Special Honda FT 500 1982

La base di partenza che non t'aspetti
Al nostro amico collezionista Gianni Scanavacca le moto di serie vanno decisamente strette.
Vediamo cosa ci riserva la sua ultima creatura.
Non sempre, per ottenere una special di carattere, è necessario mettere mano a una moto dal passato pesante.
Di quelle che tolgono il sonno ai cercatori di pezzi speciali dalle quotazioni esorbitanti (volete un esempio? Date un'occhiata su Moto.it alle richieste dei privati per una BMW R80 G/S Paris-Dakar, o a quelle relative alla Honda CB 750 Four prima serie).

Sognando il dirt track
L'Honda FT 500 del 1982 che vi presentiamo ha abbandonato l'abito un po' sciatto, e ha indossato un vestitino attillato che le regala una seconda giovinezza. Decisamente più frizzante e sbarazzina.
Il motore e la carrozzeria sono stati interamente restaurati.
Abbonda la componentistica in alluminio, realizzata dalle abili mani di Ferruccio Codutti (GITIELLE ha invece curato l'assemblaggio finale).
Del nobile materiale sono fatti il parafango anteriore e il porta faro dal taglio molto sportivo.
Ma è il lato "b" della moto quello interessato dalle modifiche più approfondite, che danno un nuovo carattere a FT 500.
Il tre quarti posteriore rimanda alle mitiche moto da dirt track che spopolano sugli ovali americani.

Codutti ha realizzato ex novo il codone, la piastra para motore e il carter della catena.
La cassa del filtro dell'aria è stata eliminata; ora il filtro KN specifico da dirt track fuoriesce dal fianchetto di alluminio.

La meccanica non riceve trasformazioni sostanziali. Per dare più carattere al propulsore sono sufficienti un carburatore Dino Jet e la marmitta Supertrapp.
Figlio dell'estetica, più che di esigenze funzionali, è l'abbassamento dell'assetto (ben 5 cm).

Talvolta anche una moto bruttina - dal valore economico irrisorio - può costituire un'ottima base di partenza per arrivare alla special dei nostri sogni.
Questione di fantasia.


A.P.