Le pagelle di Silverstone

Le pagelle di Silverstone
Carlo Baldi
A Silverstone ci si aspettava che gli inglesi facessero la parte del leone e così è stato. Sul podio del rinnovato circuito nel Northamptonshire si è parlato solo in inglese | C. Baldi, Silversone
2 agosto 2010

Punti chiave


Nella seconda manche per trovare un pilota che non fosse inglese si è dovuti scendere sino al sesto posto occupato da Biaggi. Sono così stati accontentati i 65.000 spettatori che nel weekend hanno affollato le tribune ed i prati che circondano la pista. La domenica mattina è stato un vero spettacolo vedere migliaia di motociclisti sulle strade che portano al circuito ed il colpo d’occhio dei parcheggi stracolmi di ogni tipo di moto ci ha fatto comprendere come in Inghilterra la Superbike sia una vera passione.

L’organizzazione aveva riservato speciali corsie e parcheggi ai motociclisti che hanno così facilmente potuto raggiungere il circuito. Proprio come in Italia. Anche io a Misano percorro una scorciatoia che prevede la percorrenza anche di alcuni marciapiedi e poi lascio la mia moto nel parcheggio abusivo appositamente creato nel giardino di una villetta proprio di fronte all’ingresso paddock. D’altronde non avrebbe senso organizzare parcheggi riservati alle moto in occasione dei gran premi della Superbike o della GP, dove notoriamente gli appassionati raggiungono l’autodromo … in elicottero.

Tornando alle gare d’oltre Manica, gli unici che avrebbero potuto rovinare la festa ai “magnifici sette” (diventati poi otto con l’aggiunta della wild card Bridewell) erano gli italiani Biaggi e Fabrizio. Il pilota della Ducati in gara uno ci ha provato, mentre nella seconda è stato messo fuori gioco da problemi di gomme. Biaggi invece sembrava essere tornato quello dello scorso anno, alle prese con problemi di messa a punto della sua poderosa RSV4 e stranamente incline all’errore. Ma con il quinto ed il sesto posto di ieri, Max ha perso solo 8 punti nei confronti di Haslam, suo diretto inseguitore e il romano se la ride sotto i baffi : ha perso una battaglia ma vincerà la guerra.

Problemi di assetto e di gomme anche per Checa e Corser che è anche caduto subito dopo la partenza della seconda manche. Gli unici che in entrambe le gare non hanno accusato problemi sono stati Rea e Crutchlow e se anche ne avessero avuti non se ne sarebbero accorti, tutti presi com’erano dalla loro furibonda lotta per la vittoria. Questi due piloti rappresentano certamente il futuro del motociclismo e sono già nell’orbita della MotoGP. Cal è infatti destinato a seguire le orme di Spies e di passare nelle file del team Tech3 già il prossimo anno, mentre Rea dovrà aspettare ancora un poco, ma solo perché al momento in GP non vi sono Honda disponibili.

Il tricolore ha sventolato a Silverstone solo grazie ad Ayrton Badovini che ha vinto la sua settima gara consecutiva ed il campionato Superstock 1000. Bravo Ayrton e brava la BMW che ha creduto in lui. Speriamo che ci creda ancora e tanto, così da portarlo il prossimo anno in Superbike. Ci avrebbe potuto dare qualche soddisfazione anche Scassa, ma il pilota toscano, già malconcio dopo la caduta di Brno, è caduto anche nelle libere che sabato precedono la Superpole ed ha dovuto dare forfait. Lo rivedremo al Nurburgring dove senza dubbio la musica sarà diversa ed i senatori della Superbike cercheranno di prendersi la rivincita a danno dei giovani ed irriverenti piloti inglesi.

 

Cal Crutchlow: mostruoso. Miglior tempo in prova, in tutte le sessioni della Superpole ed in gara, dove si è aggiudicato entrambe le manches. Il pilota della Yamaha, dopo aver vinto il mondiale Supersport nel 2009 è sempre stato velocissimo in Superbike, sin dalle sue prime uscite, ma ha fatto fatica ad ambientarsi al diverso clima della classe maggiore dove per emergere devi combattere con piloti molto esperti e motivati e non devi commettere errori. Ora però Cal ha rotto il ghiaccio, è maturato ed è pronto per lottare costantemente per la vittoria. Questo campionato ormai è perso, ma speriamo che la Yamaha lo trattenga in Superbike per puntare a vincere nel 2011. Voto 10 e lode


Johnny Rea: la voglia di Crutchlow di vincere la sua prima gara in Superbike ha fatto la differenza, tanto che nemmeno un pilota grintoso come Rea ha potuto resistergli. Johnny però ha fatto due splendide gare ed un ottima Superpole. Se si escludono gli estemporanei exploit di Checa e Kiyonari, il pilota del team Ten Kate è l’unico che nelle ultime stagioni è riuscito a vincere e a portare spesso sul podio la scorbutica CBR1000RR. Anche per questo il team olandese sta cercando di trattenere in tutti i modi questo grande talento e di respingere le proposte di BMW e Ducati. Voto 9


