CIV. Una proposta dei team SBK alla FMI

CIV. Una proposta dei team SBK alla FMI
Carlo Baldi
Un comitato di 11 team iscritti al CIV SBK ha presentato alla FMI una proposta in 5 punti, in vista di un possibile inizio del campionato italiano. Al primo posto la salute
22 aprile 2020

In attesa che la situazione relativa al coronavirus migliori, e che in Italia possano riprendere le manifestazioni sportive, 11 tra i team della Superbike che si sono iscritti al CIV Campionato Italiano Velocità, si sono riuniti in un comitato per sottoporre alla FMI Federazione Motociclistica Italiana una proposta articolata in cinque punti. 

L’obiettivo è innanzitutto quello di tutelare la salute di tutti gli attori del CIV, dai piloti ai tecnici, dagli addetti alle hospitality a tutti gli altri addetti ai lavori. In seconda battuta si tratta di contenere il più possibile i costi, in modo da consentire la sopravvivenza delle squadre, che sono in condizioni economiche rese precarie dall’impossibilità di gareggiare e quindi di essere sostenute dai propri sponsor. 


Ecco i cinque punti della proposta:

  1. Monitoraggio giornaliero della temperatura dei componenti di ogni team durante il weekend di gara, test sierologici e uso dei dispositivi di protezione individuale come da linee guida del Ministero della Salute. Il comitato mette al primo posto la salvaguardia della salute dell'intero paddock e si rende disponibile a qualsiasi iniziativa eventualmente imposta da nuove necessità. 
     
  2. Congelare il regolamento SBK del 2019 sino al 2021 incluso, senza quindi applicare la regola che voleva introdurre in due anni una centralina elettronica unica. Questo permetterebbe alle squadre di continuare ad utilizzare le centraline già in loro possesso senza dover acquistare (entro due anni) quella unica.   
     
  3. Nuovo modello di gestione degli pneumatici ad iniziare dall’eliminazione delle gomme da qualifica. Proposto inoltre il modello attualmente in uso nel mondiale Superbike, con il pacchetto gomme inserito nei costi dell'iscrizione al campionato. 
     
  4. Limite da definire e da imporre circa i chilometri da percorrere nei pre test del giovedì e nelle sessioni private.
     
  5. Prezzo della benzina calmierato per la stagione 2020.

 
E’ molto importante che 11 manager del CIV abbiano deciso di parlare con voce unica ed abbiano quindi avviato un dialogo costruttivo con la Federazione con l’intento comune di tutelare il lavoro di tutto il comparto: piloti, meccanici, fornitori, addetti alla ristorazione e alla logistica, e tutto l'indotto creato dal campionato. 
 

Marco Barnabò, team manager del Barni Racing, è stato uno dei principali promotori dell’iniziativa ed ha dichiarato: “Sono veramente soddisfatto del lavoro svolto insieme ai miei colleghi. C'è stata grande disponibilità da parte di tutti e ognuno di noi è pronto a fare sacrifici in nome dell'interesse comune. La mia speranza è che a fine giugno si possa scendere di nuovo in pista, ma in questo momento è importante avviare un dialogo ed una collaborazione con la FMI alla quale presentare le nostre proposte per essere pronti quando sarà possibile ritornare a gareggiare. Parlare con una voce sola e farlo con un comitato che raccoglie undici squadre (18 piloti della griglia) ci consente di rappresentare al meglio le nostre esigenze. Non dimentichiamoci che il CIV per molte persone e per le loro famiglie non è solo uno sport, ma un lavoro ed una conseguente fonte di reddito. Senza contare poi le aziende che lavorano quasi esclusivamente con il motorsport. È per questo che siamo impegnati in prima fila per trovare soluzioni che rispettino le regole, tutelino la salute, ma che ci permettano anche di non perdere la stagione. Se troviamo una soluzione il CIV potrebbe diventare il modello da seguire anche per altri campionati nazionali ed  internazionali”.