SBK 2017. Le pagelle del GP di Imola

SBK 2017. Le pagelle del GP di Imola
Carlo Baldi
Lode a Davies; 8,5 a Rea e 7 a Sykes, Camier e Torres. Solo 5,5 per Melandri, sta facendo la comparsa
15 maggio 2017


Per la Ducati questo è stato il weekend che attendeva da tempo, non solo per la prima doppietta di Davies, ma soprattutto perché per la prima volta in questa stagione la Panigale è stata superiore alla Ninja. Davies non ha solo vinto due gare, ma soprattutto nella prima ha girato costantemente più veloce di Rea e questo non accadeva dalle ultime gare dello scorso campionato. Certo una rondine non fa primavera e la pista di Imola è quella più favorevole alle bicilindriche italiane, ma questo trionfale weekend ci voleva proprio, per ridare morale a Davies e tutto lo staff Ducati, che resta in attesa di vedere un Melandri finalmente competitivo.


Nel team Kawasaki ovviamente non fanno drammi, anche perché il campionato resta saldamente nelle mani di Rea, che alla fine ha perso solo 10 punti nei confronti di Davies che ora è secondo, ma vanta un solo punto di vantaggio su Sykes ed è  a ben 74 lunghezze da Johnny.


Ancora Ducati contro Kawasaki quindi, e gli altri? Se pensiamo che al quarto ed al qiuinto posto si è piazzata la Ducati privata di Fores abbiamo un’immagine chiara della forza degli altri team ufficiali. La Yamaha ed i suoi giovani ed alterni piloti navigano tra il sesto (quando va bene) ed il nono (quando va male) posto, senza mostrare segni di miglioramento. In casa Honda le cose peggiorano anziché migliorare e c’è il rischio che i due piloti si demoralizzino e non credano più nello sviluppo della nuova Fireblade. Per l’Aprilia il miglior risultato è stato il settimo posto di Laverty in gara2, mentre Savadori ha trascorso un weekend tremendo, con una moto che non ne voleva sapere di scaricare a terra almeno parte della potenza del proprio motore. Per quanto riguarda la BMW abbiamo visto in gara1 cosa succede quando Torres è costretto a dare forfait.  


Parlando anche delle altre classi, penso di non aver mai visto così tante bandiere rosse, nemmeno alla festa dell’Unità di Bologna. La Supersport e la Stock 1000 sono state interrotte e riprese tre volte. La gara delle 600 è stata addirittura posticipata al pomeriggio e ridotta ad 11 giri, mentre quella della 1000 è terminata nel tardo pomeriggio. Considerando che oggi anche la SBK ha visto una bandiera rossa, l’unica gara che è arrivata alla fine senza interruzioni è stata quella della 300, proprio la categoria tanto criticata ad Assen per la troppa irruenza dei propri giovani piloti.
 

Infine non possiamo non fare un plauso agli oltre 75.000 spettatori che nei tre giorni hanno affollato le tribune e le colline di Imola. Un pubblico caloroso quanto sportivo, che ha accompagnato Davies verso il suo trionfo, ma che non ha lesinato applausi a tutti gli altri piloti.   
 


LE PAGELLE

Chaz Davies – 10 e lode – E’ stato il suo weekend perfetto. Superpole e doppietta in gara. Gli era successo solo un’altra volta in carriera : lo scorso anno qui a Imola. Per lui quella romagnola è proprio una pista magica, non solo perché si adatta perfettamente al suo stile di guida ed alle caratteristiche della Panigale, ma anche perché il calore del pubblico italiano lo esalta. Il suo sorriso splendente si è leggermente rabbuiato solo una volta, quando ci ha confessato: ”Così tanta fatica per recuperare solo 10 punti”. Ma di certo lui ci proverà sino all’ultima gara.

 

Jonathan Rea – 8,5 - Quando va male porta a casa due secondi posti. Ed è la sua impressionante costanza di rendimento che probabilmente gli consentirà di laurearsi campione del mondo per la terza volta consecutiva. In gara1 per la prima volta in questa stagione lo abbiamo visto in difficoltà. La Ninja mal si adatta al tracciato del Santerno e Johnny domenica perdeva costantemente dai 3 ai 5 decimi al giro da Davies. Domenica poi ha forzato e sbagliato la staccata dell’ultima variante. In fondo anche lui è umano.

 

Tom Sykes - 7 – Dov’è finito il Tom Sykes che le provava tutte pur di stare davanti a Rea? Quello che l’anno scorso a Buriram lo superava e poi andava a zig zag per non farsi sorpassare? Ora non può più dare la colpa al virus intestinale che lo aveva rallentato nelle gare precedenti. Se davvero si è rassegnato ad arrivare sempre dietro al suo compagno di squadra allora forse è meglio che cambi aria.
 


Marco Melandri – 5,5 – Ormai il suo periodo di apprendistato sulla Panigale si può considerare terminato, ma i risultati non arrivano. Nemmeno il sostegno dei ducatisti di Imola è riuscito a sbloccare il ravennate, che in dieci gare non è mai stato in lizza per la vittoria nemmeno una volta. Doveva risollevare le sorti del motociclismo italiano in Superbike, ma sta facendo la comparsa, pur avendo a disposizione una delle quattro moto vincenti.

 

Xavi Fores – 7,5 – Anche a Imola si toglie la soddisfazione di mettersi alle spalle tanti piloti ufficiali e in gara 2 precede addirittura Melandri. Quinto e quarto sono due risultati eccezionali per un privato come lui.

 

Alex Lowes – 6,5 – E’ lui che non va o è la nuova R1 che non è in grado di fare di più? Visto che anche il suo compagno di squadra ottiene più o meno gli stessi risultati la risposta giusta sembra essere la seconda. Se non altro nelle gare di Imola non è caduto, ed è anche andata bene che il contatto che ha causato la caduta di Laverty non abbia avuto gravi conseguenze.
 


Leon Camier – 7 – Quarto in Superpole, sesto in gara 1, è purtroppo caduto nella seconda, quando era addirittura secondo. Leon non finisce mai di stupire e la nostra speranza è che qualcuno si accorga che lui merita una moto (veramente) ufficiale.

 

Jordi Torres – 7 – Sabato la gastroenterite lo debilita tanto da non permettergli di correre, ma il giorno dopo lo ritroviamo sorridente all’ultimo posto della griglia. La sua incredibile rimonta lo porta sino all’ottavo posto finale. Un peccato che in BMW non vogliano sfruttare tutto il suo talento.

 

Eugene Laverty – 6,5 – Non si può dire che lui non ce la metta tutta. Che la sua Aprilia abbia molti problemi ce lo dimostra il suo compagno di squadra, ma lui non si da per vinto e in gara 2 porta a casa un buon settimo posto. Sabato è vittima di una caduta spettacolare quanto pericolosa. Con i ganci che servono per fissare il cavalletto posteriore alla sua R1, Lowes gli strappa i cavi del freno. Lui ha la prontezza ed il coraggio di buttarsi in terra per non schiantarsi contro il muretto. Stuntman.