Verge Motorcycles TS Pro: abbiamo provato la moto elettrica di Mika Häkkinen con 1000 Nm di Coppia

 Verge Motorcycles TS Pro: abbiamo provato la moto elettrica di Mika Häkkinen con 1000 Nm di Coppia
Alberto Capra
Promette prestazioni degne di una supercar e si caratterizza per soluzioni tecniche tanto estreme quanto originali: dalla Finlandia al Principato di Monaco, Verge Motorcycles si presenta al pubblico con tre proposte super esclusive a cui si aggiunge da poco un'edizione limitata in 100 esemplari firmata dal due volte Campione del Mondo di Formula 1, Mika Häkkinen. L'abbiamo provata nei dintorni di Monaco, ecco come va!
5 giugno 2023

Non sembra provenire da un altro pianeta, ma potrebbe facilmente trovare il suo posto in un film di fantascienza. Stiamo parlando della Verge Motorcycles TS Pro, una moto elettrica che promette prestazioni degne di una Tesla e che di certo si distingue per un design unico, figlio di una soluzione tecnica del tutto particolare. Abbiamo avuto l'opportunità di provarla nelle vicinanze del Principato di Monaco, poco prima del Gran Premio. Una circostanza che ci ha permesso di incontrare Mika Häkkinen, recentemente entrato a far parte di questa avventura imprenditoriale, e "firmatario" di una edizione limitata in 100 esemplari a lui dedicata.

Ripensare le moto

Verge Motorcycles TS è forse il più marcato esempio di un trend assolutamente evidente nel mondo delle automobili. La possibilità di maneggiare componenti meno ingombranti per un verso, come i motori elettrici, unita alla necessità di trovare un alloggiamento per altri elementi molto voluminosi, come le batterie, sta portando i designer ad esplorare strade mai percorse fino ad ora, nella definizione degli aspetti essenziali dei nuovi modelli.
In particolare, a caratterizzare in maniera determinante questa moto è la scelta di posizonare il suo propulsore all'interno della ruota posteriore. Un dettaglio che, oltre a ridefinire completamente il design di quella zona, ripercuote le sue conseguenza anche sul comportamento dinamico di questa moto.
La scelta porta con sé molti lati positivi: dal momento che è la sezione centrale del cerchio a fungere da propulsore, non è necessario adottare una trasmissione. Ciò significa meno componenti e un minor assorbimento di energia (ovvero di potenza). Anche il peso complessivo della moto dovrebbe risentirne in maniera positiva, anche se, una notevole parte di esso va a concentrarsi su di una massa non sospesa, con tutte le conseguenze che ne discendono, in termini di maneggevolezza.