Leon Haslam: i suoi connazionali sono cresciuti molto assieme alle rispettive moto, mentre la sua Suzuki è rimasta sempre la stessa: Leon avrà forse meno talento e soprattutto un pizzico meno di “follia” rispetto ai suoi scanzonati connazionali, che però, almeno sino ad ora, non hanno la sua stessa continuità e costanza. Haslam è un martello e porta sempre a casa il miglior risultato possibile. In gara uno stava per riprendere i due fuggitivi quando la sua moto ha iniziato a fare i capricci, mentre in gara due è rimasto invischiato nel gruppo degli inseguitori ed ha dovuto usare i gomiti (in tutti i sensi) per conquistare il quarto posto. A Silverstone ha recuperato 8 punti a Biaggi, pochi ma sufficienti per continuare a sperare. Voto 8,5


Leon Camier:
un terzo ed un sesto posto (che sarebbe stato un quinto senza gli ovvi ordini di scuderia) per il giovane pilota Aprilia che se non fosse partito dalla quarta fila (!!!!) avrebbe probabilmente potuto inserirsi nella lotta tra Crutchlow e Rea. Invece quando finalmente riusciva ad affacciarsi nelle prime posizioni, i suoi due connazionali se n'erano già andati. Restano due incredibili rimonte ed un meritato podio. Leon ha solo bisogno di accumulare un poco di esperienza e di costanza. Il talento non manca. Voto 8,5


Max Biaggi: questa volta il Corsaro non ci è piaciuto. In prova non è mai riuscito ad esprimersi ai suoi livelli e nelle due gare è sembrato remissivo, pronto ad accontentarsi di perdere il minor numero possibile di punti da Haslam. Non è mai stato della partita ed ha anche commesso errori che quest’anno non gli avevamo mai visto fare. Innervosito dal fatto di non essere riuscito a mettere a punto a dovere la sua RSV4, Max ha corso due gare sotto tono. Certo non avrebbe avuto senso rischiare il campionato, ma ci saremmo aspettati un poco più di grinta dal leader della classifica. Un'occasione persa che però non compromette le sue chance mondiali. Voto 6,5


Michel Fabrizio: alti e bassi, come sempre quest’anno. Nella prima gara Michel ci aveva fatto sperare in un podio che avrebbe interrotto l’egemonia inglese. Pur non riuscendo a resistere ad Haslam, il pilota della Ducati Xerox era riuscito a concludere al quarto posto, davanti a Biaggi. In gara due invece è stato tradito dalle gomme, è rientrato ai box, ma quando ha visto che avrebbe a fatica conquistato qualche punto ha preferito ritirarsi. Michel ci mette tanto impegno, ma questa non è la sua annata. Siamo sempre più convinti che sia venuto per lui il momento di cambiare aria. Yamaha? Voto 6,5


James Toseland: ecco un altro pilota che ci mette tanto impegno, ma che non riesce ad emergere. Qui a Silverstone James è andato decisamente meglio rispetto alle sue precedenti esibizioni, ma una volta caduto in Superpole (quante cadute quest’anno) ha dovuto affrontare due gare decisamente in salita. E’ stato assieme a Camier il protagonista di due furiose rimonte che però non gli sono valse che dei buoni piazzamenti. Sopravvalutato? Voto 6,5


Ayrton Badovini: non è un pilota Superbike, ma lo è stato e speriamo che ritorni ad esserlo. In Stock 1000 ha vinto sette gare su sette, stabilendo un record (ed il campionato non è ancora finito) che sarà ben difficilmente superabile. La sua BMW va forte, ma lui è stato bravissimo a portarla sempre al limite, senza mai commettere errori. Ayrton non ha mai avuto vita facile nella sua carriera e lo scorso anno era addirittura rimasto a piedi e sembrava fuori dal giro. Invece è uno dei pochi giovani italiani che potrebbe sfondare anche in Superbike. Vista la penuria di nuovi talenti italici facciamo tutti il tifo per lui. Voto : non giudicabile per manifesta superiorità.


La Superbike si prende un mese di ferie e vi da appuntamento ai primi di Settembre sullo storico circuito del Nurburgring in Germania. Se vi avanza qualche giorno di ferie venite al Nurburgring non solo per assistere a due delle ultime sei gare del mondiale Superbike 2010, ma anche per fare un giro sul fantastico vecchio tracciato posto di fianco a quello nuovo. E’ una bella esperienza che serve per rendersi conto di quanto fossero folli i piloti che vi hanno corso a tutta velocità e rischiando l’impossibile. Se invece non potete raggiungere il vecchio Ring allora restate collegati a Moto.it. Noi saremo là e vi racconteremo come sempre tutto in tempo reale. Buone vacanze.