Ancora un autovelox distrutto: questa volta dalle parti di Asti

Ancora un autovelox distrutto: questa volta dalle parti di Asti
Alberto Raverdino
Ignoti sfogano la propria rabbia contro gli autovelox istallati sulla tangenziale di Asti. I due dispositivi abbattuti con il flessibile per ora non potranno più rilevare le infrazioni, in compenso hanno evidenziato la frustrazione di qualche utente della strada
29 dicembre 2023

L’installazione risale all’ultimo agosto 2023 ed ha avuto come oggetto due sistemi di rilevazione di velocità posizionati lungo la statale 231, ovvero la tangenziale di Asti. Insomma, pochi mesi di servizio nei quali qualcuno deve essersi sentito particolarmente frustrato e irritato da questo nuovo oggetto tecnologico, tanto che ha pensato bene di eliminarlo alla radice.

Il fatto si è consumato durante la notte della previgilia di Natale e, quasi come fosse un regalo per la comunità, qualcuno ha pensato bene di abbatterli a suon di flessibile.

Un giochetto facile facile grazie anche alla prossimità di un campo agricolo che probabilmente ha consentito a tali ignoti di avvicinarsi indisturbati e, nell’oscurità, estrarre un flessibile per tagliare la base del palo che sosteneva telecamere e relativi sensori, oltre ad un pannello solare che alimentava il sistema.

Non sappiamo se finito il lavoro questi impuniti sono risaliti sulla slitta trainata dalle renne e sono volati via, ma certo rimane il danno ingente e la volontà da parte delle forze dell’ordine di indagare grazie anche a qualche immagine del fattaccio raccolta dalle telecamere di sicurezza.

Ironia a parte, naturalmente condanniamo il fatto, come tutte le azioni vandaliche che ledono il patrimonio pubblico che, ricordiamo, deve o dovrebbe essere a servizio e a vantaggio della comunità. Eppure, dovrebbe essere chiaro che in alcuni casi la sensazione da parte di molti cittadini di essere vittima di un sistema orientato a raccogliere denaro e non a salvaguardare la sicurezza di automobilisti e motociclisti, può davvero incoraggiare atti come questi.

Immagine: lanuovaprovincia.it