Valentino Rossi e Luca Marini: i due fratelli che aspettiamo in MotoGP

Valentino Rossi e Luca Marini: i due fratelli che aspettiamo in MotoGP
Moreno Pisto
Sachsenring, MotoGP. Valentino Rossi e Luca Marini, la storia di due fratelli e di una favola. Il primo arriva secondo dopo “trenta giri da Dio”, Luca arriva terzo, ma in Moto2, e fa il suo primo podio. Li vedremo correre uno contro l’altro, non solo al Ranch? Noi speriamo di sì
16 luglio 2018

Che bella storia che si è celebrata ieri. Vale e Luca. Entrambi a podio, ma entrambi vincenti. Vale perché è Vale, lo sappiamo, c’è poco da dire. Stupisce sempre e non stupisce mai. Solo gli stupidi o gli hater o i leoni da tastiera possono continuare a pensare che quello che sta facendo NON abbia dell’eroico, dell’epico. Vale è lì, comunque. Vincere o perdere, che differenza c’è, quando sei comunque tra i più forti della griglia, che ti adatti, studi gli avversari, e li metti dietro, solo che tu potresti anche dire basta, diversamente dagli altri che sono molto più giovani di te. C’è Marquez davanti, ok. Ma questa è un’altra storia, una storia di cronaca. Qui stiamo guardando un po’ più in là. 


E poi Luca, Luca Marini, col primo podio in Moto2. Fare il pilota ed essere fratello di Vale, fatelo voi se ci riuscite. La scelta di partenza dice già tanto sul coraggio e sulla voglia. Mi raccontava Vale che quando Luca da piccolo si intestardiva nel voler fare il pilota, lui gli chiedeva: ma sei sicuro? E Luca rispondeva: sì, lo voglio. La promessa di un promesso sposo sull’altare di un podio, che sia quello di un circuito o quello di un Ranch. Vederli gareggiare proprio al Ranch, in una delle ultime sessioni dell’Americana, la corsa a eliminazione che fanno sempre alla fine di un allenamento, è uno spettacolo. Racconta Luca: “Quando ero piccolo per me Vale era un mito, sia perché era Vale sia perché era mio fratello maggiore. Uno dei ricordi più belli che ho è quello di un giorno che giocammo insieme alla PlayStation, lui in quegli anni non aveva molto tempo da dedicare, e io quel giorno fui felicissimo”. Adesso se lo ritrova moto-moto, spesso. In allenamento si sportellano, si superano, e quando arrivano all’ultima curva a sinistra, stretta, a gomito, bastarda, che se sei a rischio eliminazione o entri prima o resti fuori, non ci sono ricordi e PlayStation che tengano. Molli i freni, perché tanto come freno usi quello davanti, appoggiandoti. Non c’è altro modo per crescere, nel motociclismo. Non c’è mai stato. 


Luca podio in Moto2, Vale sempre Vale. Prima o poi si ritroveranno in MotoGP? Probabile, probabilissimo. 
La battuta che i geni della velocità non appartengano al padre (solo di Vale) Graziano, ma alla madre Stefania si sprecano già da tempo. Se succederà di vederli nella stessa categoria la sentiremo sempre con più insistenza, diventeranno di uso comune anche per le nostre nonne. Noi che l’ascoltiamo da anni faremo di sì con la testa, comprensivi. La verità è che è figlia del lavoro e dell’amore verso questo lavoro che tanto un lavoro, per fortuna nostra e loro non è. 

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