Com'è fatta

A muovere la TS, oltre a questa particolare soluzione, ci pensa un pacco batterie da 20,2kWh, con possibilità di ricarica in corrente continua (analogamente a quanto accade alle ultime declinazioni di Energica e differentemente da quanto visto, ad esempio, su Zero DSR/X). Tre sono gli allestimenti disponibili sul fronte della motorizzazione. La versione base della TS ha una potenza di 109 CV e una coppia di 700 Nm. Può accelerare da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi, raggiungere una velocità massima di 180 km/h e ha tempi di ricarica di circa 55 minuti. L'autonomia è di circa 250 km. La versione TS PRO, quella che abbiamo provato, invece, ha una potenza di 138 CV, una coppia massima di 1000 Nm e un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi. La sua velocità massima è di 200 km/h e l'autonomia arriva a 350 km. Inoltre, è possibile effettuare una ricarica in 35 minuti. La TS Ultra, i suoi 203 CV e una coppia di 1200 Nm è la più prestante. Può raggiungere i 100 km/h in soli 2,5 secondi, con una velocità massima di 200 km/h. L'autonomia è di 375 km e i tempi di ricarica sono di circa 25 minuti.
A proposito degli esorbitatanti valori di coppia restituiti dalle schede tecniche è doverosa una precisazione. Solitamente la coppia viene misurata all'albero, ma in questo caso l'albero coincide con la ruota. Le rilevazioni effettuate in questa maniera restituiscono valori che non sono di fatto realmente comparabili. Questo è il motivo per cui i 1000 Nm di coppia della TS PRO che abbiamo provato - come vedremo - non corrispondono all'effettiva disponibilità di "spinta" percepita una volta in sella.
Sul fronte del comparto ciclistico, è presente - a scelta dell'acquirente - un set di sospensioni Wilbers o Öhlins (optional). Lato freni, abbiamo due pompe radiali marchiate Brembo (il freno posteriore è a manubrio), che insistono su una pinza dello stesso marchio all'anteriore e su di una realizzata internamente e autonomamente, per il posteriore. Proprio al posteriore, infatti, abbiamo un disco permietrale da 380 mm, mentre all'anteriore il diametro si ferma a 320 mm. L'impornta a terra è garantita da un pneumatico anteriore 120/70 su raggio 17” e da un pneumatico posteriore 240/45, sempre su raggio 17. Quest'ultima è la stessa misura adottata da Ducati Diavel e rappresenta un'altra similitudine tra le due moto, al pari dell'interasse (1.550 mm per Verge, 1.593 mm per Diavel V4). Il peso della moto si attesta sui 245 Kg.
La signature version dedicata a Mika Häkkinen non si distingue sul piano tecnico ma presenta delle caratterizzazioni di tipo estetico. In particolare: la verniciatura è bicolore, la sella è rifinita in pelle e sono numerosi gli inserti in carbonio, in particolare lungo le fiancate.
Capitolo prezzi: si parte da 33.818 euro per la versione base, passando per i 37.478 della versione PRO, per finire con un prezzo di attacco di 55.778 euro per la variante ULTRA, tutti rigorosamente optional esclusi. Per l'edizione limitata dedicata al due volte Campione del Mondo di Formula 1, servono non meno di 80.000 euro.

Come va

Una volta in sella, la moto rivela immediatamente i suoi tratti distintivi: è lunga, bassa, e di sicuro brutale se si decide di ribaltare il gas, senza pensarci due volte. La scelta di posizionare il motore all'interno del cerchio posteriore impatta, inoltre, in maniera significativa sulla dinamica di guida. In generale, a questo proposito, è possibile dire che, a fronte di una reattività apprezzabile nei primi gradi di inclinazione, possibile anche in virtù dell'abbassamento del baricentro consentito dall'innovativo posizionamento delle batterie, con l'aumentare del ritmo e la necessità di pieghe sempre più accentuate, ad emergere è una certa tendenza al sottosterzo. L'impressione, in parole povere, è di avere a che fare con una moto che tende inesorabilmente a raddrizzarsi, quasi fosse in grado di stare in equilibrio da sola. Come detto, i 1.000 Nm assicurati dalla scheda tecnica fanno sentire la loro presenza, anche se la forza assicurata dal propulsore sembra paragonabile a quella della migliore concorrenza elettrica presente sul mercato, piuttosto che a valori in grado di far impallidire una Ferrari. Le sospensioni, fornite da Wilbers, offrono un'esperienza di guida confortevole. Non ci è stato tuttavia possibile metterle alla prova in maniera più efficace nel corso della nostra breve presa di contatto, complici anche gli asfalti pressoché perfetti presenti nei dintorni del Principato. In conclusione, la Verge Motorcycles TS Pro offre un'esperienza di guida sicuramente dotata di una notevole personalità. Il suo design, in questo senso, assume una centralità che esula dal mero riscontro estetico. Quel motore posteriore è davvero il punto focale di un mezzo in grado come pochi altri di attirare su di sé gli sguardi degli appassionati e non solo, e potrebbe rappresentare la prima caratteristica distintiva che, al pari della distribuzione Desmodromica, o dei big twin marchiati HD, in grado di rendere riconoscibile una moto marchiata Verge per molti anni a venire.

 

Caricamento commenti...