Nico Cereghini: "Tre belle immagini del 2019. E buon 2020!"

Nico Cereghini: "Tre belle immagini del 2019. E buon 2020!"
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Mentre vi faccio i miei migliori auguri per l'anno nuovo, prima di girare pagina lancio un'ultima occhiata all'anno ormai finito. Trovo tre fotografie che scelgo di conservare: per me il meglio della stagione appena conclusa, sempre motociclisticamente parlando
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
31 dicembre 2020

Ciao a tutti, e buon 2020! Che il nuovo anno ci porti felicità, lavoro, progresso, meno buche e fulminazioni repentine per coloro che smanettano compulsivamente sugli smartphone mentre guidano. Oppure, meglio ancora, finalmente una drastica inibizione tecnica per tutti gli autisti. E fa niente se saranno penalizzati anche coloro che siedono accanto al posto di guida: come ha detto giustamente qualche lettore, vorrà dire che a bordo si farà un po' di conversazione. E qualche sosta salutare in più durante il viaggio.

Ma torno indietro, per un momento ancora, al 2019. Mi sono chiesto cosa conserverò di bello dell'anno ormai finito. Di bello, intendo, limitandoci al nostro mondo fatto di moto. Nonostante tutto qualcosa c'è. Tre fatti, tre fotografie.

La prima immagine si riferisce alla gara di Moto2 a Phillip Island, fine ottobre. Alla staccata della curva 4 lo spagnolo Lecuona esagera e centra Luca Marini, che cade e a sua volta butta giù anche Marco Bezzecchi.

La dinamica non è chiara da subito, soltanto il replay evidenzierà poi la responsabilità di Lecuona, ma subito succede qualcosa di raro. I due piloti italiani si rialzano, si avvicinano, si abbracciano. Sono amici, certo, e l'anno prossimo saranno compagni di squadra, dunque per loro è stato relativamente facile.

Però non era un gesto scontato: per una volta l'adrenalina è stata controllata, hanno prevalso la sportività e i sentimenti ed è stato un bel momento. Marini e Bezzecchi, voto nove per aver scaldato i cuori.

Poi c'è un altro pilota che in questo 2019 mi ha proprio colpito. È Franco Morbidelli. È un gran bravo ragazzo, intelligente e riflessivo, tutti ne parlano molto bene. Ma ciò che di lui mi ha stupito in particolare è stata la capacità di resistere a un compagno di squadra che si è rivelato inaspettatamente più forte.

Seguo il mondiale da una vita ed è la prima volta che vedo una cosa del genere: di norma, ogni pilota convinto di essere il più veloce della squadra, se messo in discussione, va in crisi e si perde.

Franco ha dovuto subire un Quartararò fenomenale, nessuno se l'aspettava e lui per primo; eppure non ha mollato di un millimetro, ha mantenuto la sua concentrazione e la sua velocità - che è eccellente - ha chiuso la stagione in crescendo. Massima ammirazione per Morbidelli, voto 10, con l'augurio sincero di un 2020 eccezionale.

Infine ricordo un drammatico rogo, un rogo che ha distrutto in un attimo le diciotto MotoE preparate per il primo campionato elettrico della storia motociclistica. Eravamo a Jerez, era la notte tra il 13 e il 14 marzo, e il mondiale doveva cominciare proprio lì in Andalusia il 5 maggio. La causa effettiva a tutt'oggi non è stata resa nota, ma in ogni modo è assolutamente chiaro che per la modenese Energica sia stata una mazzata terribile.

So che per due giorni sono rimasti annichiliti, incapaci di reagire; poi si sono rimboccati le maniche e hanno ricominciato da capo. Quanti ci avrebbero scommesso? Il campionato è iniziato in Germania ai primi di luglio, è proceduto regolarmente, ha dato spettacolo e il bilancio finale parla di un successo superiore alle attese.

La vittoria di un pilota italiano, Matteo Ferrari, è stata la ciliegina sulla torta. Il Made in Italy è ancora capace di grandi cose. Dieci con lode.

Tre belle immagini del 2019. E buon 2020!