Bimota e Alstare in SBK Evo?

Bimota e Alstare in SBK Evo?
Carlo Baldi
Alstare e Bimota annunciano di voler partecipare al mondiale SBK Evo. Un “dream team” composto da Badovini e Iddon che però potrebbe restare solo un sogno, in quanto manca l’omologazione della BB3 da parte della FIM | C. Baldi
14 gennaio 2014

 

Dopo un comunicato emesso sabato che annunciava l’accordo quinquennale tra il prestigioso team belga Alstare e l’italiana Bimota, un secondo press release diramato ieri, ha comunicato l’intenzione di entrambi a partecipare al prossimo mondiale Superbike nella categoria Evo, con una BB3 portata in pista dai piloti Ayrton Badovini e Christian Iddon.

Bimota dopo molte peripezie, è ora nelle mani di Marco Chiancianesi e Daniele Longoni, imprenditori ticinesi impegnati anche nel settore immobiliare, che stanno lavorando per riportare in auge l’azienda sorta a Rimini nel 1973.

Il marchio Bimota altro non è che l’unione delle prime due lettere dei cognomi dei suoi fondatori : Bianchi, Morri ed il ben noto Massimo Tamburini, padre tra le altre dell’icona Ducati 916. Un marchio con un passato glorioso, fatto di moto che per anni hanno rappresentato il sogno di generazioni di motociclisti. Moto prestigiose e bellissime, costituite da motori Ducati o giapponesi, su telai appositamente studiati e realizzati dai geniali tecnici dell’azienda romagnola.

Un mix esplosivo che si fece valere anche in pista, dove lanciò piloti come Davide Tardozzi (che nel 1988 a Donington si aggiudicò la prima gara in assoluto del mondiale Superbike) ed il funambolico quanto sfortunato Giancarlo Falappa. Per Bimota il canto del cigno avvenne nel 2000, quando il talento tutto genio e sregolatezza di Anthony Gobert la portò alla vittoria a Phillip Island, in un’indimenticabile gara disputata sotto la pioggia.
 

Ora l’alleanza italo-belga punta a rilanciare l’azienda di Rimini sia sui mercati mondiali che in pista. Francesco Battà dispone di una propria agenzia di comunicazione adatta a gestire le strategie di marketing e comunicazione di Bimota, anche con ricerche di mercato e con l’organizzazione di campagne pubblicitarie ed eventi promozionali.

Il comunicato di sabato 11 Gennaio sanciva un accordo di ben cinque anni e parlava della creazione del Reparto Corse Bimota presso la sede Alstare in Belgio. Un reparto corse nato per la preparazione di pezzi speciali, per supportare i team che utilizzeranno in pista le moto della casa italiana, per funzionare da reparto di R&D per i nuovi modelli e che svilupperà le due moto racing già in produzione: la Moto2 e la BB3.

Il secondo comunicato diramato ieri, annuncia invece che Bimota ed Alstare parteciperanno al prossimo campionato mondiale Superbike nella categoria Evo, proprio con la BB3, dotata di telaio in traliccio e motorizzata BMW, che dovrebbe essere portata in pista da Ayrton Badovini e Christian Iddon. Il comunicato parla in toni trionfalistici di “dream team” e lo stesso Badovini non nasconde la volontà di puntare al titolo mondiale.

Il condizionale però è d’obbligo in quanto la BB3 non è stata prodotta e venduta nelle quantità minime richieste dai regolamenti, per ottenere l’omologazione per correre nel mondiale Superbike. Ne deriva che l’iscrizione del team Alstare Bimota alla Superbike Evo è condizionata dalla decisione della Federazione Motociclistica Internazionale, che dovrebbe rilasciare l’omologazione in deroga agli attuali regolamenti. Ricordiamo che per potersi iscrivere al mondiale delle derivate dalla serie bisogna produrre 2.000 moto stradali in due anni. Il regolamento prevede che si debbano inizialmente produrre 125 moto che la FIM dovrebbe ispezionare prima dell’inizio del campionato. Successivamente devono essere prodotte altre 500 moto entro il 30 giugno dell'anno in corso e 1.000 entro la fine dell’anno. Per le altre 1.000 c’è tempo sino al termine dell’anno successivo.

L’attuale Bimota non ci sembra in grado di rispettare queste regole, ma ovviamente speriamo di sbagliarci e di vedere al via Badovini e Iddon già nelle gare di Phillip Island, che il 23 Febbraio daranno inizio alla stagione 2014. A sfavore del team Alstare Bimota gioca inoltre il fatto che quest’anno la griglia della Superbike vedrà al via 24 piloti (tra Evo e SBK) ai quali si aggiungeranno spesso alcune wild card. Non esiste quindi la necessità di aggirare i regolamenti o di creare pericolosi precedenti per rimpinguare una griglia con pochi piloti.


Ma allora perché Alstare ha diramato il secondo comunicato annunciando la propria partecipazione al mondiale (pur ammettendo solo nelle note a fondo pagina che la stessa è vincolata dall’autorizzazione della FIM)?
Come abbiamo scritto in precedenza, il team Alstare ha una grande esperienza anche nel campo della comunicazione e quindi sa che la notizia del ritorno in pista di Bimota in Superbike avrebbe amplificato ulteriormente la nascita del nuovo sodalizio italo-belga. Con il secondo comunicato Alstare e Bimota (anche se ad onor del vero entrambi i comunicati sono stati emessi dal team belga e non dalla casa italiana) hanno ufficializzato la loro intenzione di tornare alle competizioni, dando quindi ancora più enfasi e valore al loro accordo. Se poi questo non avverrà sarà solo a causa dei regolamenti e della FMI.

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