MotoGP. Rossi: "Dovi, perché non hai vinto in Giappone?"

MotoGP. Rossi: "Dovi, perché non hai vinto in Giappone?"
Giovanni Zamagni
Valentino scherza sul successo di Andrea: “Trionfando a Motegi avrebbe battuto Márquez… Gli faccio i complimenti, se l’è meritato”. Sulla gara: “Iannone mi ha fatto sputare sangue, ma quando l’ho passato ho sperato di vincere. Invece, con meno acqua sulla pista, ho sofferto sull’anteriore”
30 ottobre 2016

SEPANG – Un altro secondo posto per Valentino Rossi, il secondo consecutivo, il sesto della stagione. «Faccio i complimenti a Dovi, sono contento anch’io che abbia vinto: certo, se ci fosse riuscito in Giappone fregando Márquez sarebbe stato meglio… Scherzi a parte, se l’è meritato».


Valentino, matematicamente secondo anche in campionato, ripercorre la giornata.

«Il primo obiettivo era battere Lorenzo, arrivargli davanti, perché prima si chiudono queste cose e meglio è. Il secondo era vincere e, sinceramente, ci ho anche creduto. Iannone mi ha fatto sputare sangue, se fossi riuscito a stare davanti forse sarebbe stato diverso, ma lui riusciva sempre a ripassarmi. Quando sono andato al comando e ho sentito che lui si allontanava ci ho sperato. Ma con l’asciugarsi della pista le gomme si sono scaldate, specie sulla parte destra, e non c’è stato più niente da fare. In ogni caso è stata una bella gara: e che figata la staccata al primo giro con la quale ho passato Lorenzo e Márquez in un colpo solo!».


Perché hai sofferto nel finale?

«Avevo un assetto da pista completamente bagnata, ma non ero abbastanza veloce in rettilineo: Iannone mi passava sempre. Quando l’asfalto si è un po’ asciugato ho cominciato a faticare, soprattutto a destra, sull’anteriore: mi si è chiusa un paio di volte, ho visto su un mega schermo che Márquez era caduto, non volevo rischiare più di tanto. Ho pensato a portare a casa un risultato importante per il campionato, non volevo arrivare a Valencia con pochi punti di vantaggio su Lorenzo, perché lì lui va fortissimo, mentre io ho sempre faticato. Adesso sono a 42 punti da Márquez, a Valencia può accadere di tutto (scherza, NDA)».


L’errore al 15esimo giro è stato determinante?

«Lì sono andato un po’ lungo, ma la verità è che non ne avevo per tenere il passo di Dovizioso».


Così, per il terzo anno consecutivo sei secondo in campionato.

«Sicuramente è positivo, significa che sono sempre stato competitivo con Galbusera (il suo capotecnico, NDA) dal 2014. Certo, il secondo posto vale fino a un certo punto, e il rammarico di quest’anno è che ho fatto tanti podi, sono sempre stato veloce, ma non sono mai stato realmente in lotta per il campionato».


E’ un secondo posto molto diverso da quello dell’anno scorso?

«Sì, Márquez ha sempre avuto un grande vantaggio: se l’è meritato».