SBK. Le pagelle del GP del Portogallo

SBK. Le pagelle del GP del Portogallo
Carlo Baldi
Voto nove per Tom Sykes, una vincente e lucido nelle scelte; 8,5 a Rea, fortissimo sul bagnato; 7 a Melandri, fuori non per colpa sua; 7 anche a Giugliano che conquista il suo secondo podio stagionale | C. Baldi, Portimao
7 luglio 2014

Punti chiave

A Sepang Baz mise fuori gioco il suo compagno di squadra Sykes e a Portimao un altro francese, Guintoli, è caduto trascinando con sè Melandri, portacolori come lui dell’Aprilia Superbike. Che sia pericoloso avere in squadra un pilota francese? A parte gli scherzi, i due incidenti in pratica si annullano, perché così come in Malesia è stata l’Aprilia a recuperare punti sulla verde rivale giapponese, così in Portogallo lo scontro tra le RSV4 ha avvantaggiato la Kawasaki nei confronti della casa di Noale. Uno a uno e palla al centro. Sono cose che nel motociclismo succedono. Proprio in gara uno era avvenuto un incidente simile tra i connazionali Haslam e Davies. L’alfiere della Honda aveva tentato di superare Chaz all’interno, ma ne era seguito un contatto che aveva causato la caduta di entrambi. Siccome però i due non sono compagni di squadra, la cosa non ha avuto la stessa eco che ha avuto il successivo incidente di gara due. 

Per quanto ci sia sempre chi cerca di trovare della malizia o chissà quali interessi o cattiverie, gli incidenti nel motociclismo avvengono in modo occasionale e a volte possono coinvolgere anche piloti dello stesso team. E Melandri lo sa benissimo, visto che due anni fa a Donington Marco cadde sulla moto di Haslam, allora suo compagno di squadra in BMW. Noi crediamo alla versione che ci ha fornito Guintoli. «C’era lo spazio per passare e io mi ci sono infilato». Manovra rischiosa? Forse, ma se non ci provassero che piloti sarebbero?

Intanto però il vantaggio di Sykes aumenta e probabilmente senza la pioggia, caduta inaspettatamente sul bellissimo tracciato portoghese, Tom avrebbe collezionato la sua quarta doppietta, e sarebbe stata una mazzata tremenda per i suoi inseguitori. Su una delle sue piste preferite e nelle condizioni che spesso lo hanno visto vincitore, Rea è tornato sul gradino più alto del podio, restando ancora matematicamente in corsa per il titolo, così come i due francesi fratricidi Baz e Guintoli. E’ tornato sul podio anche Davide Giugliano. Non succedeva dalla seconda di Assen, corsa sotto la pioggia e vinta da Rea. Proprio come a Portimao, ma quella volta Davide fu terzo. Alla fine a sfruttare maggiormente la carambola tra le RSV4 è stata proprio la casa di Borgo Panigale che ha piazzato due piloti sul podio, su di una pista che non sembrava favorevole alla Panigale.

Tornano invece a casa ancora a mani vuote le Suzuki con Lowes che alla fine prende più punti del suo compagno Laverty, uno che in passato su questa pista era andato davvero forte. Weekend da dimenticare per Elias, alle prese con problemi di elettronica ed autore anche di una caduta. E a proposito di cadute, è stato un brutto fine settimana anche per la MV, con Corti che ha rischiato grosso in Superpole, ma che per fortuna potrà tornare in pista già da venerdì a Laguna Seca.

Nella classe EVO Salom fa segnare la sua prima battuta a vuoto di questo campionato, ma il suo diretto inseguitore Canepa, fa peggio di lui e lo spagnolo porta a 28 il suo vantaggio sull’italiano della Ducati. Secondo in gara uno e primo in gara due Barrier non finisce di stupire. Da notare che la BMW sarebbe stata la vera antagonista della Kawasaki in questa classe, perché se sommiamo i punti raccolti da Allerton, Camier e Barrier, i tre piloti che si sono avvicendati sulla S 1000 RR del team BMW Motorrad Italia SBK, otteniamo 53 punti. Vale a dire 19 in meno di Salom e 7 in più di Canepa.

E ora tutti a Laguna Seca. Dal Portogallo le casse con le moto stanno partendo alla volta degli Stati Uniti. Nella pista con il cavatappi Sykes aumenterà il suo vantaggio in classifica o la sua leadership verrà rimessa in discussione? E Guintoli e Melandri? Tutto dimenticato o il fuoco cova ancora sotto la cenere? Lo sapremo tra pochi giorni.


Le pagelle


Tom Sykes – Ormai è una macchina da guerra il cui obiettivo è quello di rivincere il titolo di campione del mondo. Rispetto all’anno scorso Sykes è più freddo e calcolatore e non lascia nulla al caso. In prova si concentra sulla messa a punto della sua ZX-10R e poi in Superpole non lascia scampo ai suoi avversari. In gara uno gli bastano pochi giri per andare in testa e poi gestisce perfettamente il suo vantaggio. Sotto la pioggia della seconda manche non vuole prendere rischi e chiude ottavo. «Oggi per me c’era troppo da perdere in gara due. Alcuni piloti hanno rischiato, hanno commesso degli errori ed il mio vantaggio in classifica è aumentato». Cinico. Voto 9


