Da Milano alla North West 200. Tappa 3: Brookland

Da Milano alla North West 200. Tappa 3: Brookland
Siamo partiti da Milano alla volta dell'Irlanda per assistere alla North West 200, una delle ultime gare stradali dove è possibile respirare il motociclismo di un tempo
15 maggio 2012

Il racconto del viaggio verso l'Irlanda del Nord in sella a due Honda molto diverse - Crosstourer 1200 e CBR1000RR - per andare a godersi la celebre North West 200, il TT locale che dura dal 13 al 19 maggio. Una kermesse da urlo con protagonisti i grandi campioni della specialità, raccontata e documentata, ovviamente a puntate, da due nostri inviati un po' pazzerelli....


Eccoci alle prese con l’accogliente clima inglese. Sono le 8 del mattino e c’è un freddo inconcepibile a maggio per chi come noi viene dal paese del sole. Ci copriamo bene e partiamo, abbiamo un appuntamento con Mark Wilsmore, titolare dell’Ace Cafe. Con lui andremo a Brookland. «Una sorpresa, ti piacerà!» mi aveva risposto quando gli chiesi di cosa si trattasse.
Mi fido, Mark conosce i miei gusti e la mia passione per il motociclismo inglese. Ci mettiamo in marcia, noi con le nostre Honda CBR e Crosstourer e Mark con una nuovissima Speed Triple.


TT tun-up


Gli stiamo in coda, mentre lo seguo noto subito uno stile diverso dai motociclisti odierni, e cerco d’immaginarlo negl’anni 60 /70 mentre girava per queste strade a gas spalancato. Era un “TT tun-up” (ragazzi che si sfidavano in gare di velocità in stile Cafe Racer, ndr) si vede ancora lo stile tutto particolare nell’affrontare le curve, nel destreggiarsi nel traffico, nervosamente, sempre pronto allo stacco, all’accelerazione repentina appena si accende la luce verde. Fabrizio e io facciamo fatica a stargli dietro.


Intento in queste considerazioni nemmeno mi accorgo della strada e in un batter d’occhio siamo a Brooklands. Subito notiamo delle enormi paraboliche, sembra il vecchio tracciato di Monza.
Siamo accolti da Michel Sands, la nostra guida, che dopo una tazza di thé ci guida all’interno di questa struttura.


Un po' di storia


L’amore per le corse in Inghilterra ha radici lontane e già nei primi del 900 si facevano gare in macchina e in
Il circuito di Brookland
Il circuito di Brookland

moto. Le competizioni venivano organizzate in strada con l’inevitabile conseguenza di molti incidenti mortali. Il Governo decise allora di vietare le gare (al contrario dell’Irlanda e dell’Isola di Man). Fu così che nel 1907 un ricchissimo milionario “ HUGH LOCKE-KING”, spinto dal desiderio di correre nel suo Paese, decise di far costruire nel proprio terreno la più grande costruzione in cemento in quell’epoca: il circuito di Brooklands.
Costruito su 300 ettari di terreno, era lungo 5 Km e ci vollero 9 mesi di lavoro prima di poterlo inaugurare l’11 giugno del 1907. La moglie di HUGH LOCKE-KING apri la parata inaugurale alla guida di un’automobile. Roba da pelle d’oca. Camminare nei luoghi dove è nata la storia del motociclismo mette i brividi.

Brookland smise di essere un circuito nel 1939 all’inizio della 2° guerra mondale. Il record di allora per le Automobili era di 140 miglia/ora con delle punte di velocità di 150. Per le moto era invece di 130 miglia/ora. Brookland non era certamente popolare, diciamo che era più un parco giochi per i nobili inglesi. All’inizio c’erano le gare di moto e di macchine poi successivamente con l’avanzamento della tecnologia arrivarono anche gli aerei.  Brooklands infatti è un posto perfetto. E’ riparato dal vento e questo era fondamentale sia per le gare su pista che per gli aerei. Se in pochissimi potevano permettersi queste meraviglie della tecnologia di inizio secolo tutti potevano venire qui ad ammirarli a bocca aperta.


Entriamo nella storia del motociclismo


Il nostro giro turistico inizia in salita. Nel vero senso della parola, una strada lunga circa 100 metri che si arrampica lungo il fianco di una collina. Serviva per testare le automobili: con diverse pendenze 15 % - 20%- 25% ( il record di salita era di 6,6 sec ), e poi in discesa testavano i freni.
Scendiamo dalla parte opposta della collina, e ci troviamo sul circuito. Proprio quello che aspettavo, eccoci! La

stessa sensazione di storia sotto i piedi risale come un brivido lungo la schiena. Questa strada ha fatto la storia dei motori e io la sto calpestando. Sono in mezzo a una parabolica, mi siedo sulla pista, chiudo gli occhi, respiro profondamente e cerco d’immaginare gli odori, i rumori le moto e le auto che sono passate da qui.

Mark mi richiama alla realtà chiedendomi se ho intenzione di rimanere qui fino a questa sera. L’ipotesi sinceramente mi era balenata. Mentre scendo chiedo un po’ di informazioni: la pista è larga 40 metri e il dislivello della parabolica è di 10. Ritornando alla costruzione principale notiamo che tutti gi edifici sono originali di quegl’anni. Ci fermiamo a visitare l’officina di Michael McEvoy. Una vero e proprio tutto nel passato. Tutto è perfettamente conservato. Sfiorando alcuni oggetti ho di nuovo la sensazione di toccare la storia. Al centro dell’officina c’è una stupenda Douglas del 1926, perfettamente restaurata da un gruppo di amici.

Nello stabile di Malcolm Campbell troviamo una serie di cimeli e di macchine: una Morgan Three Wheels, del 1929 che è stata la prima automobile ad avere la radio a bordo per parlare con i box! Spinta da un motore d’aereo da 24 litri, pesava 2,7 tonnellate con una pompa d’olio da 50 litri. E’ l’auto più veloce mai vista a Brooklands.


Le moto dei record


Finalmente le moto. Notiamo una Brough Superior, questa e la Rolls-Royce delle moto, una moto che vale 200mila euro. George Brough testava tutte le sue moto personalmente fino 100 miglia orari. Accanto
Brough Superior
Brough Superior

all’elegantissima Brough Superior c’è una Norton sidecar. Questa in un giorno ha battuto 14 record raggiungendo le 130 miglia/ora.
Noto che tutte le moto più veloci montano il motore JAP ( John Armstrong Prestwich ), Michel ci spiega che era il migliore per la velocità, gli chiedo ma che fine anno fatto quest’azienda e lui mi dice che dopo la seconda guerra mondiale si è messa a fare colori ad olio. Strana la vita!

E’ il momento degli aerei. In un hangar ancora originale del 1930 ci sono modelli e prototipi, ma soprattutto un vero Concorde: il primo Concorde! Quello usato per i test, il primo a passare la velocità di mac2 con 100 passeggeri a bordo.

Ritornando a Londra


Dopo 5 ore volate via velocissime, Michel, in sella alla sua Norton, ci saluta.
Noto uno stile simile a quello di Mark nel guidare la moto, anche lui era un ragazzo TT tun-up? Mark mi risponde sorridendo: «Tutti sono TT Tun-Up, basta dare gas!».


Al ritorno dopo un buon thè anche Mark ci saluta e ci dà appuntamento a Domani mattina per andare a vedere il London Motorcycle Museum, non vediamo l’ora.


 

Giamba Panigada
Video: Fabrizio Partel

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