Alla Dakar con il giovanissimo Manuel Lucchese

Alla Dakar con il giovanissimo Manuel Lucchese
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Mancano ancora diversi mesi alla Dakar 2012, ma la macchina organizzativa è partita! Nel 2012 seguiremo il 23enne Manuele Lucchese e la sua Husaberg sin dai nastri di partenza del rally sudamericano
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20 settembre 2011


Manuel Lucchese racconterà la sua Dakar ai lettori di Moto.it

Ci piacciono da matti le sfide. Per questa ragione nel 2012 Manuel Lucchese racconterà ai lettori la sua gara alla mitica Dakar. Manuel ha infatti solo 23 anni e già per questo conquista un primato, a pari merito con Edi Orioli: essere il più giovane concorrente italiano in corsa alla Dakar.
Seguiremo la sua gara passo passo, scoprendo i segreti di un pilota semi-professionista che si prepara a correre una delle competizioni più difficili sia a livello fisico che mentale.
Scopriamo direttamente da Manuel chi è e quali sono le sue aspirazioni. Nei prossimi mesi sarà lui stesso ad aggiornarci sulla preparazione e della sua Husaberg 450 in vista della Dakar 2012.

Seguitemi su Moto.it, vi racconto la mia Dakar!

Mi chiamo Manuel Lucchese, sono un ragazzo romano di 23 anni che ha deciso di giocarsi tutto per inseguire un sogno su due ruote.
La mia dipendenza per le due ruote è iniziata nel lontano 1996 all’età di 8 anni, quando mio padre mi ha regalato la mia prima moto da cross. E' stato subito un colpo di fulmine e pochi giorni dopo ero già nel parco di Villa Ada (noto parco del centro di Roma) a imparare a guidare. I primi anni di minicross sono stati disastrosi, ero veramente negato e nonostante mio padre mettesse un sacco di dedizione e passione, non c’era verso che io dessi gas! Fortunatamente da adolescente mi sono svegliato un po’ e sono arrivati i primi risultati nel campionato italiano minicross. Ma non pensavo fosse questo il mio futuro. 
 
Proprio questa settimana partirò per l’Australia per correre un importante rally e per valutare la preparazione fisica e mentale
Proprio questa settimana partirò per l’Australia per correre un importante rally e per valutare la preparazione fisica e mentale


Non mi sono mai voluto vedere come un semplice pilota ma come un esploratore, per me la moto non è solo un mezzo da competizione, è qualcosa di molto più grande, la moto è un mezzo che mi permette di esplorare, scoprire, evadere.
Nel 2004 dopo vari infortuni ho abbandonato il cross e ho provato per curiosità l’enduro e i motorally: il primo approccio è stato molto positivo con entrambe le discipline e subito alla prima stagione ho chiuso il campionato italiano enduro nei primi 5 e ho persino vinto quello motorally.
Ho continuato a correre in entrambe le discipline fino al 2007 quando ho abbandonato l’enduro per concentrarmi interamente sui rally.

Il fascino unico dei Rally

Nel mondo dei rally vivi immediatamente qualcosa di diverso, riesci ad appagare la voglia di vera avventura come nessun’altra disciplina per diversi motivi, primo su tutti la velocità, qui si sfreccia a manetta con la moto raggiungendo punte massime anche di 170km/h, cosa impensabile nel cross o enduro.
Anche dal punto di vista mentale i rally richiedono uno sforzo non indifferente per resistere a tanti giorni di gara nei quali l’inconveniente è sempre dietro l’angolo.
I rally sono diventati la mia vita ed in questi anni sono riuscito a vincere 1 gara di campionato del mondo, 7 titoli europei e 4 italiani.
Però nella vita non corro e basta, oltre alle gare frequento l’università, lavoro come tester per la rivista Endurista e ogni tanto faccio i normali lavori da studente per tirare su qualche soldo in più (cameriere, promoter, barman).
Quest’anno la stagione è iniziata in modo strano; dovevo correre il campionato italiano ma io volevo esordire nel deserto, in un modo e nell’altro sono riuscito a trovare la soluzione per andare ad Abu Dhabi per la mia prima volta sulle dune ed è stato amore alla prima smanettata.
Incredibilmente alla fine sono riuscito a correre tutte le prove del mondiale quest’anno grazie all’aiuto dei vari organizzatori che mi hanno supportato in qualità di pilota più giovane del mondiale.
E ora mi trovo 5° assoluto e migliore degli italiani.

Cinque mesi fa la svolta: è tempo di Dakar

Pochi mesi fa ho preso una pazza decisione, quella di iscrivermi alla Dakar, una cosa che desideravo da tempo ma le possibilità economiche mi avevano sempre bloccato. Quest’anno senza budget e senza sponsor mi sono buttato, ho preso tutti i miei risparmi e ho mandato l’iscrizione senza pensarci due volte, anche perché quest’anno entrerei nel mio piccolo nella storia della Dakar come il pilota italiano più giovane di sempre assieme a Edi Orioli che partecipò per la prima volta a 23 anni.
Ammetto di essere molto preoccupato anche perché sarà davvero una grande sfida percorrere 9.000km di gara in 14 giorni e ho ancora quasi tutto da organizzare!
Un mix di emozioni mi sta accompagnando da quando ho mandato l’iscrizione, sento un’enorme carica e voglia di impegnarmi.
Con il passare dei mesi sto riuscendo a ridurre al minimo i costi, ad allenarmi e prepararmi per questa incredibile avventura, inoltre sto scoprendo una grandissima solidarietà tra motociclisti di tutto il mondo che mi stanno dando il loro supporto.
Proprio questa settimana partirò per l’Australia per correre un importante rally e per valutare la preparazione fisica e mentale, il tutto grazie ad una persona conosciuta casualmente su Facebook, ma questo ve lo racconterò la prossima volta.
Intanto seguitemi su Moto.it e sul mio blog  www.ladakar.com
Nei mesi che verranno condividerò con voi tutto ciò che comporta organizzare la propria partecipazione alla Dakar, spero di ispirare altri giovani come me a buttarsi in questa fantastica disciplina!

Manuel Lucchese
 

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