Rossi: "Sono contento della mia squadra"

Rossi: "Sono contento della mia squadra"
Giovanni Zamagni
"Lavorano bene, ma siamo indietro rispetto alla Honda". Valentino scarta il nuovo telaio, che verrà invece utilizzato da Lorenzo | G. Zamagni, Jerez
6 maggio 2013

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JEREZ – Il nuovo telaio non ha portato i benefici sperati, ma Valentino Rossi, tutto sommato, giudica positivo il test di Jerez.

“Già a marzo avevo capito che non c’era una grande differenza, ma allora le condizioni erano un po’ critiche e non si poteva fare una valutazione precisa. Oggi, però, sia la pista sia il meteo erano favorevoli, ma le sensazioni non sono cambiate: il telaio evoluzione ha qualche piccolo vantaggio e svantaggio. In definitiva, non cambia granché: continueremo con quello “standard” (Lorenzo, al contrario, a Le Mans userà quello nuovo, NDA). In ogni caso sono stati test positivi, perché abbiamo fatto dei passi in avanti (Rossi ha girato in 1’39”397 a 0”573 dal miglior tempo di Marquez, NDA), sono andato piuttosto forte. Sono un po’ preoccupato perché la Yamaha ha fatto primo e secondo in Qatar, ma la Honda lo ha fatto in Texas e qui, su una pista teoricamente a noi favorevole. Dobbiamo migliorare, soprattutto far lavorare le gomme in modo più efficace, come fa la Honda, stressarle di meno”.


Ma il punto debole della Yamaha non era il motore?
“Sicuramente in Yamaha continueranno a lavorare sul motore, ma l’obiettivo principale è stressare meno le gomme, perché comunque la M1 con gli pneumatici nuovi è competitiva, come confermano le pole di Lorenzo, sempre molto veloce in prova, ma rispetto alle Honda soffriamo soprattutto nella seconda parte della gara. Loro hanno anche un vantaggio con il cambio e stiamo cercando di capire perché hanno questa grande stabilità in frenata: anche se la moto si muove tutta, riescono a entrare in qualunque posizione”.

 

In tre gare si sono visti tre Rossi “differenti”: eccezionale in Qatar, deludente in Texas, sufficiente qui in Spagna. Qual è il vero Valentino?
“Dipenderà gara per gara. Io sono lo stesso tra una settimana e l’altra (sorride, NDA), guido la moto più o meno sempre allo stesso modo. La differenza la fa il come riesci a mettere a posto la moto nelle prove, soprattutto come la moto usa le gomme: in Qatar avevamo un vantaggio e ho fatto una grande gara, negli altri due GP abbiamo sofferto un po’ di più, soprattutto ad Austin. Il primo obiettivo è stare con loro tre davanti: adesso, realisticamente, sono un po’ più veloci di me. Mi piacerebbe stargli vicino, lottare, quando si può fregarli, cercare di essere lì tutti i turni di prove, partire davanti in qualifica”.

 
Parliamo della tua squadra, un vero e proprio “tormentone” tra gli appassionati; si dice: “non arrivano mai alla messa punto ottimale, quelli di Lorenzo ci arrivano prima, ecc ecc”; tu come la vedi?
“Non sono d’accordo. Più che altro stiamo soffrendo per andare forte come la Honda, ma anche dalla parte di Lorenzo faticano: lui riesce a guidare qualche decimo più forte di me, ma anche la sua squadra sta cercando la risposta per battere la Honda. Il mio team, come me e come tutti, ha i pro e i contro: io sono contento di come stiamo lavorando. Mi sembrano abbastanza tonici: l’importante è che Jerry (Jeremy Burgess, il capo tecnico, NDA) rimanga concentrato”.
 

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