DH 2.0, una moto ispirata al Downhill

Al Salone di Barcellona la casa spagnola stupisce con DH 2.0, una moto ispirata al Downhill. Il motore è un 100cc a 4 tempi, per un peso record di soli 40kg
23 maggio 2008


Al MotOh! di Barcellona Derbi presenta una rivoluzione a due ruote: Derbi DH 2.0 ispirata al Trial e al Downhill

DH 2.0
Derbi guarda al futuro e fa nascere una nuova, rivoluzionaria idea: Derbi DH 2.0.
L'azienda spagnola apre la porte a un nuovo concetto di motocicletta; il prototipo DH 2.0 è passione allo stato puro: 100 cc e meno di 40 kg di peso per una perfetta armonia fra pilota e moto.
Il laboratorio delle idee della casa spagnola ha elaborato un concetto di moto leggera in cui divertimento ed emozioni senza limiti si fondono con il rispetto dell'ambiente.
DH 2.0 deve il suo nome allo sport "Downhill", una disciplina spettacolare con mountain bike che Derbi porta a un più alto livello, quello motociclistico, realizzando la DH 2.0.
Con questo progetto Derbi punta al futuro guardando alle sue origini; la casa spagnola che deve il suo nome all'acronimo di "DERivato da BIcicletta" volge uno sguardo al passato e uno ai giovani.

La struttura leggerissima e minimale ha come obiettivo l'estensione delle estremità fisiche del pilota; così il telaio, realizzato in alluminio ultraleggero, integra pienamente il serbatoio, proprio per ottimizzare gli ingombri.
L'originalità di DH 2.0 sta anche nell'efficacia del suo propulsore: un monocilindrico da 100 cc 4T, raffreddato ad aria, dotato di trasmissione automatica e caratterizzato da livelli minimi di emissione.
Rispettoso dell'ambiente è anche il silenziatore in fibra di carbonio con uscita centrale, situato sotto la sella ergonomica.
Il tutto è facilmente smontabile a conferma della genuinità e della semplicità di questo nuovo grande concetto di moto.

Particolare e innovativa è la sospensione posteriore: un monoammortizzatore ad aria con regolazione di precarico mediante piccole bielle estendibili, ancorato in forma progressiva tramite un sistema a sbalzo cantilever e appoggiato su balestre di flessione inferiori.
Accorgimenti tecnici derivati dalle più evolute tendenze nella disciplina del Downhill. La sospensione anteriore invece si compone di una forcella con steli da 38 mm.

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