I 5 motorini degli anni 90

I 5 motorini degli anni 90
Thomas Bressani
Sono stati gli anni del boom dei motorini, quelli più amati e desiderati da tutti i ragazzi degli anni 90. Rivediamo insieme i cinque che hanno saputo rimanere nei nostri cuori da adolescenti. Più due dallo stile offroad
30 dicembre 2015

Il periodo trascorso durante i tre anni delle scuole medie, è forse stato il più spensierato della nostra adolescenza. Quegli anni in cui si iniziava ad assaporare un po’ di indipendenza e libertà, con le prime uscite durante il pomeriggio in bicicletta con gli amici, i primi soldi in tasca delle paghette settimanali che i nostri genitori ci concedevano, le prime cotte, e i primi sogni da grandi. Perché chi, in quel periodo, all’uscita da scuola, non si è mai fermato ad ammirare i ragazzi più grandi che ci passavano davanti con i loro motorini? E sognato di poter un giorno esserci, noi su uno di quei mezzi a due ruote? Quegli stessi motorini che tanto sognavamo e desideravamo, quei cinquantini che ci avrebbero fatto sentire più fighi agli occhi delle ragazzine, e che ci avrebbero regalato momenti di libertà dopo la scuola e, soprattutto, i ricordi migliori della nostra adolescenza. 

Ma per farlo, dovevamo prima aspettare di compiere quei fatidici 14 anni che ci avrebbero fatto sentire finalmente “grandi”!
E nell’attesa di raggiungere l’età che ci avrebbe permesso di poter guidare il "nostro" motorino - senza bisogno della patente a quei tempi - non ci restava altro che passare ore, se non pomeriggi, attaccati alla vetrina del concessionario, sognando di poterlo vedere un giorno nel nostro box. Ma anche studiarci a memoria tutte le schede tecniche, ritagliando le foto dai giornali o dai cataloghi, per poi attaccarle sul diario di scuola, o sui muri della nostra cameretta.

Ed è da questo momento che per i nostri genitori iniziava un periodo lungo e difficile, fatto di assillanti e costanti richieste, più o meno dirette e quasi al limite dello sfinimento, sull’acquisto del motorino più bello che avremmo voluto avere a tutti i costi.  

I motorini hanno accompagnato intere generazioni di ragazzi e ragazze lungo il loro percorso casa-scuola e le uscite in compagnia per le vie della città, e anche qualche gita fuoriporta al lago o, per i più fortunati, addirittura al mare. “Gli anni delle immense compagnie, gli anni in motorino sempre in due”, come cantavano appunto gli 883. Sono stati compagni fedeli di mille avventure, con le loro linee aggressive e dalle colorazioni più svariate, che ci facevano sentire importanti soprattutto quando ci si muoveva in gruppo, con gli amici, tutti o quasi con lo stesso motorino. E quasi tutti elaborati. Già perché ognuno di noi almeno una volta si è cimentato nel mettere le mani sul proprio motorino, nell’intento di cambiargli la marmitta, il filtro o il carburatore, alla ricerca di quel rumore stridulo, tipico dei cinquantini a due tempi, e di quei cavallini in più e che lo avrebbero fatto diventare il più veloce della compagnia. Consapevoli, ovviamente, che si trattava di una pratica non concessa dal codice della strada, quindi illegale e a rischio di multa, se non del ritiro del nostro adorato mezzo. 

Veniamo quindi ai 5 motorini che più hanno influenzato gli anni 90.

Aprilia SR 50

La Casa di Noale iniziò la produzione dell’SR 50 nel 1992, introducendo il primo concetto di motorino sportivo, con soluzioni tecniche, per quegli anni, vicine a quelle delle moto stradali. Dall’introduzione del freno a disco alla forcella teleidraulica, e alle grafiche ispirate alle prime moto Aprilia da gara. Il cuore pulsante dell’SR era un monocilindrico verticale raffreddato ad aria di 49,3 cm³, con avviamento elettrico o con kick starter, l’indimenticabile pedalina situata sul lato del carter. L’SR 50 entrò nel cuore di molti e tutt’ora Aprilia continua ancora oggi con la produzione di questo motorino, ma con linee più moderne e simili a quelle delle attuali supersportive di Noale.

Malaguti Phantom

Nato nel 1994, dalla casa bolognese Malaguti, il Phantom F12 riscosse sin da subito grande successo tra i più giovani. Le linee richiamavano per l'appunto quelle del celebre caccia militare da cui prese il nome. Raffreddamento ad aria, freno a disco anteriore e a tamburo al posteriore, linee filanti, con un cruscotto con tre quadranti all’interno dei quali erano presenti il contachilometri, il livello della benzina e l’orologio: il Phantom F12 fu per molti ragazzi un oggetto desideratissimo al compimento dei fatidici quattordici anni, tanto che nelle più numerose delle compagnie ne faceva quasi da padrone.