Jonathan Rea –
Qualcuno sostiene che quando piove il valore delle moto diminuisca e salti fuori quello del pilota. Non sappiamo se sia davvero così, ma di certo sull’acqua Johnny va proprio forte e ce lo conferma il fatto che si sia aggiudicato le uniche due manche bagnate di questo campionato (Assen 2 e Portimao 2). La pista portoghese piace molto al talentuoso pilota della Honda. Secondo in Superpole e primo in gara due, Rea è l’unico a rosicchiare qualche punto a Sykes. E vi pare poco? Voto 8,5


Sylvain Guintoli –
Non brilla in Superpole, ma poi nella manche asciutta è quello che maggiormente si avvicina a Sykes. Il francese è da sempre tra i favoriti sul bagnato e senza il “fattaccio” pensiamo che sarebbe stato lui a tagliare per primo il traguardo. Invece danneggia il suo compagno di squadra ma ancora di più se stesso. Bravo e generoso a tornare in pista e a concludere davanti a Sykes, ma ormai la frittata era fatta.
Non doveva rischiare nulla visto che aveva tutto il tempo per andare in testa, ma ha visto uno spiraglio e ci si è infilato. Per una volta che mostra della grinta gli va tutto storto. E’ comunque ancora l’unico che può tenere vivo questo campionato. Voto 5,5


Marco Melandri –
Quarto in Superpole e quarto in gara uno, ma sotto la pioggia il podio lo avrebbe certamente ottenuto se Guintoli non l’avesse steso. Sembra che l’abbia presa con filosofia e d’altronde Marco sa di poter puntare a vincere qualche tappa, ma non più il campionato. A Laguna Seca speriamo di rivedere il Melandri di Sepang, anche perché potrebbe dare una sostanziosa mano al suo compagno di squadra che invece può ancora puntare al titolo. Voto 7


Loris Baz –
Qui a Portimao non abbiamo visto il miglior Baz, ma come a Misano il lungo francese ha il merito di aver tenuto dietro Melandri in gara uno. Nella seconda ha confermato che sul bagnato la Kawasaki non è molto competitiva, ma è arrivato davanti a Sykes. Perde altri sette punti dal suo compagno di squadra, ma potrebbe essere una delle ultime volte, perché tra non molto arriveranno per lui gli ordini di scuderia. Voto 7


Davide Giugliano –
La nuova elettronica che la Ducati ha derivato dalla MotoGP per ora non si addice a Davide, che nelle prove fa fatica e in gara parte dalla terza fila. La partenza poi non è il suo forte e nella prima manche si trova per l’ennesima volta a dover rimontare e alla fine è settimo. Nella pioggia però ci sguazza e l’ennesima rimonta gli regala il suo secondo podio stagionale. Il talento di Giugliano non si discute, ma lo attendiamo ad un ulteriore salto di qualità. Voto 7


Leon Haslam –
Ce la mette sempre tutta, ma non riesce ad emergere e a portare a casa un risultato di prestigio che in fondo meriterebbe, se non altro per il grande impegno. Solo nono in Superpole, rischia nella prima manche per non perdere il treno dei primi, ma va male a lui ed all’incolpevole Davies. Nella seconda intravede il podio, ma Davies si vendica e lo passa come poi fa anche Lowes. Un’altra occasione persa. Voto 5,5


Chaz Davies –
L’inglese è uno tosto e dopo un’ottima Superpole (terzo) viene abbattuto da Haslam in gara uno, ma si rifà con il podio di gara due, il terzo per lui in questo campionato. Si adatta più facilmente di Giugliano alla nuova elettronica. Pochi fronzoli e tanta sostanza. Voto 7,5


Eugene Laverty –
A Portimao, una pista dove Eugene era sempre andato fortissimo, ci aspettavamo che risorgesse ai fasti di Phillip Island, ma così non è stato. Settimo in Superpole, in gara ha ottenuto un ottavo ed un nono posto. Due gare anonime alle quali purtroppo Laverty ci sta abituando. E’ solo tutta colpa della Suzuki? Voto 4,5


Alex Lowes –
La moto è la stessa di Laverty, ma se non altro Alex ci prova. Va maluccio in prova, ma poi vince la lotta con Giugliano e Laverty in gara uno. Da buon inglese si esalta sotto la pioggia e sfiora il podio nella seconda manche. Voto 6,5


Sylvain Barrier –
Entra in Superpole due, dove è il migliore dei piloti EVO. Spettacolare la sua lotta con Salom durata quasi tutta la prima gara e risolta in volata a favore del più esperto spagnolo. Era oltre un anno che non correva sotto la pioggia e non lo aveva mai fatto con la BMW in versione SBK. Inizia timidamente, ma alla fine è ancora il primo della sua categoria. Un vero talento che nemmeno due gravi incidenti hanno potuto fermare. Bravo lui e bravo il team BMW Italia che ci ha sempre creduto e lo ha aspettato. Voto 8


Ayrton Badovini –
E’ sempre nei primi posti della EVO, sia in prova che in gara e la manche corsa sotto la pioggia esalta la sua sensibilità di guida e le sue capacità anfibie. Sarebbe nono alle spalle di Sykes e davanti a Laverty ed Elias, se la sua BB3 fosse stata omologata. Senza entrare nel merito delle decisioni della Dorna, riteniamo sia quanto meno crudele togliere ad un pilota quanto ha conquistato in pista, con abilità e coraggio. Ma il soldatino Ayrton è abituato a lottare per vedere riconosciuto in pieno il suo valore. Voto 8

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