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Era nell’aria fin dallo scorso marzo e adesso è una realtà, motivata dalla necessità di contenere i costi e insieme razionalizzare le risorse: chiude fisicamente il CRC di San Marino, che sarà unito alla produzione. Attualmente il Centro Ricerche Castiglioni di San Marino impiegava una ventina di persone: metà di loro verrà trasferita a Varese, compresi i designer che sviluppano i modelli MV Agusta.
Fondato nel 1993, il CRC nasceva dopo la prima esperienza comune di Caudio Castiglioni e e Massimo Tamburini nel COR (centro operativo Rimini), dove –dopo l’acquisto della Ducati- nacquero la Cagiva Freccia, la prima Mito, le 500 da Gran Premio e alcune Ducati. Si stava cominciando a disegnare la favolosa 916 quando fu attuato il trasferimento nel Principato. La 916 fu ultimata lì.
All’origine si chiamava Centro Ricerche Cagiva e più avanti, acquistato anche il Marchio MV, sarebbe diventato Centro Ricerche Castiglioni. Si trattava di un centro all’avanguardia e Massimo, che era riminese come la Bimota delle sue origini, fu l’amministratore delegato con la piena fiducia di Claudio. Dopo Cagiva e Ducati nacquero alla CRC anche tutte le MV Agusta, dalla F4 alla Brutale, fino ai modelli più recenti disegnati dopo la scomparsa dei due fondatori.
Il CRC era un laboratorio di idee e ha vissuto con determinazione e coraggio questi complessi trentadue anni di vita del gruppo, con alti e bassi, tante cessioni e tante riprese. Ora il capolinea, ma quello che si può definire il cuore e il cervello della moto sportiva made in Italy non sparisce: il CRC si trasferisce a Varese e si unisce al Centro Stile di Schiranna.
Molte figure restano operative ed è naturale che MV Agusta punti a un’integrazione più stretta tra design e produzione, mantenendo viva l’eredità del CRC all’interno della storica sede varesina. L’azienda ha garantito tutto il supporto per i dipendenti che non intendono lasciare l’area.