Multe stradali: è vero che con la sanatoria 2023 si può non pagare nulla?

Multe stradali: è vero che con la sanatoria 2023 si può non pagare nulla?
Nicola Andreetto
La legge di bilancio ha introdotto lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro pre 2015. Vediamo a chi spetta la sanatoria per le multe stradali e in cosa consiste
6 febbraio 2023

Assieme alla legge di bilancio 2023 è stato approvato anche lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro. La notizia è presto circolata anche perché la sanatoria riguarda anche le multe stradali. Facciamo però un po' di chiarezza, perché non sempre può essere applicata, anzi.

La legge di bilancio 2023 prevede la cancellazione automatica entro il 31 marzo delle cartelle esattoriali che hanno un valore inferiore ai mille euro e che sono state emesse tra il primo gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Lo sconto totale o parziale però varia a seconda del tipo di debito e nel caso delle multe stradali può essere applicata solo in alcuni casi.

Chi ha diritto alla sanatoria per le multe stradali?

Quanto disposto dall'art.45 della legge 197/2022 - ovvero la legge di bilancio 2023 - prevede che la sanatoria totale sia applicabile quando il creditore è rappresentato dallo Stato quindi, per capirci meglio, quando a dover riscuotere sono amministrazioni statali, agenzie fiscali o enti pubblici previdenziali. Se il creditore è invece un ente territoriale come Comuni o Regioni, lo stralcio della cartella diventa parziale e riguarda gli importi aggiuntivi alla quota capitale, come ad esempio gli interessi. Ma ciò che vale la pena notare è che se l'ente territoriale in questione non ha aderito alla sanatoria allora si deve pagare il debito per intero.

Come sappiamo le multe stradali sono sanzioni amministrative dovute in seguito alla violazione del Codice della Strada e solitamente vengono gestite proprio da enti territoriali come le polizie locali. Se ne deduce che la sanatoria per le multe stradali si applica soltanto per gli importi aggiuntivi rispetto alla multa, ovvero interessi e maggiorazioni. È bene ricordare, inoltre, che quando non viene pagata entro sessanta giorni dalla sua emissione, la multa vede raddoppiare il valore originale e, quindi, si dovrà pagare appunto il doppio ma senza gli interessi. L'unico caso in cui la sanatoria per le multe stradali è valida è quando l'ente creditore è lo stato e cioè quando ad accertare l'infrazione sia stata Polizia, Carabinieri o altri agenti statali. Solo in questo caso viene azzerato anche l'importo della sanzione originaria.

Molti Comuni non hanno aderito

Ritornando alla gestione da parte di un ente territoriale, come abbiamo anticipato questo ente potrebbe non aver aderito allo stralcio previsto dalla legge di bilancio. In questo caso non vi è neppure la sanatoria parziale, ma il debitore deve pagare tutti gli importi previsti perciò multa e tutti gli importi aggiuntivi. I Comuni possono scegliere di non aderire, ma per farlo devono aver pubblicato anche sul proprio sito internet un'apposita delibera entro il 31 gennaio 2023. Per alcune municipalità la quantità delle cartelle esattoriali è tale che il costo di riscossione supera quello delle sanzioni stesse. Tuttavia alcuni Comuni hanno inviato la delibera per disapplicare la norma come ha fatto, ad esempio, il Comune di Milano sostenendo che "i provvedimenti di sanatoria disincentivano i comportamenti virtuosi e contrastano con il principio di equità nei confronti dei cittadini". Così ha fatto anche il Comune di Firenze anche perché la sanatoria gli sarebbe costata 5,3 milioni di euro. Roma dovrebbe rinunciare invece a 280 milioni di euro di tasse non pagate. A loro si sono uniti Verona, Modena, Piacenza, Bologna, Chieti, Bergamo, Torino, Bari, Rimini, Reggio Calabria, Belluno, Monza e molti altri comuni.

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