Recensioni Suzuki GSF 400 Bandit

La prima vera naked Suzuki dei primi anni 90. moto eccezionale con motore 4 cilindri 16 valvole di soli 398cc ma esuberante.

spettacolare e sensazionale moto grandi prestazioni e un ottima accelerazione motore stupendo grande tenuta di strada con bassi consumi

buona moto come quasi tutte le suzuki,purtroppo per il mercato italiano arrivava con un monodisco anteriore ,in oriente ne aveva 2,comunque ha una buona frenata,il mio modello ha il fuorigiri a 14000 giri poi venne introdotto il modello con fuorigiri a 12000,moto divertente maneggevole bassa e leggera ,se a posto di carburazione frulla come un 6 cilindri,è proprio una moto da bandito, gode del motore urlante e in allungo i 200 kmh di odometro sono raggiungibili

Piccola peste che porta benissimo i suoi 30 anni, motore calmo e regolare sotto i 4000 giri, divertentissimo dai 5000 ai 140000 di fondo scala, con un sound favoloso, sul misto stretto tiene il passo di moto con il doppio dei cavalli. Adattissima per imparare a guidare sportivo così per una ragazza, grazie alla sella molto bassa ed alle piccole dimensioni.

Facile e poco impegnativa da guidare, motore gestibile in basso e potente in alto, freni e sospensioni all'altezza, sella bassa, posizione di guida non affaticante.

Come è fatta
Curata e soprattutto bellissima.
Come va
Motore che ama girare alto di giri, inevitabile per una 400 a 4 cilindri 16 valvole, frizione spaventosamente perfetta, docile e leggera, adatta ai principianti, e a chi non ama le potente esagerate (inutili).
Cosa mi piace
Estetica mozzafiato, elegante, e ancor oggi validissima, forse più di quando uscì sul mercato.
Cosa cambierei
Serbatoio leggermente più piccolo e impianto elettrico più "affidabile", il regolatore di tensione non è il suo "forte".

Come è fatta
Prodotta 1989 e importata in Italia dal '91 al '95, la Suzuki GSF 400 Bandit è stata l'apripista delle naked moderne. Sovrastrutture in stile classico, telaio a traliccio superiore in tubi tondi d'acciaio che abbraccia l'elemento principe di questa piccola Suzuki, il motore: 4 cilindri DOHC, 16 valvole, 4 carburatori Mikuni BST33SS, raffreddato a liquido da 398 cc. Derivato direttamente dalla GSX-R400R dell'88 e posso garantirvi che le differenze sono minime poiché possiedo anche quella (anche se in versione SP). Il primo 4 cilindri sportivo Suzuki raffreddato a liquido (la prima versione è del 1984, sul gsx-r 400). Un freno a disco anteriore da 320mm per la versione italiana (mentre in origine ha due dischi da 280mm) Sospensioni tradizionali: mono posteriore regolabile nel precarico, forcella teleidraulica priva di regolazioni. Si tratta di una moto nata e progettata per il mercato interno giapponese, dove le cilindrate di 400 cc costituiscono il limite superiore per le patenti standard, per cui sono molto curate, come top di categoria. Per questo motivo la moto è curata abbastanza bene, basta osservare alcuni particolari di serie come la protezione in gomma sotto al serbatoio, il parafango sulla ruota posteriore, la griglia e le protezioni in alluminio sul radiatore, il cavalletto centrale. La moto in origine nasce con semimanubri rialzati, doppio disco anteriore, sistema di scarico interamente cromato, mentre in Italia arriva una versione un pò più economica con manubrio tradizionale, mono disco anteriore e scarico verniciato nero. Se osservate bene, noterete che le versioni di cilindrata maggiore ovvero 600, 750 (mai arrivata in Italia) e 1200 sono completamente diverse. Le prime Bandit uscite sul mercato (250 e 400) erano a vocazione sportiva poi la serie ha puntato alla moto a tutto tondo e con soluzioni più tradizionali (motore SACS, telaio a doppia culla, etc.). In tanti paesi è stata importata in versioni aggiornate e più performanti, come la serie a fasatura variabile VC (Bandit 400 V) oppure in versioni più piccole, come la 250 cc con fondoscala del contagiri a 20.000!
Come va
Il motore è il punto forte di questa moto, per il suo carattere sportivo e l'ampio range di giri motore a disposizione.
Ovviamente la cilindrata piccola e il plurifrazionamento in 4 cilindri rendono l'erogazione morbida in basso e proiettata all'allungo, con una predilizione per la parte alta del contagiri... dagli 8.000 giri/min in su, regime sotto il quale il motore gira molto regolare e brioso ma non aspettatevi la cosiddetta "schiena"... la coppia max è a 10.000 giri/min! In sintesi la moto ha due volti: può essere docile e tranquilla oppure ululante e scatenata, a seconda di come ruotate la manopola del gas. Ha un allungo notevole per le sue dimensioni e arriva a superare i 200 km/h. Dal punto di vista dinamico, le sospensioni di serie sono tarate sul morbido, ma comunque all'altezza delle prestazioni della moto, che si divincola agile e rapida tra le strade di montagna, specie se si tratta di misto stretto.
Del resto la traduzione letterale dell'ideogramma giapponese originale è "pirata delle montagne", ovvero "bandito". La gommatura "stretta" e il peso contenuto la rendono molto agile e reattiva, un concentrato di divertimento senza dover necessariamente finire nell'iperspazio. Già, perché i sui 59 CV (52 per l'Italia) oggi non fanno impressione ma consentono di sfruttare tutto il motore, dispensando manate di gas con una buona dose di tranquillità e senza preoccuparsi più di tanto.
Cosa mi piace
Design classico e allo stesso tempo moderno. Carattere del motore e comportamento in strada.
Purtroppo moto così non penso ne faranno più, visto che un 4 cilindri da 400cc, ha costi di produzione che non si discostano da quelli di un 600cc e che il mercato europeo vuole sempre più CV.
Cosa cambierei
Tipologia degli pneumatici di serie che non sono radiali, meglio puntare su prodotti di fascia più alta.
Sospensioni da rivedere se si ama la guida sportiva. Su una delle mie ho cambiato tutto il comparto ciclistico (forcella, forcellone, mono, ruote e freni).

Cosa mi piace
Parca nei costi di esercizio, motore divertente sopra i 7000 rpm, leggera e agile.
Cosa cambierei
Bassi scarsi, sospensioni da passeggiate, carburazione.

Cosa mi piace
Motore pepato oltre i 7000/rpm, consumi e costi di gestione bassi, piacevole nella linea e nei tragitti medio brevi, ciclistica onesta.
Cosa cambierei
Carburazione, sospensioni da "passeggiata".

Cosa mi piace
agile maneggevole e divertente
Cosa cambierei
frenata debole