SBK. Le pagelle di Donington Park

SBK. Le pagelle di Donington Park
Carlo Baldi
Sykes e la Kawasaki hanno fatto bottino pieno e davanti al suo pubblico, l’inglese si è ripreso la testa della classifica. Voto 10 per Sykes, 6 per Giugliano e Melandri, 9 a Baz e 4 a Laverty | C. Baldi, Donington
26 maggio 2014

Punti chiave

I prati di Donington da ieri sono ancora più verdi. Così come ad Aragon Sykes e la Kawasaki hanno fatto bottino pieno e davanti al suo pubblico, l’inglese si è ripreso la testa della classifica, staccando di 26 punti la coppia Rea-Baz e di 36 Guintoli. Sarà difficile che il nome del campione del mondo 2014 non sia uno di questi quattro, visto che gli altri piloti non solo accusano già distacchi notevoli, ma sino ad ora (escludendo il desaparecido Laverty) non hanno mai vinto una gara. La lotta per il titolo sembra quindi limitata a questi quattro piloti, gli unici che sino ad ora sono sempre andati a punti. Una lotta che si preannuncia molto incerta, a meno che Sykes non piazzi qualche altra doppietta che potrebbe rivelarsi letale per i suoi avversari. Ma aspettiamo. Il campionato è ancora lungo.

Nelle prove le cose non erano andate benissimo per il campione del mondo 2013, tanto che in Superpole Tom aveva racimolato un misero settimo posto, che ha significato per lui due partenze dalla terza fila. In gara però Sykes si è trasformato, complice anche una temperatura più calda, specialmente nella seconda manche, che ha permesso alle due Ninja di sfruttare a fondo le gomme SC0 della Pirelli e di tenere un ritmo insostenibile per gli altri. Bravo e fortunato Sykes, perché la tanto temuta pioggia, che avrebbe mischiato e forse rovesciato i valori in campo, non è arrivata, ma al contrario in gara due il sole l’ha fatta da padrone, dopo due giorni nei quali non si era mai visto. Le Kawasaki una spanna sopra a tutti, non solo in Superbike, ma anche nella EVO, vinta in entrambe le manche da David Salom. In Aprilia ci si aggrappa sempre di più a Guintoli, visto che a rendere impossibile l’idillio tra Melandri e la RSV4 ci si è messa anche la sfortuna, che per mano di Lowes ha negato al ravennate una gara di vertice.

Orari impossibili


Il weekend di Donington è stato anche caratterizzato da un nuovo programma e da orari per le gare diversi rispetto alle altre tre precedenti prove europee. Risulta difficile capire con quale criterio la Dorna stabilisca gli orari delle gare e delle prove. Per quanto riguarda le gare, dato per scontato che comandano le televisioni, resta comunque difficile comprende come mai in cinque round le gare abbiano avuto tre orari diversi, che diventeranno quattro con il prossimo appuntamento di Sepang. In Australia gara 1 prese il via alle 12 e gara due alle 14,40. Rientrati in Europa, ad Aragon, Assen e Imola la prima manche è partita alle 10,30 e la seconda alle 13,10. Giusto il tempo di assimilare il nuovo orario, che l’organizzatore spagnolo ha cambiato ancora e a Donington la prima gara si è disputata alle 12 (13 ora italiana) mentre la seconda alle 15 (16 ora italiana).

E a Sepang gli orari saranno ancora diversi, con la prima manche alle 13,30 (7,30 ora italiana) e la seconda alle 16,30 (11,30 ora italiana). Indipendentemente dai motivi che fanno propendere per un orario anziché un altro, pensiamo sia del tutto controproducente cambiarli in continuazione, creando una confusione tra i telespettatori, che non può che far diminuire il numero degli ascolti.

Lascia ancora più perplessi il programma delle prove di Donington. Al contrario di quanto era avvenuto sino ad ora, in Inghilterra venerdì si sono disputate tre prove cronometrate (anziché due) a due sole ore di distanza una dall’altra e nessuna negli orari delle gare. Di conseguenza sabato i piloti sono scesi in pista solo per un turno di prove libere alle 9,30 e per una Superpole spostata alle 12. Questo ha fatto si che i piloti che non si erano qualificati per la Superpole, abbiano potuto provare solo per 30 minuti e siano poi risaliti in moto solamente domenica.

Ma nonostante la pioggia e gli orari cervellotici della Dorna, a Donington il pubblico non è mancato e sono stati quasi 30.000 gli spettatori che hanno affollato i prati attorno alla pista, incuranti non solo della pioggia, ma anche delle temperature decisamente basse. La temperatura sarà decisamente diversa a Sepang in Malesia dove si disputerà il prossimo round del mondiale Superbike. Appena il tempo di finire gara due e le moto sono state riposte nelle casse, che ora sono in viaggio. La sfida a Sykes ed alle Kawasaki si sposta in estremo Oriente, su di una pista completamente nuova per il mondiale delle derivate dalla serie. Ma questa è un’altra storia.


