Rossi: "Una giornata particolarmente difficile"

Rossi: "Una giornata particolarmente difficile"
Giovanni Zamagni
Valentino piuttosto preoccupato dopo le libere: “la dura posteriore non funziona come nel 2014 e abbiamo anche sbagliato assetto. L’obiettivo è partire almeno in seconda fila, ma non sarà affatto semplice. Con Marquez nessuna guerra psicologica, la Ducati competitiva anche qui”
1 maggio 2015

JEREZ – Difficile pensare a un inizio peggiore per Valentino Rossi su una delle piste a lui più favorevoli (8 vittorie, 6 in MotoGP): sesto al mattino, 13esimo al pomeriggio, nono nella combinata dei tempi.

«E’ stata una giornata particolarmente difficile, specie nelle FP2. Credevo che, come nel 2014, la gomma dura posteriore fosse la scelta giusta e ho lavorato solo con quella, ma quest’anno non sembra funzionare bene. Anche noi abbiamo fatto degli errori e per certi versi possiamo dire che sono state prove interessanti per individuare la strada da seguire. Se alla fine avessi montato la morbida posteriore avrei potuto essere più avanti, ma al di là della posizione, dobbiamo anche migliorare la messa a punto, perché, al di là della gomma, la moto non è bilanciata come vorrei. Per domani sarà dura in qualifica, perché ci sono tanti piloti che possono sfruttare la gomma extra soffice: noi dobbiamo migliorare anche nel passo, non solo nella velocità e bisogna anche valutare bene quale sarà l’anteriore migliore, perché sia la dura sia la media sembrano funzionare abbastanza bene».


Gli altri come li hai visti?

«Nel pomeriggio Marquez è stato subito molto veloce: non so che gomme avesse, ma se aveva le dure (in effetti ha girato con quelle, NDA) allora il suo passo è buono. Ma anche Lorenzo è andato forte, mi sembra in ottima forma».


A proposito di Lorenzo: è ufficiale che correrà con la Yamaha anche nel 2016. Sei contento?

«Sì: siamo un team competitivo, la relazione tra di noi è buona e soprattutto abbiamo un bel modo per migliorare la moto».


Si parla di sfida anche psicologica tra te e Marquez: tu come la vedi?

«Secondo me conta solo la velocità. Anche in passato sentivo questi discorsi, ma la chiave è essere veloci e competitivi, il resto, anche l’aspetto psicologico, è solo una conseguenza. Marc è uno forte nella battaglia e in passato mi ha anche battuto, ma nel 2015 siamo riusciti a migliorare la M1 e adesso posso frenare più profondo».


Rispetto all’anno scorso, la scelta della gomma è meno scontata: nel 2014, spesso, tutti usavano lo stesso pneumatico, adesso no. C’è un motivo tecnico?

«Sì, la Bridgestone è stata più brava nella scelta delle gomme: nel 2014, quasi sempre, quella più dura era inutilizzabile, mentre adesso si può lavorare meglio in base alle proprie esigenze e alle caratteristiche della moto. Devo fare i complimenti alla Bridgestone: nonostante sia l’ultimo anno, stanno lavorando bene».


Credi che la Ducati possa essere competitiva anche a Jerez?

«Questa è sempre stata una pista difficile per la Ducati, ma oggi sono andati forte entrambi i piloti. Inoltre, la possibilità di montare l’extra soffice darà loro un grande vantaggio in qualifica e in gara, probabilmente, useranno la nostra stessa gomma. Quindi sì, saranno competitivi anche qui».