMEN - Ancora una limpida vittoria di Emma Bristow caratterizza la categoria femminile. Segue nuovamente la storica rivale Cook, davanti alla sorpresa spagnola Berta Abellan, che si mette dietro le connazionali Gomez e Conde. Solo undicesima la campionessa italiana Sara Trentini, che torna da questa trasferta con il rimpianto di non aver risalito la classifica come tutti ci aspettavamo; in leggero peggioramento anche la Brancati, che perde una posizione rispetto al sabato, terminando in venticinquesima posizione. La gara odierna è comunque stata più scorrevole anche per le ragazze, che non hanno vissuto le code del giorno precedente, segnale positivo della direzione di gara che in questa occasione si è mostrata all’altezza della situazione.

 

 

Radio Paddock

Cominciano a filtrare le prime indiscrezioni sull’assetto di gara del prossimo mondiale: pare infatti che nel 2017 i giri di gara torneranno ad essere due, con quindici zone controllate al posto dei tre per dodici, che non hanno trovato il consenso auspicato.

Ancora attesa invece per conoscere le novità del promoter, che dovrebbero essere annunciate dopo la riunione con i vertici FIM del 20 luglio.

Il paddock ha sofferto per la polvere dovuta al terreno sabbioso, e problemi si sono registrati anche per il lavaggio moto, che ha dovuto servire circa duecento "clienti" con solo due idropulitrici, collegate peraltro ad una cisterna con un’autonomia non proprio all’altezza della situazione.

Sabato, a fine gara, Montesa ha festeggiato la conquista della sua 200esima vittoria, ottenuta grazie al cannibale Bou e ad altri campioni del presente e del passato, come Rathmell, Colomer, Karlsson, Lampkin, Freixa e Fujinami. Il riconoscimento è arrivato direttamente dalla stessa FIM.

Proprio quando la spalla di Toni Bou cominciava a dare segni di guarigione, una nuova caduta, questa volta durante un servizio video sulla nuova 4RIDE, ne ha riacutizzato il dolore, costringendo il catalano a servirsi nuovamente del tutore che oramai fa parte del suo abbigliamento gara.

Il timore di formare code prima della zona ha spinto la direzione di gara alla saggia decisione di limitare a due i giri delle donne: alla luce dei fatti la cosa ha funzionato.

C’è fermento per conoscere quali saranno le sorti del Trial Nazionale dopo le elezioni del nuovo Presidente, ed anche a Tong questo è stato uno degli argomenti più dibattuti tra i numerosi operatori italiani presenti.

Come nelle precedenti edizioni del GP, il Main sponsor della manifestazione, OSET, specialista in moto elettriche per bambini dai 4 ai 14 anni, ha preparato un particolare percorso per svolgere una manche del Trofeo dedicato ai felicissimi possessori di questo bel giocattolo. Prossimamente pubblicheremo un esaustivo articolo su questo fenomeno, che in Inghilterra muove un mercato di cinquemila pezzi all’anno!

Quando si dice una famiglia per il trial, i fratelli Peace hanno coinvolto totalmente i genitori al punto che, oltre al babbo, pure la mamma si impegna in attività normalmente poco femminili: la signora Peace, oltre agli allenamenti quotidiani dei figli dove fa da coach, si occupa anche della meccanica lavando la moto e facendone la manutenzione ordinaria!

Spettacolare caduta di faccia, nel fango della zona nove, per la pilotessa australiana Mckinnon: la ragazza, una volta rialzatasi, si è trovata ricoperta completamente del tipico “mud” inglese, suscitando un momento di ilarità tra il pubblico quando la stessa, richiedendo un applauso, ha rassicurato tutti sulla propria integrità.

Sono molti i piloti e gli addetti ai lavori che cominciano a sentire necessaria la presenza di un coach, al posto del semplice “Muchillero”, per organizzare con competenza la vita dei piloti stessi, che sono prima di tutto atleti, con tutte le complicazioni del caso. Il coach è una figura di uso comune in tutte le discipline sportive, e speriamo che possa diventare importante anche nel nostro settore, sempre molto restio ad accettare innovazioni.

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