Rossi: «Buone notizie dalla spalla: alla fine, guidare la moto mi ha fatto bene!»

Giovanni Zamagni
Qualche problemino dalla spalla, ma meno del previsto. A preoccupare Valentino è solo l'aderenza del posteriore | G. Zamagni, Jerez
1 maggio 2010

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Valentino Rossi ha conquistato il quarto tempo e, quindi, domani scatterà dalla seconda fila del GP di Spagna. Queste le impressioni del pilota della Yamaha.

«Buone notizie dalla spalla: alla fine, guidare la moto mi ha fatto bene! Sono contento perché il dolore non è tanto: mi manca naturalmente un po’ di forza, soffro un po’ in qualche frenata, ma la situazione è migliorata rispetto a venerdì e domani dovremmo essere in forma per la gara.

Invece, per quanto riguarda la messa a punto, abbiamo purtroppo qualche problema, perché stiamo ancora lottando con la mancanza di grip sul posteriore. Oggi pomeriggio è andata meglio, ho un passo abbastanza buono, però non siamo ancora al 100%: se domani vogliamo fare una bella gara dobbiamo fare un ulteriore passo in avanti, perché dopo qualche giro perdo un paio di decimi, soprattutto rispetto a Pedrosa e Lorenzo.

Non essendo ancora a posto con la messa a punto, la gomma soffre con questo caldo, si scalda tanto e inizia a scivolare. Abbiamo ancora i venti minuti del warm up, durante i quali proveremo a modificare un pochino la moto per cercare di andare un po’ più forte. Peccato non essere in prima fila, perché partire davanti è sempre più facile, ma, in ogni caso, sono lì, non troppo lontano e tante volte nella mia carriera sono scattato dal quarto posto.

Ieri pensavamo che oggi sarebbe stato meglio fare delle infiltrazioni alla spalla, invece mi fa meno male del previsto: per questo ho deciso di non farle e credo che faremo così anche domani. Al massimo prenderò un antidolorifico per bocca, ma non farò punture.

Sono un po’ in difficoltà nelle curve lente e ce n’è una sia nel T3 sia nel T4, ma anche nei curvoni mi scivola sempre tanto dietro, faccio un po’ fatica ad aprire il gas. Vanno forte anche Hayden, De Puniet e Spies, ma sono un paio di decimi più lenti di me: sarà importanti domani tenerli dietro all’inizio per non perdere troppo tempo. Stoner è difficile da giudicare, perché fa un giro alla volta e non si capisce il suo reale potenziale; quelli che vanno più forte sembrano Pedrosa e Lorenzo».

 

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