Test MotoGP Sepang. Rossi: "Sono tornato"

Test MotoGP Sepang. Rossi: "Sono tornato"
Giovanni Zamagni
Primo Pedrosa, poi Lorenzo a 8 millesimi, Marquez a 0”044, Rossi a 0”427, con la prima Ducati, quella di Hayden, 10ª a 2”1. La giornata di test non ha riservato sorprese nelle posizioni, qualche d’una in più nei distacchi | G. Zamagni
5 febbraio 2013


Primo Pedrosa, poi Lorenzo a 8 millesimi, Marquez a 0”044, Rossi a 0”427, con la prima Ducati, quella di Hayden, decima a 2”1: si può dire che la prima giornata di test non ha riservato troppe sorprese nelle posizioni, qualche d’una in più nei distacchi. Come i 44 millesimi presi da Marquez: d’accordo, Marc aveva già provato a Sepang tre giorni, ma la sua prestazione va oltre le aspettative, mentre i due secondi presi da Hayden (che diventano 2”3 per Dovizioso) sono davvero tantissimi. Come dire che una sola giornata di prove ha già sciolto il dubbio più grande: Rossi non era bollito ma è la Ducati, purtroppo, a non essere competitiva.


ROSSI: “NON POTEVO ASPETTARMI DI PIU’”

Valentino Rossi ha quindi chiuso al quarto posto a 0”427, dopo che al mattino era stato a lungo davanti a tutti, anche per aver usato per primo la gomma morbida della Bridgestone. Una tattica inusuale per il fenomeno di Tavullia, ma che la dice lunga sul suo stato d’animo: Rossi voleva subito verificare di essere all’altezza della situazione. E il responso del cronometro è stato positivo.
«Sono molto contento, non potevo aspettarmi di più – commenta soddisfatto -: è ben diverso calcolare il distacco in decimi piuttosto che in secondi…». Il cronologico dice che, nel pomeriggio, Valentino è stato l’unico tra i piloti di vertice a non migliorarsi e che il passo del compagno di squadra è migliore, ma a questi dati si guarderà alla fine dei tre giorni. Oggi sono molto più importanti le sensazioni di Valentino.
«Al contrario di quanto era accaduto con la Ducati, con la Yamaha mi sono trovato subito bene! E anche la squadra è contenta, perché a ogni modifica fatta si ha un riscontro immediato (cosa mai successa sulla Desmosedici, NDA)».
Il campione della Yamaha è decisamente più sollevato.
«Ero il primo ad avere dei dubbi, non sapevo bene cosa aspettarmi anche se sapevo di poter essere veloce. Il livello è alto, Pedrosa e Lorenzo sono velocissimi: io sono un po’ più vecchio dovrò impegnarmi molto per essere al loro livello».

 

Dani Pedrosa
Dani Pedrosa

PEDROSA- LORENZO: BELLA SFIDA

Come era nelle previsioni, Pedrosa e Lorenzo sono in questo momento i piloti da battere: la prima giornata di test ha confermato che i due si equivalgono e che anche Honda e Yamaha sono più o meno sullo stesso livello.
«E’ stata una giornata positiva – ha detto il pilota della Honda -: è sempre bello tornare in moto dopo tre mesi di “riposo”. La pista era in buone condizioni: oggi ci siamo concentrati soprattutto sulla verifica dei motori, perché lo richiede il nuovo regolamento (5 propulsori, non più 6, per l’intera stagione, NDA). Da domani ci occuperemo della messa a punto della ciclistica».

Dani, che a Valencia si era detto piuttosto preoccupato per i 3 kg di aumento di peso imposti dal regolamento, è parso invece a Sepang più tranquillo anche sotto questo aspetto.
Decisamente soddisfatto anche Marquez, che ha impressionato tutti per velocità e mentalità.
«Me lo aspettavo subito veloce – ha commentato Rossi -, ma non così veloce… Mi piace il suo atteggiamento: sembra voglia vincere il titolo al primo tentativo».

 

         

Dovizioso: Pedrosa e Lorenzo possono lavorare sui dettagli, noi dobbiamo farlo sull’intera moto

DUCATI: MOLTO PEGGIO DELLE PREVISIONI

La prima uscita della Ducati è stata invece piuttosto avvilente: del resto, la moto è la stessa del 2012, quindi poco competitiva.
«E’ solo il primo giorno – predica prudenza Dovizioso, 13esimo a 2”378 da Pedrosa e a 2 decimi dal compagno di squadra -: la moto è molto diversa dalla Yamaha e io ci metto un po’ a prendere la mano. E’ chiaro che il distacco è pesante, ma Pedrosa e Lorenzo possono lavorare sui dettagli, noi dobbiamo farlo sull’intera moto. Nessuno ha la bacchetta magica: dobbiamo sviluppare questa moto, rendere il motore più lineare nella prima parte dell’accelerazione, progredire su tanti aspetti. Ma è solo il primo giorno di lavoro di un cammino lungo due anni».

Se si considera che Hayden è ormai al quinto anno in sella alla Ducati, i due decimi presi da Dovizioso non sono poi così male (nel 2012, in prova, Nicky è spesso stato più rapido di Rossi), ma Honda e Yamaha sono lontanissime. Anche se il pilota americano spera in un risultato finale decisamente migliore.
«Sapevamo che sarebbe stato difficile e siamo preparati a dover lavorare duramente. Ma non è questo il nostro potenziale: alla fine dei test vorrei essere a un secondo da Honda e Yamaha».

 

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