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Tre richieste di rinvio a giudizio e una di archiviazione per quella che poteva essere una gara clandestina di moto in via Friuli, costata la vita al 16enne monzese Cristian Donzello: in sella alla sua 125 aveva centrato una Polo guidata da un 21enne che stava cercando un parcheggio, forse per assistere alla corsa. E’ la Procura di Monza a dire la sua sulla vicenda che coinvolgeva sei imputati; due dei quali non ancora diciottenni all’epoca e rinviati alla Procura per i minorenni di Milano.
Secondo la ricostruzione ufficiale, erano tre i ragazzi che stavano cimentandosi in una gara di accelerazione con le loro moto, in una domenica pomeriggio di un raduno (in ipotesi), organizzato per celebrare i cento giorni dalla maturità.
Per l’automobilista, residente a Seregno, l’ipotesi di reato è omicidio stradale; agli altri è contestato l’articolo 9 bis del Codice della Strada secondo cui "chiunque organizza, promuove, dirige o comunque agevola una competizione sportiva in velocità con veicoli a motore senza esserne autorizzato è punito con la reclusione da 1 a 3 anni e con la multa da 25mila a 100mila euro. La stessa pena si applica a chiunque prende parte alla competizione non autorizzata. Se dallo svolgimento della competizione deriva, comunque, la morte di una o più persone, si applica la pena della reclusione da 6 a 12 anni, aumentata fino a 1 anno se le manifestazioni sono organizzate a fine di lucro o al fine di esercitare o di consentire scommesse clandestine, ovvero se alla competizione partecipano minori di anni diciotto".
L’udienza preliminare al Tribunale di Monza si terrà in marzo. Questi giovanissimi rischiano una pena molto elevata, fino a tredici anni di reclusione. Si tratta di un ragazzo di Biassono, che avrebbe organizzato l’evento e predisposto una locandina poi fatta girare su Instagram anche da un altro amico e da un minorenne, oltre agli altri due che avrebbero partecipato alla “gara” in sella alle 125. Uno di loro era caduto a suo volta e aveva subito ferite per 7 giorni di prognosi.