MV Agusta Brutale 800. Grazie alle 3 cilindri, raddoppiate le vendite

MV Agusta Brutale 800. Grazie alle 3 cilindri, raddoppiate le vendite
Francesco Paolillo
Stiamo provando la Brutale 800. In Francia abbiamo intervistato Giovanni Castiglioni, che ci racconta qual è l'andamento delle vendite nonostante il periodo di crisi
29 novembre 2012

Punti chiave

Stiamo provando la Brutale 800. In Francia abbiamo intervistato Giovanni Castiglioni, che ci racconta qual è l'andamento delle vendite nonostante il periodo di crisi che sta affliggendo il mercato italiano.

Giovanni Castiglioni, ci siamo incontrati circa nove mesi fa per la presentazione della MV Agusta F3, in questo arco di tempo è venuta fuori una nuova moto, la B3 e adesso siamo qui per la versione 800. MV è una casa piccola ma negli ultimi mesi ha fatto vedere al pubblico che sta lavorando molto bene.
«In 24 mesi siamo passati da tre modelli a dieci, e i tre modelli originari sono stati completamente rivoluzionati. Abbiamo rifatto tutta la gamma quattro cilindri nuova, a apartire da tutta la famiglia F4 fino alla gamma Brutale quattro cilindri, introdotto la piattaforma del tre con F3, B3 675 e ora con B3 800 e abbiamo presentato la Rivale che è un modello completamente differente da tutti gli altri, sempre con motore tre cilindri».

Abbiamo visto delle prospettive di vendita molto ottimistiche ma anche realistiche.

«Rispetto al 2010 le vendite sono state superiori di quasi quattro volte e rispetto al 2011 quasi il doppio. Tenendo conto che siamo partiti con la Brutale verso fine stagione (senza la 800 e la Rivale), dire che aumenteremo le vendite del 25% all'anno  è una stima prudente, contando che abbiamo una rete molto piccola rispetto alla taglia aziendale di adesso. Noi siamo presenti sul 30-40% del territorio, dove investiamo molto sul prodotto, quindi adesso dobbiamo concentrarci sulla rete e migliorare l'after service. Siamo arrivati al 97% come livello di ricambi, ed è un valore molto alto, però bisogna essere più capillari».

Per quanto riguarda i mercati, quello italiano come sappiamo è abbastanza in crisi, ma è ancora il vostro mercato principale?

«E' ancora il nostro mercato principale, questo mese abbiamo fatto quasi il 30% in Italia. In un anno l'Italia pesa più o meno il 22%, mentre una volta pesava il 40%. Nonostante sia in crisi, il nostro rimane sempre un mercato importante che ci dà ottime soddisfazioni, seguito da Germania e Francia».

 

 

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