Arrivederci Maestro. Giovanni Collina è andato via

Piero Batini
  • di Piero Batini
Oltre gli ottant’anni e con la storia dell’Enduro, anzi della Regolarità, dentro. Giovanni Collina è stato uno dei pochi. Un Uomo simbolo e una guida, senza volerlo…
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
17 febbraio 2021

Bologna, 16 Febbraio 2021. Giovanni Collina ci ha lasciati. Poco più di ottant’anni, una vitalità inesauribile corrosa dai tempi meno felici del secolo. La sua storia si ferma per sempre alla viglia di una nuova stagione della sua passione.

L’immagine che ho di Giovanni è per sempre quella della forza della natura, la forza della sua natura indomabile e caratteristica. Lo vedo con la giacca abbondante sempre aperta, una cerata larga se pioveva e gli stivali di gomma estate e inverno, nel fango o sui prati, lungo prove speciali e controlli tirati, il timing della sua vita. Semmai cambiavano i pantaloni, corti d’estate e lunghi d’inverno, in ogni caso di taglia abbondante per star comodo e quasi a voler sottolineare che se si è qualcosa lo si vale dentro, non importa come si veste fuori. Me lo ricordo ancora con un paletto da fettuccia in mano. Scettro dei poveri ma dignitosi, come è la Regolarità, bastone per non inciampare tra le radici di una mulattiera, anche una sorta di monito allontana-stupidi, quando brandeggiato nel calore di una dissertazione.

Era nato a Marzabotto, anni ’40 appena iniziati, è stato Campione Italiano, certo. Ma il suo “credo” dell’Enduro lo abbiamo visto per 50 anni nella sua concessionaria e nelle sue gare, da Presidente e Organizzatore, nella sua presenza istintiva, nelle risposte immediate, nel modo di fare mai mediato, nell’altruistica “internazionalità” della sua passione senza confini, tanto meno di campanile. Uno che sapeva il fatto suo, che non te lo imponeva ma te lo faceva capire, così già che c’eri imparavi qualcosa. Tipo dal carattere spiccio, ma non sbrigativo, evidentemente competente e appassionato, Giovanni era l’alter ego di un bergamasco alla bolognese, stessa forza dei suoi grandi rivali d’oltre Appennino, simili coraggio e decisione, stessa intolleranza per i mezzi termini e l’ipocrisia. Se volevi andare a conoscere le Valli bergamasche, insomma, la cosa migliore era cominciare dalle creste tra Emilia e Toscana, dall’Università di Bologna di Collina Motori.

Giovanni ha fatto lievitare la passione per la Regolarità portandola oltre il tempo, travasandola nell’Enduro. L’ha piantata nella sua Terra, l’ha coltivata. Ha trascinato la famiglia nell’avventura straordinaria di una vita straordinaria, semplicemente straordinaria, con una veemenza tipica del carattere e la discrezione dell’indole buona.

Per tutto questo Giovanni Collina sarà sempre con noi. Un abbraccio alla Famiglia

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