Rossi: "Con la pioggia si può puntare al podio"

Rossi: "Con la pioggia si può puntare al podio"
Giovanni Zamagni
Secondo e soddisfatto: la pioggia regala a Valentino Rossi e alla Ducati una giornata di felicità | G. Zamagni, Jerez
27 aprile 2012

Punti chiave

JEREZ – «Il turno del pomeriggio è andato piuttosto bene: sono contento. Ero curioso di provare la GP12 sotto l’acqua, perché nel 2011 ero sempre stato piuttosto veloce in queste condizioni: era importante capire il livello della nuova moto. Il responso è stato positivo. Ho fatto un bel turno, veloce e competitivo dall’inizio, sono stato anche primo e, soprattutto, sento la Desmosedici, riesco a guidare, a capire cosa succede davanti. Sono stato veloce in tutti i settori e questo è un altro dato importante. Le condizioni erano difficili e, a fine turno, l’asfalto era quasi asciutto e le gomme si sono rovinate un bel po’».


Secondo gli altri piloti, in queste condizioni non si finirebbe la gara: cosa ne pensi?
«Sì, così sarà molto difficile disputare 30 giri, come peraltro si era già visto nel 2011. Le gomme si rovinano

Ho fatto un bel turno, veloce e competitivo dall’inizio, sono stato anche primo e, soprattutto, sento la Desmosedici, riesco a guidare, a capire cosa succede davanti

molto, ma si perde più tempo a fermarsi per cambiarle: saranno fondamentali le condizioni, quanta acqua ci sarà sull’asfalto e la temperatura».


Perché una moto così in difficoltà sull’asciutto è competitiva sul bagnato?
«Non lo sappiamo, non lo capiamo nemmeno al contrario. Nel senso, perché siamo così veloci sul bagnato?».


Forse, voi piloti Ducati, sapendo che la moto in queste condizioni è più competitiva, ci credete di più quando entrate in pista?
«Non credo, non basta la motivazione per fare così tanta differenza, nel bene come nel male: io parto sempre per fare bene».


A questo punto speri che piova?
«Sì. Anzi, spero che piova fino a Valencia…».


Con la pioggia si può puntare alla vittoria?
«Molto dipenderà dalle condizioni, ma in caso di acqua si può puntare al podio».