Regolamento MotoGP 2016. Le proposte di Honda Yamaha e Ducati

Regolamento MotoGP 2016. Le proposte di Honda Yamaha e Ducati
Giovanni Zamagni
Le Case costruttrice discutono sui regolamenti: tutti d’accordo per la categoria unica, senza differenza di gomme. Aumentano i litri di benzina e i motori a disposizione, diminuisce il peso | G. Zamagni
17 ottobre 2014

Si parla, si discute, si rimandano le decisioni. Si torna a parlare, a discutere e via così per un sacco di tempo: gli incontri della MSMA – l’associazione delle Case costruttrici che partecipano al motomondiale – devono essere di una noia pazzesca, con gli ingegneri che propongono le loro novità tecniche per il regolamento futuro. Si va avanti per mesi cercando di trovare una soluzione che metta d’accordo tutti, fino a quando – solitamente – interviene il numero uno della Dorna Carmelo Ezpeleta, “imponendo” alle Case di trovare una soluzione.

 

2016: CAMBIAMENTO EPOCALE

Come è noto, nel 2016 è già programmato un cambiamento epocale, con il passaggio dalle gomme Bridgestone alle Michelin (con cerchi da 17” anziché gli attuali 16,5”) e, soprattutto, la centralina unica per tutti, non solo nell’hardware, come già avviene anche quest’anno, ma anche nel software. La MSMA ha già deliberato che la consegna del software, da parte delle Case, avverrà entro giugno 2015: da luglio 2015 inizierà il lavoro unitario di elaborazione del software unico, che poi verrà utilizzato obbligatoriamente da tutti i costruttori.

 Poi bisognerà trovare un accordo su tutto il resto: naturalmente c’è ancora tempo per una decisione definitiva, ma dall’Australia arrivano le prime indicazioni. Ecco, Casa per Casa, cosa propongono Honda, Yamaha e Ducati per il 2016, d’accordo nel volere una sola categoria (evviva!) con gli stessi pneumatici a disposizione.

 

HONDA: 21 LITRI, 6 MOTORI

L’HRC propone sei motori per tutta la stagione (quest’anno ce ne sono cinque) “congelati” nello sviluppo, quindi non modificabili durante l’anno di gare, 21 litri la capacità del serbatoio, 156 kg il peso minimo. Per i nuovi costruttori, Honda propone 8 motori per la stagione, non congelati, quindi sviluppabili durante l’anno.
 


YAMAHA: 158 KG, 21 0 22 LITRI

In sintonia, come spesso accade, la Yamaha, che propone sei motori per tutta la stagione (specificando, però, che le gare debbano essere non più di 18; se venisse superato questo numero, allora andrebbero aumentati anche i propulsori a disposizione), congelati nello sviluppo. Rispetto a Honda, Yamaha chiede un peso minimo di 158 kg, quindi 2 kg in più, mentre per la capacità del serbatoio 21 o 22 litri. Per i nuovi costruttori, 8 motori e sviluppo libero.

 

DUCATI: PIU’ MOTORI, SVILUPPO DURANTE L’ANNO

Se le Case giapponesi sono quasi sempre in sintonia, la Ducati (in attesa dell’arrivo dell’Aprilia), si discosta a volte in maniera sostanziale. Per quel che si sa, i responsabili della Casa di Borgo Panigale vorrebbero sicuramente più di sei motori, proponendone fino a nove, con la possibilità di 2 o 3 aggiornamenti durante l’anno. Ducati chiede 22 litri di benzina e un peso minimo di 156 kg.
 


Queste le prime indicazioni: sembra comunque esserci una linea comune, bisogna definire alcuni dettagli. L’aumento di carburante a disposizione è certamente positivo, così come la diminuzione del peso: per quanto mi riguarda, sono d’accordo con Ducati nel chiedere la possibilità di sviluppare i motori durante la stagione. Solo così, chi insegue ha la possibilità di recuperare l’eventuale svantaggio a favore delle spettacolo, perché più moto competitive ci sono e meglio è.