Videogiochi di moto: i cinque titoli che hanno fatto la storia

Videogiochi di moto: i cinque titoli che hanno fatto la storia
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Ecco la nostra classifica di quelli che, dal 1985 al 2019, hanno appassionato centinaia di migliaia di persone. Ve li ricordate?
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31 luglio 2019

Fin dagli albori delle sale giochi, delle consòle e dei giochi più o meno fortunati, il mondo videoludico motociclistico ha collezionato diversi titoli degni di entrare di diritto nella storia. 

Compagni di infanzia o semplici antidoti allo stress quotidiano, ecco qui la nostra Top 5, che comprende i giochi più rivoluzionari dal 1985 ad oggi.

Hang-On: sfida contro il tempo

Il nome Hang-On dovrebbe suscitare un fiume di ricordi per chi, nel 1985, frequentava le sale giochi. Realizzato da Yu Suzuki, fu pubblicato da SEGA e arrivò prima nelle sale giochi, poi, successivamente, su Sega SG-1000, Master System, MSX e PC-88.

Il nome Hang-On deriva proprio dalla movenza che i motociclisti utilizzano in piega, aggrappandosi alla moto mentre, in merito alla tecnica, è stato uno dei primi giochi arcade ad utilizzare la grafica a 16 bit e la tecnologia "Super Scaler" di Sega, che ha permesso il ridimensionamento pseudo-3D dello sprite a frame rate elevati, offrendo un'immagine più fluida e ricca (per il 1985).

Altra novità per l'epoca è stata l'introduzione (nelle sale giochi) della scocca della moto direttamente connessa al gioco, permettendo così al giocatore di controllare, per quanto possibile, l'angolo di piega della moto in gioco. 

Gameplay? Molto semplice ma efficace. Utilizzando una telecamera in terza persona, il pilota doveva cimentarsi in gare su pista combattendo contro altri avversari guidati dalla CPU e contro il tempo, i tanto odiati checkpoint che, se non raggiunti in tempo, facevano terminare la sessione di gioco.

Hang-On (1985): quante ore e gettoni avete speso nelle sale giochi cercando di vincere?
Hang-On (1985): quante ore e gettoni avete speso nelle sale giochi cercando di vincere?

Road Rash: in barba alla legge

Street racing illegale su due ruote? Allora stiamo parlando di Road Rash! Pubblicato nel 1991 da Electronic Arts, deve il suo nome "Rash" alle escoriazioni della pelle che ci si può procurare quando si cade in moto strisciando sull'asfalto.

La caratteristica principale di questo titolo (che fece a suo tempo discutere), era la possibilità di usare ogni mezzo scorretto per vincere le gare: dal picchiare gli avversari utilizzando una catena fino ad investire i pedoni per guadagnare il più piccolo vantaggio.

Le gare si svolgevano contro 14 avversari, e bisognava sudare e vincere per incrementare i miseri 1.000 dollari che il personaggio possedeva all'inizio del gioco, e acquistare nuove moto; terminare il gioco significava vincere tutte le competizioni dei 5 diversi livelli. Ci siete riusciti?

Road Rash è stato rilasciato per la prima volta su Sega Genesis nel 1991, ma è stato successivamente trasferito anche su altri dispositivi; entra a far parte della nostra Top 5 sicuramente per il suo gameplay più articolato e usufruibile più a lungo, in aggiunta ad una fan base che ancora oggi lo ricorda come uno dei titoli più divertenti dell'epoca.

Road Rash: pugni agli avversari e gare illegali, la ricetta perfetta per un gioco di successo
Road Rash: pugni agli avversari e gare illegali, la ricetta perfetta per un gioco di successo

GP500: il papà dei simulatori a due ruote

Era il 1999 quando Micropose e Melbourne House portarono su PC quello che, secondo tanti appassionati, è il papà dei simulatori motociclistici.

Con la sua grafica fantastica (per l'epoca, ovviamente) ed il modello fisico che strizzava l'occhio alla simulazione, GP500 ci metteva in sella ai mitici bolidi da corsa a due tempi e ci permetteva di scegliere i nostri piloti preferiti della stagione 1998, tra cui Mick Doohan e Max Biaggi. La stagione mondiale era anche aggiornata con tracciati e scuderie ma, sfortunatamente, erano assenti le categorie minori 125 cc e 250 cc.

Ovviamente, avendo puntato su un'impostazione più simulativa, le moto di GP500 presentavano caratteristiche uniche a seconda del tipo di motore e del modello, offrendo così un grado di sfida e scelta molto ampio e variegato; un vero peccato che si potesse solo usare la tastiera, anche se va detto che ancora oggi una vera e propria periferica "da casa" per i giochi di moto non esiste (mentre invece su 4 ruote sono arrivati volanti e pedaliere).

Tra le novità tecniche che vogliamo sottolineare c'è l'usura delle gomme e, soprattutto, la ripartizione della frenata personalizzabile; una feature incredibile che ci permetteva di guidare con il nostro stile.

Tourist Trophy: il Gran Turismo delle moto

Sony Playstation 2, maggio 2006, Polyphony Digital lancia sul mercato europeo Tourist Trophy: The Real Riding Simulator.

Per chi è nato tra la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90, questo videogioco è considerato il Sacro Graal, non solo perché offriva una grafica ed un modello di guida simile al fratello "famoso" Gran Turismo, ma soprattutto per la modalità carriera sconfinata e l'ampia scelta di motociclette stradali (e da corsa), che regalava un'esperienza di guida piacevole e divertentissima. 

Bene anche la fisica con il joystick, non paragonabile a quella di un simulatore, ma abbastanza complessa per non relegare il titolo tra i giochi arcade; unico difetto era il grip sui cordoli e sull'erba troppo esagerato, ma che perdoniamo senza alcun rimorso.

Dei 30 tracciati inclusi non mancavano nemmeno i circuiti reali, tra i quali citiamo il mitico Nürburgring Nordschleife, Suzuka e Valencia. A differenza di Gran Turismo però, vincere le gare non vi garantiva una somma di denaro, bensì un nuovo bolide fiammante in garage. In aggiunta, il dettaglio delle moto risultava notevole anche all'occhio dell'appassionato più attento, con livree e forme realistiche.

Forte della sua carriera progressiva e quasi mai noiosa, Tourist Trophy di Polyphony entra di diritto nella nostra Top 5.

Con le sue 120 moto e i 30 tracciati disponibili Tourist Trophy per PlayStation 2 ha tenuto incollati allo schermo tantissimi appassionati
Con le sue 120 moto e i 30 tracciati disponibili Tourist Trophy per PlayStation 2 ha tenuto incollati allo schermo tantissimi appassionati

MotoGP 19: rivoluzione

Concludiamo questo approfondimento con un titolo uscito negli store da pochissimo: MotoGP 19 by Milestone. Dopo anni e anni di migliorie, finalmente questo titolo ha raggiunto un livello tecnico apprezzabile sia da un pubblico casual che dall'appassionato di corse, ma oltre a questo, il gioco di Milestone ha portato una novità assoluta: le reti neurali per l'intelligenza artificiale.

Si chiama A.N.N.A e ne abbiamo già parlato più approfonditamente, ma dobbiamo sottolineare che si tratta di una vera e propria rivoluzione in questo campo. Piloti guidati dal computer in grado di offrire intrattenimento in single player? Ora è possibile.

Ovviamente MotoGp 19, grazie anche ad Unreal Engine 4 e alla fisica migliorata, regala emozioni che altri concorrenti videoludici non riescono a raggiungere: il titolo ideale per chi desideri il massimo della competizione o il divertimento del sabato sera con amici (rigorosamente online).