Assemblea generale ANCMA: bici e moto sono una risorsa vitale del nostro Paese

Assemblea generale ANCMA: bici e moto sono una risorsa vitale del nostro Paese
A Milano ANCMA incontra la stampa e le istituzioni per fare il punto della situazione sulla crisi del settore e trovare vie di uscita che rilancino le moto, gli scooter e le bici
18 giugno 2013

A Milano si è svolta l’assemblea generale di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), che ha visto la partecipazione dei vertici dell’Associazione, della stampa e delle istituzioni locali (Regione Lombardia e Comune di Milano) riuniti per trovare strade condivisibili nel rilancio dell’industria e dei servizi che gravitano attorno al mondo delle due ruote. Al centro della discussione non solo le moto, ma anche le bici che per la prima volta, nel 2012, vedono la produzione italiana calare dopo anni di crescita sensibile.
Corrado Capelli (Presidente ANCMA) ha aperto i lavori sottolineando il lavoro svolto negli ultimi mesi: “Con determinazione abbiamo sollevato i problemi che colpiscono il settore delle due ruote e abbiamo intrapreso azioni e iniziative concrete con il risultato che i nostri comparti sono stati protagonisti in Italia e in Europa. Auspichiamo che il Governo porti avanti le richieste  che avanziamo in tema di sicurezza e infrastrutture”.

Come spiega nel dettaglio Claudio De Viti (direttore del settore Moto di ANCMA) le due ruote a motore nel 2012 hanno perso il 21,8%. Dal 2007, ultimo anno prima delle crisi, le vendite sono calate del 55% con la produzione tornata ai livelli dei primi anni ’90. A questo hanno contribuito anche i costi assicurativi fuori controllo: dal 1994 al 2012 gli aumenti sono stati superiori al 400%; in molte città del sud assicurare un 125 costa fino al 60% del prezzo di acquisto del mezzo nuovo. Con questi prezzi è inevitabile che il mercato crolli. 

Pierfrancesco Caliari (direttore generale ANCMA): "Il nostro è un lavoro lungo e difficile, ci vogliono anni per cambiare le cose"
Pierfrancesco Caliari (direttore generale ANCMA): "Il nostro è un lavoro lungo e difficile, ci vogliono anni per cambiare le cose"

Eppure in Italia la voglia di moto c’è ed è sempre forte. Il nostro Paese vanta oltre 8 milioni di due ruote a motore circolanti, primato europeo (la ricca e più popolata Germania è seconda e si ferma a circa 5 milioni).
Negli 4 ultimi anni l’IVA del settore ha portato 350 milioni nelle casse dello stato. Logico quindi temere che un ulteriore aumento dell’IVA possa generare effetti controproducenti, deprimendo ulteriormente i consumi e quindi il gettito fiscale.

Le moto sono riconosciute, in Italia e in Europa, come uno strumento indispensabile per ridurre il traffico e l’inquinamento.
Michele Moretti (rapporti istituzionali ANCMA) sottolinea che se il 10% di utilizzatori di auto passasse alle due ruote si otterrebbe una riduzione del 40% del traffico.
Gli stessi utenti, d’altra parte, lamentano una maggiore percezione di pericolo quando si muovono in bici, a piedi o in moto. Ed è su questo versante che in particolare ANCMA richiama l’attenzione degli amministratori pubblici, a partire dal Governo, dalla Regione e dai Comuni.
Al fianco di interventi tesi ad abbassare i costi assicurativi e dei pedaggi autostradali, si fa urgente la necessità di un intervento del legislatore che metta in sicurezza i guard-rail (il cui impatto contro il motociclista crea spesso più danni di quello contro le strutture da cui dovrebbe riparare lo stesso).

Pierfrancesco Caliari (direttore generale ANCMA) aggiunge che "il 40% degli incidenti mortali è dovuto alla scarsa manutenzione delle infrastrutture. La crisi, lo scarso credito al consumo, i costi assicurativi e le infrastrutture inadatte, bloccano tutto il sistema. Le nostre imprese stanno in piedi solo grazie all'export, ma non vogliamo incentivi, chiediamo al Governo un intervento sulle tariffe assicurative che, per quanto riguarda il settore del motociclo, dal 2007 sono aumentate del 400%, nonostante gli incidenti siano in calo".

Pierfrancesco Maran
Pierfrancesco Maran


Durante l’assemblea è intervenuto anche Pierfrancesco Maran (assessore alla mobilità del Comune di Milano) che si è mostrato aperto a condividere con ANCMA azioni che possano portare ad un abbassamento delle tariffe assicurative. Il Comune di Milano ha riconosciuto i benefici portati dalle due ruote, sia a pedale che a motore, in termini di mobilità e di lotta all’inquinamento. 
Auspichiamo che la sua giunta si impegni, come annunciato anche oggi, con maggiore severità nel contrastare il fenomeno della sosta vietata nelle vie del capoluogo lombardo: si tratta di un comportamento illegale che provoca ogni anno incidenti anche molto gravi a chi va su due ruote.
Troviamo poi che sia inutile affermare che la visibilità agli incroci e vicino alle strisce pedonali è causa di incidenti, quando poi si consente che le strisce blu (dei parcheggi a pagamento) arrivino fin dentro gli incroci o a ridosso delle fermate dell'autobus.

Maran ha anche dichiarato che il parco circolante a due ruote è troppo vecchio, molti mezzi hanno 10/15 anni di vita e andrebbero sostituiti anche per abbattere l’inquinamento dell’aria a Milano.
Su questo punto è invece giusto ricordare, come già evidenziato dai dati dell’ARPA, che l’incidenza della moto 4 tempi Euro 0 sulle emissioni cittadine è risibile (meno dello 0,5%): non è spingendo i cittadini a cambiare moto ancora in perfetta efficienza che si risolvono i problemi dell’aria a Milano.

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