CIV. Il Mugello incorona i campioni 2010

CIV. Il Mugello incorona i campioni 2010
Moto.it
  • di Moto.it
Dopo la vittoria anticipata di Polita, già campione italiano della Superbike, a conquistare le corone tricolori delle categorie rimaste sono stati Tamburini (Supersport), Massei (Stock 600), Ivan Goi (Stock 1000) e Mauriello (125 GP)
  • Moto.it
  • di Moto.it
18 ottobre 2010

 
TAMBURINI: LA SUPERSPORT E’ ROMAGNOLA – In seguito alle verifiche tecniche di fine gara, è stata squalificata la Honda CBR 600 RR di Gianluca Vizziello, giunto secondo al traguardo e decretato campione sul podio. Il pilota lucano è stato così estromesso dall’ordine d’arrivo a causa di un’irregolarità tecnica e il titolo italiano è andato al romagnolo Roberto Tamburini (Yamaha – Bike Service R.T.), terzo in gara e nuovo campione della categoria davanti a Ilario Dionisi e Ferruccio Lamborghini. A vincere la gara è stato proprio Dionisi (Honda – Scuderia Improve). «Non sono partito bene però sapevo di avere un ottimo passo – spiega il vincitore della gara - quando Vizziello ha commesso l’errore, toccandosi con Tamburini, sono passato, ho spinto al massimo e sono riuscito a tenerli dietro».

ROMA SVETTA NELLA STOCK 600 CON MASSEI – Ben dieci piloti si sono giocati il podio dell’ultima tappa del 2010, mettendo in scena uno spettacolo entusiasmante. Ad avere la meglio è stato il beneventano Dino Lombardi (Yamaha – Martini Corse). Ottavo Fabio Massei: il romano del Team Piellemoto Yamaha è stato bravo a gestire una situazione difficile, dimostrando una grande maturità tattica e conquistando quei punti fondamentali per il titolo. «Oggi ho fatto da spettatore perché lì davanti la situazione era un po’ complicata si davano molte “sportellate” e io non volevo prendere rischi, anche perché sapevo di poter stare tranquillo fino alla decima posizione».

STOCK 1000: IL RE E’ IL MANTOVANO GOI – Il più veloce sotto la bandiera a scacchi è stato il fiorentino Lorenzo Alfonsi, che sul circuito di casa e in sella alla BMW del Kuja Racing ha regolato sul traguardo Ivan Goi e Luca Verdini. Secondo di giornata ha chiuso Ivan Goi, che con i 20 punti centrati al Mugello si è portato a casa il titolo italiano della categoria. In sella all’Aprilia preparata del Team Ecodem Racing, Ivan ha chiuso al meglio una stagione estremamente positiva. «E’ stata una gara tosta ma sono comunque all’attacco, facendo il massimo che ho potuto – rivela il nuovo campione - ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino quest’anno. Il titolo? Lo dedico alla squadra, alla mia famiglia, alla mia ragazza e a quelli che hanno creduto in me».

LA CAMPANIA ESULTA IN 125 CON MAURIELLO – Alessandro Tonucci (Aprilia – JuniorGp Racing Dream) fa sua la gara del Mugello guidando come non aveva mai fatto prima quest’anno. Secondo un pilota rivelazione di questo 2010, il romagnolo Niccolò Antonelli (Aprilia – Gabrielli R.T.) mentre in terza piazza chiude un ritrovato Luigi Morciano, su Aprilia. Il titolo 2010, però, si è deciso nelle retrovie. Il colpo di scena è arrivato al sesto giro, con la scivolata del leader della classifica, il ceco Miroslav Popov (Aprilia – Ellegi Team), che ha spianato la strada all’Aprilia del pilota di Calvizzano, Francesco Mauriello, nono oggi e laureatosi campione italiano 2010. «Non ho fatto una bella partenza ma quando mi hanno segnalato che Popov era fuori gara ho gestito il vantaggio fino alla bandiera a scacchi – ammette il neo-campione - ringrazio il Team Matteoni per avermi messo a disposizione una moto competitiva in tutte le gare».

SUPERBIKE: SI CONFERMA LO JESINO POLITA - L’aveva detto alla vigilia: «Voglio vincere per chiudere in bellezza questa splendida stagione«. Così ha fatto, oggi al Mugello, Alessandro Polita. Il marchigiano del Barni Racing Team (Ducati) ha corso gara solitaria dopo la scivolata del suo “compagno di fuga”, il poleman Federico Sandi (Aprilia – Gabrielli R.T.) ed ha chiuso in testa con oltre sei secondi di vantaggio sul primo avversario, Stefano Cruciani. Terzo, Danilo Petrucci. «Sono partito bene, mettendo subito sotto pressione Sandi che poi purtroppo è scivolato – dice Polita - quando sono rimasto da solo ho pensato solo a spingere e, verso la fine, ad amministrare il vantaggio fino alla bandiera a scacchi».