MotoGP. Spunti, considerazioni, domande dopo il GP delle Americhe

MotoGP. Spunti, considerazioni, domande dopo il GP delle Americhe
Giovanni Zamagni
Quali sono state le chiavi del GP? Come ha spiegato Pedrosa la caduta? Aprilia a punti, risultato positivo? Marquez ha rischiato troppo?
11 aprile 2016

Quali sono state le chiavi del GP?

1) Il grip dell’asfalto molto differente rispetto alle qualifiche: Marquez, avendo un margine da amministrare, si è subito adattato, gli altri, a cominciare da Lorenzo, che sembrava poterlo insidiare da vicino, non sono riusciti a ripetere quanto fatto nelle prove;

2) La caduta nel warm up alla curva tre di Jorge Lorenzo: gli ha tolto un po’ di fiducia e di sicurezza;

3) Il problema alla frizione di Valentino Rossi: la caduta è stata causata da un errore, di Valentino, ma quanto accaduto al via ha condizionato la sua condotta nei primi giri. Poi, nel tentativo di recuperare, Rossi ha esagerato;

4) L’errore di Pedrosa: senza quell’episodio la gara sarebbe stata ben più combattuta, perlomeno per il secondo e il terzo posto.


Come ha spiegato Pedrosa la caduta?

Risponde Pedrosa: «Per due giorni non sono mai stato veloce, le sensazioni non erano buone, non potevo spingere, ma in gara mi sono trovato meglio, potevo lottare per il podio. Purtroppo alla prima curva, mi si è bloccato l’anteriore (Pedrosa usa questo termine, credo intendesse dire si è chiuso l’anteriore, NDA), ho cercato di tenere la moto ma poi si è chiuso il davanti e sono caduto, centrando Dovizioso. Mi spiace veramente per lui, fortunatamente non si è fatto male, ma avrebbe potuto andare peggio se io avessi avuto le alette aerodinamiche».


C’è quindi un problema di sicurezza con le alette?

Evidentemente sì, anche se saltano via con facilità.


Cannone dopo quanto accaduto in Argentina era stato penalizzato con tre posizioni sullo schieramento, non si è invece intervenuti con Pedrosa: perché?

Beh, la dinamica è completamente differente, come dimostrano bene le immagini televisive: in Argentina Iannone aveva fatto una manovra quanto meno azzardata, qui Pedrosa ha semplicemente perso il controllo della moto. Giusto quindi non punire il pilota della Honda. Tra l’altro, Dovizioso è stato ulteriormente sfortunato: Andrea aveva sbagliato la frenata ed era finito leggermente lungo, fuori traiettoria: se fosse stato sulla sua linea ideale, probabilmente la moto di Pedrosa non l’avrebbe colpito.
 


Marquez è stato l’unico (oltre a Pedrosa) a montare la gomma anteriore morbida: è stata quella la chiave del successo?

No, Marquez qui avrebbe vinto comunque. Ecco, comunque, cosa ha detto il pilota della Honda sulla sua scelta: «Nel warm up ho provato quella più dura (la media, montata da tutti i suoi rivali, NDA), ma non mi trovavo proprio. Così ho chiesto ai tecnici della Michelin quanti giri sarebbe durata la più morbida: mi hanno detto, tra 12 e 15 giri, poi ci devi pensare tu. Così è stato: al 14esimo giro, la gomma era finita e la moto scivolava da tutte le parti e non è stata facile controllarla».


Marquez ha fatto il miglior giro all’11esimo passaggio, quando aveva già 3”9 di vantaggio: non è stato un rischio eccessivo?

Risponde Marquez: «Proprio perché sapevo che la gomma sarebbe calata, ho spinto più che potevo finché l’anteriore me lo permetteva, per poi controllare il margine accumulato nel finale».


Due Aprilia di nuovo a punti: Bradl decimo e Bautista 11esimo. Può essere considerato un risultato positivo?

Sicuramente in termini numerici, anche se i due piloti dell’Aprilia sono riusciti a battere, tra i piloti non caduti, solamente le Ducati GP14.2 e Tito Rabat, che però è lentissimo. Ma il cronometro dice che è stato fatto un passo in avanti: Bradl ha chiuso a 40”211, ma se si tolgono i 6”107 inflitti da Marquez a Lorenzo, si vede che è arrivato a “soli” 34”104 dalla Yamaha. Non male. E’ chiaro che il ritmo relativamente basso ha aiutato la RS-GP, ma i progressi ci sono.


Quanti piloti sono caduti in gara?

Ben sei: Baz (curva 1), Rossi (alla 2), Pedrosa e Dovizioso (alla 1), Crutchlow (alla 11), Smith (alla 11).


Giri veloci in gara (tra parentesi a che giro è stato ottenuto)

Marquez 2’04”682 (11esimo giro); Lorenzo 2’04”908 (4); Pedrosa 2’04”950 (4); Dovizioso 2’05”181 (2); Iannone 2’05”275 (6); Vinales 2’05”479 (6); A.Espargaro 2’05”734 (2); Rossi 2’05”801 (2); Crutchlow 2’05”910 (4); Bradl 2’06”471 (6); Bautista 2’06”866 (4).

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