MotoGP: Vera Spadini: “Che bella la MotoGP: ve la racconto”

MotoGP: Vera Spadini: “Che bella la MotoGP: ve la racconto”
Giovanni Zamagni
All’autodromo di Monza è stata presentata la “Stagione dei motori di Sky”: tantissimi i campionati disponibili sulla TV a pagamento. Per la MotoGP, confermata la squadra con Guido Meda, Mauro Sanchini, Rosario Triolo, Mattia Pasini, Antonio Boselli, Sandro Donato Grosso e, naturalmente, Vera Spadini. Che ci ha raccontato la sua vita nel paddock
28 febbraio 2023

Monza - La cornice dell’autodromo di Monza è accattivante quanto il contenuto: Sky offre un pacchetto assolutamente di altissimo livello per gli appassionati di motori. “Trasmettiamo tutti i campionati a due e quattro ruote” sottolinea con orgoglio il direttore dei motori Guido Meda. Saranno oltre 320 le gare trasmesse in 43 fine settimana, per un totale di oltre 1600 ore di programmazione in diretta, delle quali 400 tra studi e rubriche. A proposito di rubriche, ecco una novità assoluta per il 2023: “Parto in Quarta”, con Fabio Quartararo protagonista ogni domenica della gara. Poi, naturalmente, c’è la “SprintRace”, il mini GP del sabato: Sky ha deciso di trasmettere in chiaro, gratuitamente su TV8, i primi sei appuntamenti dell’anno. Ottima idea. La squadra è confermata, con Vera Spadini sempre a condurre gli approfondimenti del pre e dopo gara.

Vera, quando hai iniziato nel motomondiale?
“Nel 2017: questa sarà la settima stagione”


C’è la crisi del settimo anno?
“No, tutt’altro: è un amore che si rinnova continuamente”

C’è un anno che ricordi con grande soddisfazione?
“Gli ultimi due: è stato un crescendo, i rapporti si sono cementificati con il tempo. Poi ci sono stati dei momenti sportivi significativi: la prima vittoria che ho visto dal vero, la mia prima di Valentino Rossi, che poi è stata anche la sua ultima (Assen 2017, NDA), la conquista del titolo di Pecco Bagnaia con la Ducati. Essere lì è stato incredibile”


Cosa ti ha dato la MotoGP?
“Tantissimo. Ho fatto un sacco di esperienze sia a livello lavorativo sia umano, ho visto tanti posti interessanti, ho conosciuto la vita del circuito e del paddock, che è molto bella e differente da quella che si può percepire stando fuori. Ho conosciuto tante persone con le quali sono nati dei rapporti che mi porterò dietro per sempre, rapporti che non si esauriscono con le gare. E ho imparato tanto sui motori: è una crescita importante”


Hai invece perso qualcosa?
“No, assolutamente”.

La MotoGP è molto differente dagli sport che hai seguito per lavoro?
“Sì. Intanto, chi segue la MotoGP è assolutamente un esperto: nel calcio, per esempio, non è necessario saperne così tanto. Chi segue la MotoGP è molto preparato: è un grande stimolo anche per noi, per riuscire a dare qualcosa in più. Per dare qualcosa in più a chi ha già un’ottima base, devi fare ricerca, andare oltre il limite: è un grande stimolo. L’approccio con il motomondiale è molto più familiare: ricordo che le prime volte che andavo in circuito,
rimanevo stupita della libertà di movimento., mi faceva strano entrare nel box con la telecamera con il pilota seduto nel suo angolo. Chiedevo: ma si può? E’ impensabile fare qualcosa del genere nel calcio. C’è un contatto più diretto”

L’ambiente è molto “maschilista”?
“Secondo me no, non ho mai avuto questa sensazione. In generale, nello sport come nella vita una donna deve dimostrare di più: è chiaro che il motociclismo è uno sport dove ci sono molte più figure maschili, ma le donne che ci sono vengono rispettate. E sono sempre di più, con tanti ruoli differenti”


Quali sono le novità del 2023 di Sky?
“C’è la sigla nuova, c’è la nuova rubrica “Parto in Quarta” con Fabio che prima del via ci racconterà curiosità, aneddoti, ci dice della cose in anteprima sulla gara. E poi c’è la SprintRace: le prime sei gare verranno trasmesse in chiaro, oltre a sei GP della gara domenicale”


La MotoGP ha tutto per attirare gli appassionati: cosa manca per avere ancora più tifosi, come meriterebbe uno spettacolo così?
“Forse manca la tradizione in ogni Paese: in Italia ce l’abbiamo, ma non è comunque il motociclismo lo sport seguito in maniera prioritaria. Forse è semplicemente abitudine. Dorna si sta impegnando a trovare delle novità per creare ancora più spettacolo: la MotoGP è uno sport “verace”, ci vuole forse più “show”.