Ecopass e domeniche a piedi: servono davvero?

Ecopass e domeniche a piedi: servono davvero?
Il Comitato Motocivismo si schiera contro i blocchi (totali e non) del traffico, inefficaci sul lungo periodo, e punta il dito sui veri "inquinanti": veicoli commerciali vecchi e caldaie obsolete
2 febbraio 2010

Punti chiave


Le domeniche a piedi servono davvero? Ecco cosa ne pensa Motocivismo


Ultimamente assistiamo ad una recrudescenza nell'accanimento contro le amministrazioni pubbliche in tema di lotta all'inquinamento: si accusano le amministrazioni di "non fare nulla".
In particolare preoccupano alcune affermazioni palesemente false, recentemente circolate in Rete, a proposito della pericolosità, ad esempio, del benzene, fatte citando articoli scientifici in modo non completo e riportando conclusioni non citate o addirittura contrarie rispetto a quanto indicato negli articoli stessi. In questo modo si sparge terrore ingiustificato.

Questo atteggiamento e' grave, perfino passibile dell'accusa di "procurato allarme". Basta controllare il sito dell'ARPA Lombardia  http://www.arpalombardia.it/qaria/doc_EvoluzioneAnni.asp, per verificare che il tasso di benzene nell'aria è significativamente diminuito nel corso degli anni (ricordiamo che  gli inquinanti a Milano e Lombardia sono ormai abbondantemente sotto la soglia di allarme, tutti tranne il PM) per cui, se le leucemie sono aumentate significa che non c'e' correlazione ("correlazione": relazione causale stimata fra due variabili) causale fra i due fatti.

E’ inutile, quindi, scatenare una guerra santa contro le amministrazioni pubbliche per sostenere blocchi totali o non del traffico, assolutamente inefficaci sul lungo periodo. E’ inutile continuare a peggiorare le restrizioni (EcoPass, blocco del traffico regionale) perche' ormai il parco veicoli circolante e' praticamente tutto recente, per cui non ha senso spendere soldi (soprattutto per l'EcoPass) per controllare un parco veicoli che di fatto non incide piu' sull'aria (nel senso che non si puo' fare meglio di così).

Il Comitato MotoCivismo da anni raccoglie informazioni e dati sul tema, specie in relazione al traffico (moto veicolare e, utilizzando i dati ARPA, ha potuto verificare la quasi nulla incisività di EcoPass nella diminuzione del PM10 (vedi il grafico allegato alla fine dell'articolo, che riporta il confronto tra diversi mesi senza, e con, EcoPass).
Quello sui cui bisognerebbe puntare sarebbero, invece, interventi strutturali che possano eliminare alla radice alcuni reali problemi quali la congestione che si viene a creare quotidianamente nelle grandi città, e i veicoli commerciali/le caldaie obsoleti.

Quindi:
- basta far cassa sugli auto/moto utenti,
- che le amministrazioni inizino a dare il buon esempio con mezzi pubblici ecologici e funzionanti,
- procedere con incentivi per veicoli nuovi, ma senza obbligo di rottamazione (si chiamerebbe altrimenti “RICATTO”) oppure con sgravi fiscali in base alle dimensioni e ai consumi dei veicoli,
- semplificare e incentivare l'intermodalita' per alleggerire il peso del traffico su gomma.

Su questi punti noi cittadini dovremmo imparare a chiedere che le amministrazioni rendano conto alla fine di ogni anno, invece di accontentarci delle solite promesse. A questo proposito Andrea Trentini (Motocivismo) ha incontrato qualche settimana fa il neo assessore all’ambiente Massari, che si è reso disponibile a promuovere l’uso della moto perché “ogni moto in più è un’auto in meno”.
(Comitato Motocivismo)

Il grafico dell'ARPA mette in confronto 3 anni (2007, 2008, 2009). Praticamente nullo l'effetto dell'Ecopass