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Un'inchiesta della BBC ha svelato un aspetto se non inquietante almeno controverso della gestione degli aiuti umanitari a Gaza: la società privata che garantisce la sicurezza nei siti di distribuzione cibo della Gaza Humanitarian Foundation, ha assunto almeno dieci biker degli "Infidels Motorcycle Club", un club motociclistico americano con posizioni apertamente anti-islamiche.
L'indagine giornalistica ha identificato nominativamente dieci esponenti del motorcycle club, sette dei quali ricoprono posizioni dirigenziali nei quattro centri di distribuzione. Tra questi figura Johnny "Taz" Mulford, ex sergente dell'esercito USA precedentemente punito per cospirazione e corruzione, ora responsabile dell'intera operazione in territorio palestinese.
La presenza del gruppo di motociclisti non si limita ai vertici: secondo le stime di un ex contractor, almeno 40 dei 320 operatori impiegati dalla UG Solutions provengono dalle fila degli Infidels MC. I compensi sono tutt'altro che simbolici: 980 dollari al giorno per gli operatori base, fino a 1.580 dollari quotidiani per i team leader.
Tra i dirigenti identificati dall'inchiesta figurano Larry "J-Rod" Jarrett, vice president del motorcycle club e responsabile della logistica, Bill "Saint" Siebe, tesoriere nazionale dei biker e capo sicurezza di uno dei siti, e Richard "A-Tracker" Lofton, membro fondatore del club e team leader.
Gli Infidels Motorcycle Club, fondato nel 2006 da veterani della guerra in Iraq, adotta come simbolo la croce crociata e si identifica come movimento di "crociati moderni". I biker esibiscono tatuaggi con la data "1095" - anno della prima crociata indetta da Papa Urbano II - e utilizzano il termine arabo "kafir" (infedele) nelle loro comunicazioni.
Le posizioni del club motociclistico emergono chiaramente dalle attività social: hanno organizzato un "pig roast" in aperta sfida al Ramadan e mantengono contenuti islamofobi sulla loro pagina Facebook, con commenti che ancora oggi restano visibili e non moderati. Il leader Mulford ha persino registrato una società in Florida con il nome "Infidels MC".
Un altro operatore, Josh Miller, ha pubblicato foto dal campo con banner "Make Gaza Great Again" e gestisce un'azienda che vende magliette con slogan come "embrace violence". Come molti membri del motorcycle club, sfoggia tatuaggi crociati e la data "1095" sulle dita.
Dal loro avvio a fine maggio, i centri di distribuzione alimentare gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation hanno registrato un bilancio tragico: 1.135 civili uccisi mentre cercavano cibo, secondo i dati dell'Ufficio ONU per il Coordinamento degli Affari Umanitari aggiornati al 2 settembre.
Le Nazioni Unite attribuiscono la maggior parte di questi decessi alle forze di sicurezza israeliane, mentre persistono accuse non confermate secondo cui anche altri contractor avrebbero fatto uso delle armi contro i civili ma le le le aziende coinvolte respingono categoricamente queste accuse, ammettendo solo l'utilizzo di "colpi di avvertimento" per disperdere la folla.
Analogamente, la Gaza Humanitarian Foundation ribadisce la propria "politica di tolleranza zero verso pregiudizi discriminatori" e sottolinea la necessità di personale "diversificato" per costruire fiducia con la popolazione locale.
Edward Ahmed Mitchell, vicedirettore del Council on American-Islamic Relations, ha paragonato la situazione a "mettere il Ku Klux Klan a gestire aiuti umanitari in Sudan", definendola una scelta destinata inevitabilmente alla violenza.
La vicenda solleva interrogativi sulla selezione del personale per operazioni umanitarie in contesti sensibili e sulla compatibilità tra ideologie estremiste di gruppi motociclistici radicali e missioni di assistenza civile. Mentre le polemiche si intensificano, resta da comprendere se questa gestione controversa degli aiuti possa davvero garantire quella neutralità e professionalità che ogni intervento umanitario dovrebbe assicurare. Da motociclisti, invece, crea ancora una volta un certo disagio vedere utilizzato lo spirito di aggregazione della comune passione motociclistica per celare altri tipi di interesse.