E’ scomparso Abbondio Sciaresa

E’ scomparso Abbondio Sciaresa
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
La famiglia valtellinese dei Sciaresa perde il suo centro degli affetti, noi perdiamo un amico e un pezzo della nostra storia: il “Bundi” era stato meccanico, pilota, restauratore. Purtroppo la nostra società dà l’addio a una larga parte della sua memoria
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
28 marzo 2020

Mi avvertono che se n’è andato il Bundi, Abbondio Sciaresa, anche lui stroncato da una polmonite. Maledetto coronavirus. Aveva ottant’anni, ma prima di ammalarsi era solido e forte. Con il Bundi se ne va un uomo di grande valore e un altro pezzo di storia.

Era di Sondrio, Abbondio, figlio del concessionario della Moto Guzzi e innamorato del marchio come tutti in Valtellina. Molti lo ricorderanno sulla mitica V7 Sport di serie fin dal ‘71, la moto che lui ha guidato meglio di tutti - insieme a Mandracci, Rossi e Mulazzani - portandola davvero in alto. Specialista dell’Endurance, tra le sue più belle corse non si può dimenticare il secondo posto assoluto nella 1000 Km del Mugello del luglio 1975 in coppia con Vito Mulazzani. Dal ’73 corse anche per Suzuki Italia, con la 750 Vallelunga, vincendo molte corse nazionali in coppia con Giuliano Barzanti.

 

 

Era arrivato tardi alle corse, ma ha lasciato il segno. Io gli ero amico e l’ho sempre visto come uno di quei capi indiani della letteratura e dei film: era riservato, calmo, sincero. E aveva una forza speciale interiore e anche fisica. Lascia la moglie Cornelia, i due figli Patrizia e Silvio, tre nipoti, che abbracciamo tutti idealmente.

Questa è una tragedia per la sua famiglia ed è la stessa tragedia, purtroppo, di tante famiglie che di questi tempi perdono un padre, un nonno, un marito. Muoiono anche i giovani, ma sono soprattutto gli anziani ad andarsene. E con loro se ne va una parte fondante della nostra società.

I nonni sono i depositari della storia di famiglia, rappresentano il centro dei sentimenti, sono spesso anche il supporto economico e affettivo del nucleo che hanno creato nel tempo. Con loro se ne va un pezzo di noi e della nostra società.

Il Bundi era un tecnico, un restauratore e una presenza di tanti raduni. I suoi racconti di gare e di piloti, la sua profonda esperienza tecnica, la conoscenza storica soprattutto delle Guzzi se ne vanno con lui e non ritorneranno mai più, questa è la verità. Come un libro perduto. Anzi, come un’intera biblioteca perduta.

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