Le pagelle


Ecco i nostri voti ai protagonisti delle due gare inglesi
Tom Sykes
Tom Sykes

Tom Sykes – Nei primi giri di gara uno ci stavamo chiedendo cosa fosse successo a Mr.Superpole, che navigava in undicesima posizione. Ma come sappiamo Hulk diventa verde quando è in difficoltà e Tom anziché strapparsi la camicia ha iniziato a strapazzare i suoi avversari, compreso il suo compagno di squadra. Nella seconda ha fatto ancor meno fatica e già a metà gara non ce n’era più per nessuno. Con una perentoria doppietta Sykes ha già messo una mano sul titolo 2014. Cercasi rivali affidabili e costanti. Voto 10


Loris Baz – Questo giovane pilota rubato al basket ci piace sempre di più. Quest’anno ha fatto un grande salto di qualità e pur mantenendo un coraggio prossimo all’incoscienza (in gara uno alla prima curva per poco non butta fuori Sykes) commette pochi errori. In Superpole fa meglio del suo titolato compagno di squadra e in gara prova prima a resistergli e poi ad attaccarlo. Secondo nelle due gare e in campionato. Bravo davvero Voto 9


Jonathan Rea – Non pervenuto. La scarsa aderenza dell’asfalto di Donington tarpa le ali a lui ed alla sua CBR, però ce lo saremmo aspettato più aggressivo. Si vede che ha pensato al campionato, a non commettere errori e a portare a casa più punti possibile. Però ha perso la testa della classifica e deve condividere la seconda posizione con un inquilino molto scomodo. Voto 6,5


Sylvain Guintoli – Commette un errore nella prima gara, ma poi sale sul podio nella seconda. In questa battaglia anglo-francese il soldatino Guintoli riesce sempre a portare a casa punti importanti e a dimostrare che in fondo questa RSV4 non è poi tanto male……. Chi spera di tenere viva ancora per molto la lotta per il titolo si dovrà probabilmente aggrappare alla sua costanza di rendimento. Voto 7,5

Marco Melandri
Marco Melandri


Marco Melandri
– Nel round che gli procura il minor numero di punti di questo suo difficile inizio di campionato, Marco intravede una luce in fondo al tunnel. Terzo in Superpole, va vicino al podio in gara uno e nella seconda, buttato in terra da Lowes, è bravo a tornare in pista e a concludere la gara. Però per uscire dalla crisi dovrebbe smettere di lamentarsi della sua moto e crederci davvero. Voto 6


Davide Giugliano - Non cade poi tanto spesso, ma lo fa sempre nel momento meno opportuno, vale a dire mentre lotta per il podio. Non parte bene, per demeriti propri o per sfortuna (in gara due è bravo ad evitare di cadere al primo giro, nel tornantino, ma perde un sacco di posizioni). Si trova molte volte a rincorrere, forza, rischia e a volte cade. Deve trovare in fretta una maggiore costanza di risultati. Bravo a conquistare la Superpole e a dedicarla ad Antonelli. Voto 6


Eugene Laverty – Sta facendo di tutto per non farsi rimpiangere dall’Aprilia e ci riesce bene. E’ caduto quattro volte nelle ultime sei gare e a Donington ha raccolto solo tre punti. E non si può dire nemmeno che sia colpa della sua moto, visto che Lowes gli sta sempre davanti. Ha già la testa sulla Suzuki MotoGP? Voto 4


Leon Haslam – Illude i suoi sostenitori con il secondo posto in Superpole, ma poi in gara ritorna nei ranghi e riesce a star dietro a Rea anche in una giornata poco felice per Johnny. Nemmeno sulla pista di casa lotta per il podio, ma porta in fondo due gare anonime. Voto 5


Alex Lowes – Calma ragazzo. Il podio di gara uno, davanti al suo pubblico, lo esalta e lo porta ad esagerare nella seconda manche, quando trascina in terra l’incolpevole Melandri. Però il talento c’è. Nel suo primo anno in SBK questo di Donington è stato il suo secondo podio e guida una Suzuki che qualche problemino ce l’ha Vero Laverty? Irruento come dev’essere un giovane emergente. Voto 6,5


David Salom – Due volte decimo e primo delle EVO… omologate. David ha raggiunto una maturità ed un’esperienza che gli consentono di guidare il campionato dei piloti EVO, nonostante una mano dolorante e non ancora guarita, tenuta assieme da una vite in titanio. Supera Canepa all’ultima curva con determinazione e coraggio. Stoico. Voto 8


Ayrton Badovini – Decimo e nono in gara, primo dei piloti della classe EVO, nonostante che in Superpole1, dopo essersi qualificato per la fase due, cada e venga travolto dalla sua moto. Grintosissimo questo Ayrton targato Bimota. Nel team Alstare ha trovato fiducia e convinzione. Voto 8