Ride in the USA: benzina, son dolori

Ride in the USA: benzina, son dolori
Pietro Ambrosioni
  • di Pietro Ambrosioni
Carburanti ibridi e nuove normative degli stati rendono la vita sempre più difficile a motociclisti ed automobilisti
  • Pietro Ambrosioni
  • di Pietro Ambrosioni
8 luglio 2015

Vi ricordate l’articolo di due settimane fa quando parlavo della petizione AMA per opporsi all’introduzione di nuovi carburanti ad alto contenuto di etanolo? La situazione negli USA è già abbastanza difficile per le moto, che - a causa della loro bassa cilindrata - sono tra le maggiori vittime dei danni causati dai carburanti “ibridi”. Negli Stati Uniti attualmente la maggior parte delle stazioni di servizio offre benzine con un contenuto del 10% in etanolo, ma alcuni distributori si sono ricavati una nicchia offrendo benzina “pura”, che è particolarmente gradita ai motociclisti ma anche a chi possiede automobili d’epoca.

Trovare queste stazioni di servizio (che non sono poche ma certamente una netta minoranza) può essere molto difficile, specialmente se ci si trova in una zona che non si conosce bene. Ma, ovviamente, c’è un’app che aiuta nella ricerca: si chiama Pure Gas e aiuta a scovare le pompe di “carburante puro” disponibili nella zona indicata dall’utente, o rilevata automaticamente dal servizio di localizzazione dello smartphone.

Si pu scegliere quale servizio di mappe utilizzare (su iPhone la scelta è tra Apple Maps o Google Maps) e all’interno c’è anche un piccolo calcolatore che permette di tenere traccia di quando si fa il pieno, con che tipo di carburante e che tipo di chilometraggio (in questo caso “mileage”) si ottiene.

In questo momento il servizio funziona solo negli Stati Uniti, nel senso che vengono indicate stazioni di servizio solo negli USA, ma se l’aumento dei tassi di etanolo dovesse arrivare anche in Europa probabilmente l’app finirebbe per estendersi al Vecchio Continente.

Altra storia arriva invece dall’Oregon, e sebbene sembri una vera assurdità non lo è assolutamente. Lo stato subito a Nord della California, famoso per la sua bellezza naturale e per essere una roccaforte dei gruppi ambientalisti, ha recentemente presentato in parlamento una norma per tassare i veicoli in base al loro effettivo utilizzo, ovvero quante miglia percorrono all’anno.

Il sistema è stato battezzato OReGO ed è la risposta ad una situazione che vede sempre più gente usare i mezzi di trasporto pubblici e i pochi che ancora guidano lo fanno al volante di mezzi ibridi, dall’altissima efficienza. Perfetto da un punto di vista ambientalistico, ma una vera rovina per l’Oregon, che tra l’altro è uno dei pochi stati dove non c’è la sales tax, ovvero l’IVA. La maggior parte del denaro che entra nelle casse statali deriva dalla tassa sul carburante, ovvero 30 cents al gallone. Ma con sempre meno utilizzo e richiesta di carburante andava trovata in fretta un’alternativa.

La OReGO è frutto di 15 anni di studi effettuati dal ODOT (Oregon Department Of Transportation), con la finalità di eliminare completamente la tassa sui carburanti. Il sistema è per ora in via sperimentale ed è in fase di test con la collaborazione di 5.000 utenti volontari ma presenta già alcuni grossi limiti.

Innanzi tutto il rilevamento delle miglia percorse dal veicolo può essere effettuato attraverso sistemi di tracciamento GPS, il che pone un problema di privacy. Secondariamente diventa difficile stabilire cosa fare nel caso in cui un utente dovesse viaggiare in altri Stati: perché l’Oregon dovrebbe incassare quando l’utente sta usando strade e infrastrutture di un altro Stato? Non sarebbe più giusto che fosse quest’altro Stato a ricevere i soldi? C’è poi un problema di costi: la tassa sui carburanti è di facile applicazione ed è altrettanto facile da riscuotere, mentre l’OReGO richiederebbe enormi investimenti nella determinazione dei giusti sistemi di rilevamento e dei relativi meccanismi di controllo. Per ultimo c’è il problema degli incentivi, come ha rilevato Jeff Allen dell’associazione Drive Oregon: il nuovo sistema penalizzerebbe gli utenti delle auto elettriche o dei veicoli a basso impatto ambientale, vanificando gli enormi sforzi ed investimenti fatti anche a livello federale negli ultimi anni.

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