Dalla BCE una nuova speranza per il sostegno al mercato moto?

Dalla BCE una nuova speranza per il sostegno al mercato moto?
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Tra proposte e annunci si fa strada la notizia che la BCE estende il suo programma di acquisto di titoli di stato: potrebbe essere il primo passo per il sostegno ai settori in crisi
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
7 giugno 2020

Sembra che la partita per il sostegno al mercato automotive in seguito all'emergenza covid-19 possa riaprirsi, anche se al momento non c'è alcuna certezza e le proposte di legge (e gli annunci) si accavallano.

Se, come abbiamo visto qui, la possibilità di un aiuto al comparto auto e moto proveniente dalla proposta Next Generation EU appare ancora come una chimera, è di oggi la notizia di un emendamento al Decreto Rilancio riguardante un contributo di 4.000 euro per chi rottama un veicolo con più di 10 anni di anzianità o, in alternativa, un semplice contributo di 2000 euro per chi acquista un veicolo euro 6. Misura che è, ricordiamo, soltanto un emendamento ancora tutto da discutere ed eventualmente approvare nei dettagli.

Giunge anche la notizia che il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha comunicato di aver recuperato altri 70 milioni per il bonus bicicletta oltre quelli già esauriti in pochi giorni, con l'auspicio che il Parlamento ne trovi altri 50 in fase di conversione del Decreto Legge e che le procedure per ottenerlo vengano rese efficaci.

Un'ulteriore, e forse più concreta, speranza per l'intero comparto moto e auto è la decisione di ieri della BCE di alimentare con altri 600 miliardi di euro il programma di acquisti di titoli del debito pubblico all'interno del Pandemic Emergency Purchase Programme, portando il totale a 1350 miliardi di euro ed estendendo la durata il programma almeno a tutto giugno 2021.

Questo vigoroso e, per alcuni osservatori, sorprendente aumento del finanziamento degli stati toccati dalla pandemia verrà inoltre condotto privilegiando i paesi più colpiti come l'Italia e potrebbe liberare importanti risorse, non condizionate, che i governi potrebbero - se lo ritenessero necessario e utile - utilizzare liberamente per il supporto ai settori economici in forte crisi, come ci auguriamo possa quindi accadere per il comparto automotive del quale fa parte il mercato motociclistico.

Si sposterebbe così verso il quadro economico nazionale il tema del sostegno ai settori in difficoltà, con risorse svincolate da proposte comunitarie come il Recovery Fund, che legano il proprio intervento a settori specifici.

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