Rossi: "Sono il quarto dei quattro"

Rossi: "Sono il quarto dei quattro"
Giovanni Zamagni
Valentino ammette che in questo momento Marquez, Pedrosa e Lorenzo sono più veloci di lui. E non cerca scuse: "La Honda superiore? Io devo pensare a fare meglio di Jorge" | G. Zamagni, Le Mans
16 maggio 2013

Punti chiave

LE MANS – L’obiettivo, come sempre, è salire sul podio, ma il primo a non farsi illusioni è proprio Valentino Rossi.
«In questo momento sono il quarto dei “quattro” (Marquez, Pedrosa, Lorenzo, Rossi, rispettando l’ordine della classifica, NDA)» ammette con la solita onestà.


Ma sei motivato?
«Sì, certamente. Bisognerebbe cercare di fare una buona gara, meglio di Jerez. Questa è una bella pista: solitamente qui la Yamaha va molto bene. C’è da dire che la Honda ci ha un po’ impaurito, soprattutto in Spagna, perché nelle prove Marquez sembrava un po’ in difficoltà, non era così incisivo, poi in gara è andato molto forte. Stiamo lavorando sulla Yamaha: per quello che mi riguarda, devo ancora migliorare la frenata, perché faccio troppa fatica a fermarmi. Stiamo provando a modificare il bilanciamento dei pesi: naturalmente mi piacerebbe arrivare davanti alle Honda, ma il primo obiettivo è cercare di andare come Lorenzo, è lui il mio punto di riferimento. E’ abbastanza difficile, perché lui sta andando veramente forte, sta guidando al 100%. Però non siamo lontani, ogni gara ha la sua storia».


Confermi la scelta del telaio “standard”?
«Sì, su entrambe le moto. Non so cosa farà Lorenzo (avrà almeno una M1 con il telaio evoluzione, NDA): a me sembra che con le gomme finite si riesca a controllare meglio la moto con il telaio standard».


Sei in difficoltà nella prima parte della gara: devi lavorare su di te o sulla moto?
«Un po’ tutte e due. Per avere la moto come piace a me, spesso con il pieno di benzina sono un po’ in difficoltà, perché mi si chiude davanti e non posso spingere al 100%. Ma è anche vero che io sono sempre stato un pilota così: anni fa le gare erano un po’ differenti. Non dico che si partiva piano, ma non facevi nemmeno il primato della pista al secondo giro. Invece Lorenzo, ma anche Pedrosa, come faceva pure Stoner, sono molto bravi a utilizzare la gomma da gara come se fosse una qualifica, facendo nei primi tre giri tempi da primato, per poi cercare di controllare in quelli successivi la moto che scivola: su questo aspetto devo lavorare, perché non sono mai stato abituato a fare così».


Il podio è l’obiettivo minimo?
«Mi piacerebbe molto, ma, per il momento, sono il quarto dei quattro: gli altri tre stanno andando più forte di me. Sul podio ci sono tre posti, almeno uno bisogna fregarlo…».


Ma questa è una pista Honda o Yamaha?
«A parte in Qatar, dove noi siamo andati un po’ meglio, dall’anno scorso a Brno, quando la Honda portò un nuovo telaio, loro sono stati sempre davanti e anche Lorenzo da lì in poi ha vinto solo a Misano, Pedrosa gli è sempre arrivato davanti e ha dovuto soffrire. In Qatar abbiamo fatto primo e secondo, ma poi siamo tornati alla situazione dell’anno scorso. Bisognerà lavorare, migliorare la moto, che è molto competitiva, ma forse inferiore alla loro. Io vengo da due anni molto deludenti: prima di parlare delle Honda il mio obiettivo deve essere cercare di andare come Lorenzo. Al massimo può essere Jorge a parlare delle Honda, io ho già il mio da fare».