A Imola, per recuperare le moto alluvionate [VIDEO e GALLERY]

Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Come si recuperano le moto che in Romagna sono rimaste, per giorni, immerse nell’acqua e poi nel fango? Ci vogliono dalle 20 alle 30 ore di lavoro, tanta pazienza, olio e filtri in abbondanza. Ce lo raccontano gli imolesi Capra e Carnevali
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
30 giugno 2023

Era la metà di maggio quando sull’Emilia Romagna si scatenò quell’ondata di maltempo eccezionale che tutti ricordiamo, provocando una disastrosa alluvione. Il tempo è passato, ma sono centinaia i veicoli danneggiati dall’acqua e poi dal fango che ha invaso case, garage, negozi e aziende. Ci sono auto, camion, furgoni da recuperare. E le moto: meccanici e concessionari sono al lavoro un po’ dappertutto

Noi seguiamo una pista, l’articolo comparso sul Resto del Carlino qualche giorno fa e un’officina in particolare: la GRG di Imola, via Buozzi, titolare Giacomo Capra, assistente Artenio Carnevali detto “Grass”, un terzo aiutante.

La trafila del recupero è lunga: smontaggio della sella e della batteria per un primo lavaggio, rimozione di tutte le parti di plastica per procedere con una pulizia minuziosa a caccia di ogni rimasuglio di terra. Questa prima operazione richiede dalle sei alle otto ore di tempo, poi una bella asciugata all’aria aperta e quindi via con appositi spray lubrificanti. 

Si procede in seguito al controllo di tutti i componenti dell’impianto elettrico e alla pulizia del motore con la lubrificazione dei pistoni, abbondante annaffiata d’olio per far girare manualmente gli ingranaggi e per il motorino di avviamento. Infine, l’attesa prima messa in moto.

Non è finita: ennesima sessione di lavaggio, altro giro d’olio nel motore prima di rabboccare con l’olio indicato dalla casa costruttrice. Poi candele e filtri nuovi. Le motociclette nude, senza carene, restano in officina il tempo necessario per procedere a un riavvio giornaliero per un’intera settimana. Rimontaggio di tutto e nuovo lavaggio. 

Capra: siamo in tre e non riusciamo a starci dietro

Giacomo Capra pensa a uno scherzo degli amici, quando lo chiamo. Si sa che i romagnoli hanno la qualità della leggerezza. Poi racconta.
“Sì, occorre una grandissima pazienza: oggi ne sto consegnando una che mi fa perdere i capelli che non ho. Perché i difetti vengono fuori man mano: un sensorino, un portafusibile che si ossida... Ci vogliono dalle venti alle trenta ore di lavoro. Qualche volta abbiamo tirato via quattro o cinque litri d’acqua dal blocco motore... In questo caso era il fusibile dell’ABS posteriore che non leggeva, che si era un po’ ossidato. Il fango fa più danni dell’acqua.

Adesso abbiamo consegnato un Multistrada V4, siamo al lavoro su una NC, un Tracer 700... La spesa? Siamo intorno ai 1.500-2000 euro senza ricambi: sono necessarie tante ore e olio e filtri… Non riusciamo a starci dietro e a lavorare siamo in tre. Ne abbiamo viste tante in questi anni ma una roba così mai, per noi è una sfida nuova e insieme la voglia di dare una mano a chi ha perso tutto".
Giacomo mi passa al telefono Artenio detto “Grass”, classe 1961, grande esperienza.

Il “Grass” che è venuto su con Fausto Gresini

L’officina, le corse, una vita sui motori per Artenio Carnevali che anche a distanza trasmette passione e competenza.
“Nella vita mi è piaciuto fare di tutto - racconta volentieri Artenio - dal cross alla velocità e al motard. Ho avuto bei piloti a livello nazionale: Mattia Cassani che ha vinto la Dunlop Cup 2017 e andava forte, meritava... Ho avuto l’onore di lavorare con Emanuele, Cassani anche lui, quel ragazzo che purtroppo è morto a Misano: Ma ho seguito Andrea Bartolini nel cross e nel motard, agli inizi cominciai con Walter Bartolini e tanti altri. Con Fausto Gresini siamo cresciuti insieme qui a Imola, eravamo coetanei. Posso dire che ci siamo divertiti, il tempo è passato e non me ne sono accorto: quello che mi piace tanto è il motore, nasco motorista da quando smontavo il cinquantino e non riuscivo a rimontarlo…”.