Yamada (Bridgestone): "Scusate, non succederà più"

Yamada (Bridgestone): "Scusate, non succederà più"
Giovanni Zamagni
Il massimo responsabile della Bridgestone spiega cosa è successo in Australia: "Situazione anomala, dovuta all'aumento di velocità. In futuro ci sarà anche più scelta di gomme"| G. Zamagni, Motegi
25 ottobre 2013

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MOTEGI – Hiroshi Yamada è un giapponese per certi versi atipico: è sempre disponibile, pronto a rispondere a qualsiasi domanda. Lo fa anche dopo quanto successo a Phillip Island, con la gara della MotoGP ridotta a 19 giri e con l’obbligo del cambio moto per questioni di sicurezza: in una conferenza stampa, il massimo responsabile della Bridgestone spiega come si è arrivati a una situazione mai vista prima nel motomondiale.

“Intanto voglio ringraziare la Dorna, la FIM, l’Irta, i team e i piloti che ci hanno aiutato a trovare una soluzione accettabile per un GP assolutamente inusuale. Purtroppo è stato necessario effettuare il “flag to flag” perché non potevamo garantire più di 10 giri per la durata delle gomme, che stiamo analizzando in Giappone per capire esattamente quanto è successo ed evitare che possa accadere ancora in futuro. Da quanto abbiamo rivelato studiando i dati che ci hanno fornito i team, abbiamo registrato una velocità media superiore di 12 km/h in curva, con un conseguente aumento del 20% di energia sul pneumatico, che si è tradotto in una temperatura di esercizio troppo elevata. Per il futuro, stiamo trattando con la Dorna, la FIM e l’Irta per poter effettuare un test a Phillip Island nel 2014: siamo sicuri che se potremo provare durante l’inverno non ci saranno più problemi per effettuare i 27 giri previsti”.


Quando effettuerete questo test e con quanti piloti?
“L’ideale sarebbe provare con tutti, anche con i piloti delle “Produtcion Racer”, ma non so se sarà possibile. Comunque, 5-6 piloti saranno sufficienti per raccogliere i dati che ci servono per costruire gomme adatte alla situazione. Per quanto riguarda la data, bisogna trovare un accordo, perché i due test di Sepang sono già stati programmati (dal 4 al 6 febbraio e dal 26 al 28 febbraio 2014, NDA) e fino all’1 febbraio, per regolamento, non si può provare. Bisogna inoltre verificare la disponibilità del circuito: decideremo il prima possibile”.


E’ vero che la Honda aveva chiesto di provare a Phillip Island tra i due test di Sepang di quest’anno a febbraio?
“C’era questa possibilità, ma a marzo, dopo i due test di Sepang, che erano già stati programmati, Honda e Yamaha avevano deciso di andare a girare ad Austin, un circuito totalmente nuovo: abbiamo ritenuto che fosse prioritario provare su un tracciato inedito piuttosto che andare a Phillip Island, che già conoscevamo”.


Quanto ha influito su quanto successo domenica a Phillip Island una temperatura ambientale superiore alla norma?
“Abbiamo verificato una temperatura dell’asfalto di circa 10 gradi più alta rispetto agli anni precedenti, ma non credo che abbia influito più di tanto su quanto accaduto nel GP d’Australia”.


Nel 2014 si correrà per la prima volta in Argentina, forse in Brasile, e Indianapolis verrà riasfaltato; cosa farete, chiederete di andare a provare anche su quei tracciati?
“In Argentina è stato fatto un test quest’anno a luglio con 5-6 piloti della MotoGP: non abbiamo raccolto tanti dati, ma credo che siano sufficienti per non avere problemi di gomme. Per quanto riguarda Indianapolis non sappiamo ancora quando la pista verrà riasfaltata e quali parti, se tutto il tracciato o solo alcune curve: aspettiamo di avere tutte le informazioni prima di prendere una decisione”.


Anche Valencia è stata riasfaltata, temete che possa accadere qualcosa di simile a quanto successo a Phillip Island?
“No, perché quella non è una pista così severa con le gomme: non ci dovrebbero essere problemi”.


Yamada-san, non c’entra con quanto accaduto a Phillip Island, ma i piloti si lamentano di essere praticamente “obbligati” a correre sempre con la morbida posteriore: cambierà qualcosa per il futuro?
“Stiamo lavorando sullo sviluppo cercando di accontentare le richieste dei piloti. La verità è che la nostra “soft” posteriore lavora molto bene, tanto da rendere inutile la “hard”: i piloti, però, vorrebbero più scelta e noi stiamo lavorando per questo. A Misano, nei tesi di lunedì dopo il GP, è stata provata una nuova copertura per il 2014, giudicata in termini molto positivi da tutti i piloti: abbiamo deciso di introdurla già a Valencia per il GP. Sarà una opzione in più e in futuro ci sarà più scelta”.
 

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