MBK Booster Spirit

Il motorino più significativo e che ha fatto la storia di quegli anni è sicuramente il Booster Spirit, prodotto dalla casa francese MBK nel 1988 fino al 2004 e ora commercializzato da Yamaha con il nome BW’s. Era diventato il simbolo di un’intera generazione, motore raffreddato ad aria, freno a disco anteriore e a tamburo al posteriore, caratterizzato dai grossi pneumatici extralarge da 10 pollici e dal mitico doppio faro anteriore. L’unico punto debole, rispetto ai suoi concorrenti, era il vano sottosella inesistente, ma a quei tempi non rappresentava certamente un punto a suo sfavore: anzi, il Booster ha sempre affascinato i più giovani e “tamarri” per le sue doti di agilità, più che per quelle prestazionali, e, soprattutto, è sempre stato un motorino che si prestava a dei magnifici monoruota…sempre davanti alle ragazze più belle della compagnia, ovviamente.

Piaggio NRG Ferrari

Fu il primo motorino ad indossare i colori della scuderia di Maranello e ad essere utilizzato, durante i Gran Premi di Formula 1 all’interno dei paddock, dai piloti Michael Schumacher e Eddie Irvine. La Piaggio lo realizzò in tiratura limitata di 5.000 esemplari e commercializzato in tutta Europa a 4.430.000 lire. Raffreddato a liquido, l'NRG ("compressione" della parole inglese "energy", energia) vantava uno scudo caratterizzato dal doppio faro anteriore e una griglia per l’areazione nera, pneumatici di larga sezione e un profilo ribassato. La parte ciclistica e l’impianto frenante erano anche in questo caso di stretta derivazione motociclistica. Simile nell’aspetto al Piaggio NTT, l’NRG Ferrari si è poi evoluto nell’attuale NRG mc2 e nell’NRG Power, tutt’ora presente sul mercato. 

Piaggio Zip

E veniamo ora al motorino più diffuso di quei tempi, protagonista a volte dei classici telefilm o film degli anni 90, diventato il simbolo di quegli tempi e che si poteva vedere in gran numero all’uscita della maggior parte dei licei. Un motorino compatto, dalle ruote piccole, raffreddato ad aria, con forcella telescopica e due freni a tamburo. Fu prodotto dalla Piaggio nel 1992, e diventò con gli anni uno dei più grandi successi commerciali della casa italiana - oltre 750.000 unità vendute dalla nascita - oltre che un'arma decisamente vittoriosa in pista, nei campionati dedicati agli scooter. 

Ed ecco 2 motorini offroad degli anni 90.

MBK Booster Track

Simile in tutto al Booster Next Generation, l’MBK Booster Track rappresentava un’alternativa valida  per gli amanti delle ruote tassellate e dell’offroad. I grossi pneumatici tassellati, la grigia sui fanali e il becco in plastica, che richiamava le linee del parafango anteriore delle moto da cross, conferivano al Track un aspetto molto più aggressivo rispetto al Next Generation. Non ci si poteva di certo inoltrare lungo le piste da cross, ma qualche giretto sullo sterrato per i sentieri delle campagne lo concedeva. E mentre tutti gli altri motorini a "gomme liscie" trovavano difficoltà al di fuori dell’asfalto, il Booster Track sapeva farsi largo egregiamente distinguendosi tra tutti gli altri.

Malaguti Crosser

Il Crosser della Malaguti stupì sin da subito per le linee vicine a quelle delle moto da cross. Posizione alta, scudo frontale con due fari tondi protetti da griglie in plastica, parafango anteriore alto, tabelle portanumero sui lati e ruote rigorosamente tassellate. Le sue doti fuoristradistiche si fecero notare sin da subito dai più giovani, elogiate ai tempi anche da un simpatico spot trasmesso in televisione. Qualche soddisfazione il Crosser riusciva anche a darla, tra piccoli salti, sgommate sullo sterrato e qualche entrata in velocità nelle pozzanghere pieno di fango, riuscendo sempre a darti in ogni condizione fiducia e sicurezza. E tornare a casa e vederlo sporco, come una vera moto da cross, era ancora più bello.

A questo punto, siamo curiosi di sapere se questi sono stati anche per voi i vostri primi motorini, e la vostra personale classifica dei 5 motorini degli anni 90 che hanno lasciato un posto indelebile nei vostri ricordi.