In ricordo di Ivo Tosi

Un grande meccanico e un grande appassionato, uno di quei romagnoli che ne aveva una per tutti, e le sparava così: come le pensava. I funerali si terranno giovedì 22 alle 8:30 a Imola
20 agosto 2013


Questo mio ricordo di Ivo Tosi non voglio scriverlo al passato. Sapere che adesso Ivo è da qualche parte in cielo fa male e queste parole è tanto che dovevo scriverle.
Perché Ivo è un brontolone. Lo chiamo Bestiaccia perché gli voglio bene. Uno di quei romagnoli che ne ha una per tutti, e le spara così: come le pensa. Spesso con affetto e per questo gli vogliamo bene in tanti.
Una breve telefonata con lui diventa subito una divertente distrazione. Un antidoto alla tristezza. Sa mettermi di buon umore. Col suo coraggio di dire quello che pensa, soprattutto le cose scomode.
Quando lo chiami è sempre lì: la battuta in canna, prontissimo a prendere in giro qualcosa o qualcuno. Ivo le capisce sempre prima, anche guardando soltanto i Gipì in televisione.

Quante risate... Sulle “Valentiniadi”, quando assicurava che Stoner con una moto uguale “a sòn brisa cunvint...”, o sulle Ducati di “Presuntuosi” che non sono mai andate dritte neppure in rettilineo.
Sì, Ivo le indovina spesso e quanto si incazza a sentire la tivù con tutte le sue giustificazioni edulcorate. I “giornalai” non li ha mai sopportati, giusto quei pochi che chiama giornalisti.

Ovviamente nei vari greggi dei paddock moderni per la sua voce non c'è posto. Già suo fratello Alfio a volte è border-line, ma quei due fratelli insieme hanno già fatto cose eccezionali. Come tutti quelli che invece di darsi arie... il tempo lo usano per fare, i fratelli Tosi li conoscono soprattutto gli addetti ai lavori.

Senza nessuna laurea hanno costruito in casa la BBFT 80 che nel 1988, guidata da Ascareggi, ha vinto l'Italiano velocità. Per passione avevano realizzato prima delle 50, e dopo dei prototipi 125 fra cui l'ultimo motore con disco rotante posteriore, che ha ispirato parecchio quello progettato dall'ingegner Gigi Dall'Igna per l'ultimo famoso Aprilia RSA125 (questa a Ivo gliela devo!).

Il richiamo e il legame con le corse è sempre stato fortissimo, e Alfio da tante stagioni ha ripreso a viaggiare per il mondo e lavora per squadre e piloti importanti. Ivo invece non ha la salute per andare in giro. Sempre un po' col fiato corto, colpa di due mezzi polmoni che non hanno mai funzionato bene come i suoi motori.

Sì, perché quel brontolone ha mani d'oro e cervello fino. Sulle frese della Meknova dell'amico Silvano di guai ne risolve tutti i giorni. Poco importa che siano un “salvataggio” per recuperare il pezzo introvabile di qualche moto d'epoca, o gli anelli in bronzo per imboccolare il carter di qualche preparatore: la Meknova e Ivo sono una Mecca per tanti!

Con le donne ci prende meno. Più che uno scapolo impenitente mi sembra un timido introverso. Ha avuto meno fortuna, ha sbiellato per quella sbagliata, altre volte non ha capito che la passione per le donne non sempre va d'accordo per quella dei motori. Una volta gliel'ho detto e c'è mancato poco che non mi bruciasse nel divano letto parcheggiato a casa sua.

Adesso Ivo è andato a farsi un giro in cielo, e guardo quel numero sul cellulare che non posso più chiamare. Il 18 agosto una polmonite se l'è portato via e spero tanto ci sia da qualche parte un'officina nei cieli. Dove starà cercando il suo amico Giorgio Nepoti, che citava sempre per avergli insegnato tante cose e la “cattiveria” preferita: “la meccanica al n'è brisa la moglie del meccanico!”
Ciao Bestiaccia, scusa il ritardo.


Zep Gori


I funerali di Ivo Tosi si terranno giovedì 22 alle 8:30, dalla camera mortuaria dell'ospedale vecchio di Imola, in via Amendola 12.

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