MotoGP. Le 8 ragioni per cui la moto di Zarco è meglio di quella di Rossi

MotoGP. Le 8 ragioni per cui la moto di Zarco è meglio  di quella di Rossi
Ramon Forcada, capo tecnico di Viñales sintetizza in 8 punti i problemi della M1 ufficiale
18 maggio 2018

Tra poche ora il GP di Francia entrerà nel vivo e a Le Mans uno dei sicuri protagonisti sarà Johann Zarco. Il pilota transalpino è secondo in classifica e precede Vinales (3°) e Rossi (6°). Zarco è certamente un pilota velocissimo e sicuro protagonista della MotoGP anche nei prossimi anni, ma in più di un'occasione la Yamaha satellite è parsa più veloce di quella ufficiale. A fare chiarezza sulla questione è Ramon Forcada, capo tecnico di Viñales, che durante la trasmissione Movistar MotoGP sintetizza in 8 punti i problemi della M1 ufficiale.

 

1. Le difficoltà sono nel poco grip: “Non è irreversibile. La nostra moto con situazioni di poco grip soffre. Nell’anno passato siamo andati bene a Le Mans, ma non siamo ancora capaci di migliorare la trazione usando l’elettronica”.  


2. Non c’è una sola causa: “Il problema è un insieme di cause. Una moto è un pacchetto fatto da un pilota, un motore, un telaio e le gomme. Se fosse una sola cosa sarebbe molto facile usare la stessa elettronica che avevamo in passato, ma il motore non è più quello e necessita di una elettronica diversa”.


3. Le gomme sono cambiate alla metà del 2017: “L’anno scorso, dopo Le Mans, è stata cambiata la gomma davanti. Questo ti obbliga a fare delle modifiche sulla moto in modo che la mescola funzioni al meglio. Per far dare il massimo a questa gomma devi cambiare altre cose che magari prima avevi fissato e tutto è più facile se le condizioni sono costantemente di buon grip, ma non è così”.


4. Una questione di motore: “Per fare la moto di questa stagione, i piloti ufficiali hanno scelto un motore che deve essere lo stesso per entrambi. Sono due corridori che pensano e guidano con stili diversi e in questo caso hanno deciso insieme. Sul telaio invece ci possono essere diversi punti di vista che poi vengono accolti e si procede in direzioni diverse. Si accordarono sul motore nel precampionato 2018 e su questa base si mandò alla produzione in Giappone. Più tardi provarono un altro motore in Qatar, approvato da tutti e due ma ormai non c’era più tempo per fare un cambio”.


5. Zarco ha lo stesso telaio ma motore diverso: “Noi, per regolamento, non possiamo usare lo stesso pacchetto che usa Zarco. L’unica differenza tra quella moto e le nostre è il motore. Il suo prototipo, per lui, è ottimale; ma per Valentino e Maverick non andrebbe bene. Zarco è un gran pilota ma con la sua moto, bisognerebbe vederlo con un’altra. Noi usiamo cinque versioni di telaio diverse per stagione e adesso lui ha una delle nostre versioni del 2016 ma non la stessa che usava l’anno scorso. Decise di provare altri tipi di telaio, ma poi fece una scelta rassicurante sapendo che con quella si sarebbe trovato bene”.


6. Il lunedì è il giorno di Yamaha: “Per noi è un problema grande quando non c’è molta gomma in pista. Quando corriamo dopo la Moto2™, l’asfalto è poco gommato di Michelin e questo non è un beneficio mentre andiamo meglio, ad esempio, nei test di lunedì visto che scendiamo in pista subito dopo l’ultima gara della domenica, la nostra, con gommatura Michelin”.


7. Differenze nel lavoro tra Viñales, Zarco e Lorenzo: “Un pilota ufficiale deve magari scegliere tra due pezzi molto simili ed è molto rischioso questo lavoro. Se si prova in un circuito si possono avere dei riscontri positivi mentre invece su un altro tutto può cambiare. Un pilota satellite non ha queste difficoltà aggiuntive. Lorenzo non si faceva influenzare da queste cose, non gli costava dire che le cose non andavano bene agli ingegneri e dire loro che qualche cosa non funzionava”.


8. Stesso trattamento tra Rossi e Viñales: “Yamaha tratta allo stesso modo entrambi i piloti, anche quando questo è leader del campionato e l’altro ad esempio ultimo in classifica o, per la carriera personale dei due. Yamaha lavora in una direzione, il motore è il prodotto a partire dalla decisione congiunta dei due corridori”.

 

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